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Torna la sabbia dal deserto del Sahara: quando e dove il cielo sarà di nuovo giallo

Sempre più spesso l’alta pressione proveniente dall’Africa porta con sé anche ondate di polvere di sabbia del Sahara che dà al cielo un colore giallo e opaco. Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio è attesa una nuova ondata di pulviscolo in arrivo su diverse regioni italiane, come confermano le immagini satellitari.
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UNIVERSITA' DI ATENE | Concentrazione di sabbia nell'atmosfera prevista per lunedì 1 luglio 2024
UNIVERSITA' DI ATENE | Concentrazione di sabbia nell'atmosfera prevista per lunedì 1 luglio 2024

Né azzurro né grigio, ma giallo. Sempre più spesso il cielo su buona parte delle regioni italiane si tinge di un colore opaco, con chiare sfumature di giallo, come se fosse fatto di sabbia. In realtà, in parte lo è per davvero.

Il "cielo giallo" o "Saharan Dust" – ormai il fenomeno viene identificato così – è infatti la conseguenza dell'arrivo di masse di polveri derivate dalla sabbia del deserto del Sahara, che sospinte da eventi atmosferici provenienti dall'Africa e dai forti venti, arrivano nell'atmosfera sopra la Penisola e qui mescolano con l'atmosfera, a volta con la pioggia e perfino con la neve (qui abbiamo spiegato le possibili cause della neve colorata). È a causa di questo fenomeno che ad aprile 2024, poi di nuovo a metà giugno, alcune delle vette più note delle Dolomiti, perfino la stessa Marmolada, si sono tinte di giallo.

Ora, secondo le previsioni, nel weekend del 29 e 30 giugno, nuove ondate di queste microparticelle potrebbero attraversare il cielo dell'Italia, soprattutto nell'area del bacino del Mediterraneo. I fenomeni più intensi però dovrebbero essere visibili soprattutto tra domenica 30 giugno e l'inizio della prossima settimana.

Le regioni più colpite dal pulviscolo del Sahara

Secondo leprevisioni meteo, in Italia, tra la fine di giugno e l'inizio di luglio potremmo tornare a vedere il cielo giallo a causa di un ciclone collocato tra la Penisola Iberica e l'Oceano Atlantico, che sta attirando correnti calde direttamente dal deserto del Sahara.

È possibile osservare le traiettorie delle nubi di polvere desertica guardano le proiezioni ottenute tramite satellite. Ad esempio il sito dell'Università di Atene ha una pagina dedicata alla concentrazione di sabbia nell'atmosfera che viene aggiornata costantemente. Mentre qualche giorno fa le previsioni suggerivano che il picco in Italia si sarebbe vericato sabato 29 giugno per le ore 12, ora la situazione sembra migliorata e i livelli di sabbia presenti nel cielo sopra l'Italia appaiono molto più contenuti.

Tra domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio le cose potrebbero lievemente peggiorare, soprattutto in alcune regioni del Nord, sul versane adriatico del Centro e in alcune aree del Sud. Nella giornata di lunedì 1 luglio poi il pulviscolo si sposterà su tutto il Centro e tra il 2 e il 3 luglio comincerà ad allontanarsi dal Paese, persistendo però ancora nelle aree più meridionali della Calabria e in Sicilia.

Perché il cielo giallo è sempre più frequente

Come abbiamo spiegato anche per le precedenti ondate di cielo giallo, il fenomeno del cielo giallo non è una novità, né tanto meno lo è quello della neve gialla. Fanpage.it ha intervistato il proprietario di uno dei rifugi più ad alta quota della Marmolada, Carlo Budel, che ci ha confermato come eventi di questo tipo, sebbene meno spesso, si sono sempre verificati.

Ora stanno diventando più frequenti anche per effetto – spiegano i siti di previsioni – del cambiamento climatico: fino a qualche tempo fa, da un punto di vista meteorologico, a dominare l'Italia durante i mesi più caldi era l'anticiclone delle Azzorre, ora invece, sempre più spesso, al suo posto troviamo l'alta pressione sub-tropicale in arrivo dall'Africa. Questa, insieme al caldo torrido, può spesso portarsi dietro anche il pulviscolo di polvere sahariana che colora i nostri cieli. Ovviamente, non c'entrano nulle le assurde ipotesi complottiste di chi sostiene che la sabbia sia gettata da appositi aerei, ma – per quanto naturale – non vanno sottovalutati gli effetti che la presenza di questa polvere può avere sulla qualità dell'aria e quindi sulla salute di chi la respira.

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