Tempesta di radiazioni solari in corso: origine misteriosa, forse causata da CME che ha sfiorato la Terra

Una tempesta di radiazioni solari è attualmente in corso sulla Terra. A segnalarlo lo Space Weather Prediction Center della NOAA e il portale specializzato in meteo spaziale Spaceweather.com. Non si tratta di un evento particolarmente intenso – si parla di categoria 2 – e dunque non dovrebbero esserci rischi per la salute degli astronauti della missione Fram2 di SpaceX, che proprio in queste ore sta attraversando le regioni “bombardate” dalle particelle solari.
Un elemento significativo di questa tempesta di radiazioni risiede nella sua origine, che resta incerta: secondo gli esperti la fonte potrebbero essere i protoni prodotti dal vento solare scagliato da una violentissima espulsione di massa coronale (CME) avvenuta nei giorni scorsi. Questo flusso di campi magnetici e particelle cariche elettricamente (plasma) ha appena sfiorato la Terra; qualora l'avesse investita in pieno, oggi staremmo parlando di una tempesta geomagnetica di grande intensità e di aurora boreale nei cieli italiani, come accaduto nei mesi scorsi. Gli scienziati ritengono che il passaggio ravvicinato del rapidissimo vento solare abbia indirizzato i protoni verso il nostro pianeta, innescano la tempesta di radiazioni solari.
Cos'è una tempesta di radiazioni solari
Come indicato dalla NOAA, l'agenzia federale statunitense deputata allo studio di oceani, atmosfera e meteo spaziale, una tempesta di radiazioni solari si verifica quando “un'eruzione magnetica su larga scala, che spesso causa un'espulsione di massa coronale e un brillamento associato, accelera le particelle cariche nell'atmosfera solare a velocità molto elevate”. Nel caso specifico dell'evento di oggi, i cui effetti erano visibili già il 31 marzo, la responsabile sarebbe un'espulsione di massa coronale registrata dai coronografi venerdì 28 marzo. È stata molto violenta e come indicato avrebbe causato una forte tempesta geomagnetica (con annessi fenomeni aurorali) in queste ore, se non avesse sfiorato ma colpito la Terra. Sarebbe stato proprio questo flusso di vento solare ad accelerare le particelle cariche innescando la tempesta di radiazioni. “La causa di questa tempesta è un po' un mistero. Gli analisti della NOAA ritengono che i protoni possano essere accelerati da una grande CME, che ha mancato di poco la Terra il 31 marzo. La CME non ci ha colpiti, ma potrebbe indirizzare protoni nella nostra direzione”, ha spiegato l'astrofisico Tony Phillips, autore di Spaceweather.com
La NOAA evidenzia che sono proprio i protoni – che hanno una carica positiva e massa superiore ai neutroni – le particelle più rilevanti che possono essere accelerate a velocità estreme dalle eruzioni solari, “a grandi frazioni della velocità della luce”. Gli esperti spiegano che a queste velocità spaventose i protoni possono coprire la distanza che separa il Sole dalla Terra in una decina di minuti, a differenza del vento solare che può impiegare anche 2 o 3 giorni in base all'intensità. Ricordiamo che la distanza tra la stella e il nostro pianeta, chiamata Unità Astronomica (UA), è pari a circa 150 milioni di chilometri.
“Quando raggiungono la Terra – evidenzia la NOAA – i protoni in rapido movimento penetrano nella magnetosfera che protegge la Terra dalle particelle cariche a bassa energia. Una volta all'interno della magnetosfera, le particelle vengono guidate lungo le linee del campo magnetico e penetrano nell'atmosfera vicino ai poli nord e sud”. È esattamente dove stanno orbitando in questo momento i quattro astronauti della missione Fram2, progettata per sorvolare i poli per la prima volta in modo perpendicolare rispetto all'equatore. Nessuno di loro era mai stato prima nello spazio, che formalmente inizia a 100 chilometri di quota, al di là della Linea di Kármán.

Gli effetti delle tempeste di radiazioni sulla Terra
Le tempeste di radiazioni sono suddivise in cinque classi come quelle geomagnetiche, andando da S1 (minori) a S5 (estreme). Nel caso odierno siamo innanzi a una tempesta S2. I protoni scagliati dal Sole possono causare problemi ai circuiti dei dispositivi elettronici – in particolar modo i satelliti – e avere conseguenze negative sul DNA, essendo genotossici. Ad alta intensità queste radiazioni possono infatti innescare il cancro. È il motivo per cui si ritiene che le esplosioni di due supernovae nella Via Lattea possano aver innescato due grandi estinzioni di massa sulla Terra; queste radiazioni sono infatti molto pericolose per gli esseri viventi.
Fortunatamente con una tempesta di radiazioni solari S2 non si corrono simili rischi, ma un evento estremo può causare danni ad astronauti e passeggeri dei voli. “Durante le tempeste di radiazioni solari più estreme, i passeggeri e l'equipaggio di aerei che volano ad alta quota ad alte latitudini possono essere esposti al rischio di radiazioni”, spiega la NOAA. Tra gli effetti di questo bombardamento di particelle vi è anche l'assorbimento delle onde radio ad alta frequenza (HF) che rende le comunicazioni “difficili o impossibili”. Nelle zone rosse visibili nella mappa soprastante le trasmissioni a onde corte sono state oscurate durante la tempesta di radiazioni in corso.