Toglie i punti di un intervento, ma un violento starnuto gli fa uscire l’intestino dall’addome
È un caso insolito e delicato quello di un uomo di 63 anni che, mentre faceva colazione in una tavola calda in compagnia della moglie, si è ritrovato a dover fronteggiare una grave emergenza medica: quella mattina, l’uomo aveva tolto i punti di una ferita chirurgica all’addome ma, dopo un violento starnuto seguìto da un colpo di tosse, si è reso immediatamente conto che quella prima strana sensazione di “bagnato” e il dolore provato nel basso ventre non erano altro che i segnali della fuoriuscita di parte dell’intestino dalla cavità addominale, esattamente nel punto in cui era stato eseguito l’intervento.
Eppure, nella clinica di urologia dell’Università della Florida, dove l’uomo era stato operato quindici giorni prima, quella mattina gli specialisti gli avevano assicurato che la sua ferita “sembrava ben rimarginata” da poter procedere con la rimozione della sutura. Così, dopo la procedura infermieristica, l’uomo aveva lasciato la clinica insieme alla moglie ed era andato a fare colazione per “festeggiare”.
Toglie i punti di un intervento, ma un violento starnuto gli fa uscire l’intestino dall’addome
Dopo il violento starnuto a cui aveva fatto seguito, come detto, un colpo di tosse, l’uomo ha spiegato di aver guardato verso il basso e di aver visto “diverse anse intestinali di colore rosa” che sporgevano dalla ferita addominale, che si era parzialmente riaperta. Non sapendo cosa fare, ha inizialmente coperto l’addome con la camicia, pensando di poter tornare in ospedale da solo. Temendo tuttavia che cambiare posizione avesse potuto causare ulteriori danni, ha chiesto alla moglie di chiamare un’ambulanza.
I soccorsi sono arrivati in circa 4 minuti e, una volta tolta la camicia, il paramedico “ha notato una lacerazione verticale di circa 7,6 cm, da cui sporgevano ‘grandi quantità di intestino tenue’ accompagnate da un sanguinamento minimo” si legge nel report del caso. Durante la corsa al pronto soccorso, l’intestino è stato quindi coperto con un tampone addominale inumidito con soluzione salina per mantenere umido l’intestino durante il trasferimento, applicata una flebo e somministrati farmaci antiemetici e analgesici per controllare nausea e dolore.
Quindici giorni prima, l’uomo era stato operato all’addome per le complicazioni di un tumore alla prostata precedentemente trattato, ma che si era ripresentato, richiedendo diversi mesi di radioterapia. Quella terapia gli aveva però causato una cistite da radiazioni con ristagno di urina nei reni, una condizione che ha richiesto l’asportazione dell’intera vescica mediante una procedura nota come cistectomia radicale a cielo aperto, ritenuta particolarmente complessa e invasiva, anche perché viene eseguita praticando un’incisione di diversi centimetri sull’addome.
Arrivato al pronto soccorso, l’uomo è quindi stato portato immediatamente in sala operatoria, dove gli sono stati somministrati antibiotici ed è stata indotta l’anestesia generale, prima dell’accurata riduzione dell’intestino tenue fuoriuscito dalla cavità addominale. “Due drenaggi sono stati posizionati nella cavità addominale per la raccolta dei liquidi” hanno precisato i chirurghi che hanno “chiuso la ferita con graffette” ed “applicato un vuoto a pressione negativa sulla ferita” per promuovere la sua cicatrizzazione.
L’uomo è stato quindi risvegliato ed è rimasto in ospedale per sei giorni, durante i quali le sue condizioni sono andate progressivamente migliorando. “La ferita è stata aspirata, i tubi del drenaggio sono stati rimossi e la sua dieta è stata lentamente avanzata, fino a diventare regolare”. Dimesso in buone condizioni, il 63enne ha quindi potuto fare rientro a casa.