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Tempesta solare in arrivo il 16 aprile: flusso di plasma scagliato dal Sole diretto verso la Terra

Gli scienziati prevedono una tempesta geomagnetica per mercoledì 16 aprile, a causa di un’espulsione di massa coronale (CME) verificatasi sul Sole domenica 13. Il flusso di particelle cariche elettricamente (plasma) e campi magnetici scagliato dalla stella è in viaggio verso il nostro pianeta.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Solar Dynamics Observatory della NASA / Tamitha Skov / Twitter
Credit: Solar Dynamics Observatory della NASA / Tamitha Skov / Twitter

Mercoledì 16 aprile la Terra sarà investita da una tempesta geomagnetica. È quanto prevedono gli scienziati dello Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l'agenzia federale statunitense deputata al monitoraggio di oceani, atmosfera e meteo spaziale. Al momento si parla di possibile tempesta solare di classe G2, cioè moderata. Si prevedono possibili impatti su infrastrutture energetiche alle alte latitudini, problemi ai satelliti e disturbi alle comunicazioni radio ad alta frequenza (HF). Possibili anche aurore boreali e fenomeni annessi – come i SAR – a latitudini più basse della norma, fino a New York. Al netto di improbabili impennate dell'attività geomagnetica, al momento non sono previsti fenomeni aurorali sull'Italia.

La CME del 13 aprile che ha scagliato il vento solare verso la Terra. Credit: NASA/SOHO
La CME del 13 aprile che ha scagliato il vento solare verso la Terra. Credit: NASA/SOHO

Secondo il bollettino degli scienziati americani, la tempesta geomagnetica prevista per il 16 aprile è legata all'arrivo di un intenso flusso di particelle ionizzate (cariche elettricamente) proveniente dal Sole. Il vento solare è stato scagliato in direzione della Terra da un'espulsione di massa coronale (CME) verificatasi il 13 aprile. Le CME sono gigantesche esplosioni di plasma e campi magnetici sulla corona – la parte più esterna dell'atmosfera della stella – in grado di liberare miliardi di tonnellate di materiale solare nello spazio, a velocità che possono raggiungere milioni di chilometri orari. Sono eventi così potenti da essere paragonabili all'esplosione simultanea di centinaia di migliaia o addirittura milioni di bombe atomiche di Hiroshima. In genere le CME sono associate a violenti brillamenti o eruzioni solari di classe M o X, ma non sempre questi fenomeni si verificano contemporaneamente.

Non è nota l'origine esatta della CME, ma come indicato da Solar Ham alle 20:51 di domenica 13 aprile è stato registrato un brillamento di Classe M 3.2 associato al complesso di macchie solari AR 4055, Un'altra eruzione solare era visibile sulla limitrofa AR 4054. Nel momento in cui stiamo scrivendo solo AR 4055 è ancora parzialmente visibile sul limite destro del disco solare, mentre AR 4054 è sparita dalla parte opposta. A causa della distanza tra la Terra e il Sole, pari a 1 Unità Astronomica (una UA equivale a circa 150 milioni di chilometri), il flusso di particelle “sparato” dalle CME può impiegare anche 2 o 3 giorni per colpire il campo magnetico terrestre (magnetosfera), dando vita alle tempeste solari. Come indicato, al momento l'impatto del flusso di plasma e campi magnetici è atteso per il 16 aprile, con possibile inizio dei disturbi già martedì 15.

Fortunatamente la tempesta solare in arrivo non sarà un evento particolarmente violento, tenendo presente che al momento gli esperti prevedono una tempesta geomagnetica di classe G2 (moderata). Questi fenomeni sono suddivisi in cinque classi di potenza, da tempeste minori (G1) a estreme (G5). Una tempesta solare estrema, come il famigerato Evento di Carrington verificatosi tra la fine di agosto e l'inizio di settembre del 1859, può avere effetti devastanti in un mondo ipertecnologico e iperconnesso come quello moderno. Danni a infrastrutture elettriche, crollo delle connessioni internet, oscuramento dei segnali di navigazione GPS e satelliti distrutti sono solo alcuni dei potenziali problemi. I più catastrofisti ipotizzano addirittura lo scoppio di guerre legate al caos globale scaturito dalla tempesta solare, le cui conseguenze potrebbero protrarsi per settimane o addirittura mesi.

Nel caso di una tempesta G2, comunque, non dobbiamo aspettarci nulla di tutto questo. Secondo la NOAA, infatti, sono previsti possibili problemi ai sistemi energetici con allarmi di tensione solo nei Paesi alle alte latitudini; danni ai trasformatori potrebbero innescarsi qualora la tempesta geomagnetica dovesse protrarsi per diverse ore. Sono previsti anche alcuni disturbi ai satelliti, con la potenziale necessita di correggerne l'orbita; le tempeste geomagnetiche aumentano infatti la resistenza dell'aria e possono anche far precipitare i veicoli spaziali. Infine si prevedono problemi alle comunicazioni radio HF ed eventuali anomalie nel comportamento migratorio degli animali che sfruttano la magnetoricezione per spostarsi.

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