Tempeste geomagnetiche colpiranno la Terra oggi e domani: cosa significa e perché il Sole è agitato
Tra oggi e domani si prevede che la Terra sarà investita da alcune tempeste geomagnetiche da lievi a moderate, a causa della recente e intensa attività del Sole. La nostra stella è infatti “irrequieta” da diverse settimane, in un susseguirsi di espulsioni di massa coronale (CME) e violenti brillamenti che continuano a proiettare plasma e radiazioni elettromagnetiche nello spazio. Alcuni di questi potenti fenomeni energetici si sono verificati in direzione del nostro pianeta, pertanto il vento solare da essi sprigionato sta per raggiungerci. Ecco cosa significa e quali sono i rischi.
A diramare l'allerta di tempeste geomagnetiche per lunedì 14 e martedì 15 marzo sono stati gli scienziati dello Space Weather Prediction Center presso la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense e del Met Office britannico. L'agenzia americana ha specificato in un comunicato stampa che, anche grazie ai dati raccolti dai satelliti ACE e DSCOVR, si prevede l'arrivo di una tempesta geomagnetica di classe 2 (G2) per oggi e di una di classe 1 (G1) per domani. Le tempeste geomagnetiche sono classificate attraverso una scala da 1 a 5 (lieve, moderata, forte, acuta, estrema) in base all'intensità dell'evento. Se per una tempesta di classe G1 ci si aspettano deboli fluttuazioni delle linee elettriche, problemi limitati per le operazioni satellitari e alterazioni nelle rotte migratorie degli animali, una tempesta di classe G5 può portare a gravi blackout elettrici, danni ai trasformatori, satelliti “fritti”, estesi problemi di navigazione GPS, impossibilità di comunicazioni radio HF e aurore a basse latitudini.
Le particelle elettricamente cariche del vento solare, infatti, quando investono l'atmosfera terrestre vengono indirizzate verso i poli lungo le linee del campo magnetico; qui vengono ionizzate e iniziano a brillare, dando vita al magnifico spettacolo delle aurore polari. Se la tempesta geomagnetica scatenante è particolarmente intensa, questi fenomeni possono svilupparsi a latitudini molto più basse. Basti pensare che, a causa del famigerato “evento di Carrington” – la tempesta geomagnetica più forte mai studiata – verificatosi a settembre del 1859, l'aurora boreale fu visibile anche nel cielo di Roma.
Sicuramente in Italia non godremo dell'aurora polare per le tempeste G1 e G2 attese tra oggi e domani, tuttavia non si può escludere che in futuro non si verificherà un nuovo evento di Carrington, che potrebbe avere effetti particolarmente devastanti a causa della tecnologia odierna, molto più avanzata rispetto a quella di metà ‘800. Ma perché il Sole è così “irrequieto” in questo periodo? La ragione risiede nel fatto che si sta indirizzando verso il cosiddetto massimo solare del suo ciclo di 11 anni, che corrisponde alla massima intensità delle attività magnetiche. Gli scienziati prevedono che il picco possa verificarsi a luglio del 2025. Nel periodo di massimo solare si verificano con maggior frequenza i brillamenti, le espulsioni di massa coronale e la formazione delle macchie solari. Quando questi eventi avvengono in direzione della Terra, il pianeta viene direttamente investito dal vento solare che come abbiamo visto può avere effetti di varia intensità.
La potenza delle tempeste geomagnetiche è stata appena sperimentata da SpaceX, la compagnia aerospaziale privata di Elon Musk. A febbraio ben 40 satelliti del progetto Starlink sono infatti stati distrutti da un'espulsione di massa coronale avvenuta il 30 gennaio. Quando il vento solare ha colpito l'atmosfera terrestre, alcuni giorni dopo, l'ha resa più densa e resistente; i satelliti, appena lanciati e in orbita provvisoria, a causa della maggiore resistenza dell'aria non sono riusciti a guadagnare l'orbita prevista e sono stati così condannati alla deorbita e alla distruzione. Le tempeste geomagnetiche attese per oggi e domani sono legate a un evento solare verificatosi il 10 marzo.