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Tatuaggi associati a un rischio di tumori fino a 4 volte più alto: lo studio sui gemelli tatuati

Mettendo a confronto i tassi di insorgenza del cancro in gemelli tatuati e non tatuati, un team di ricerca internazionale ha determinato che i tatuaggi sono associati a un rischio sensibilmente superiore di tumori della pelle e linfomi. Ecco perché l’inchiostro potrebbe innescare la carcinogenesi, secondo gli autori dello studio.
A cura di Andrea Centini
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Un nuovo studio basato sui gemelli suggerisce che i tatuaggi sono associati a un rischio superiore di tumori della pelle e linfomi. La ricerca, condotta attraverso due indagini parallele, ha evidenziato un rischio quattro volte superiore in un caso e del 62 percento nell'altro. Non è la prima volta che emerge una correlazione tra i tatuaggi e probabilità maggiori di sviluppare il cancro; lo studio “Tattoos as a risk factor for malignant lymphoma: a population-based case–control study” pubblicato su eClinical Medicine a giugno del 2024, ad esempio, è giunto alla conclusione che le persone tatuate hanno un rischio del 21 percento più alto di sviluppare un linfoma rispetto a chi non si tatua.

A rendere il nuovo studio particolarmente significativo vi è proprio il fatto che è basato sui gemelli. Questi individui non solo condividono l'ambiente in cui vivono – basti pensare a fratelli e sorelle che crescono nella stessa famiglia – ma anche la genetica, rappresentando una preziosa fonte di analisi per determinare l'impatto di determinati fattori di rischio. Ad esempio, se un fratello fuma, abusa di alcol e sostanze e l'altro no, o magari uno si tatua e l'altro no, per i ricercatori è possibile far emergere associazioni statisticamente rilevanti (da confermare con indagini più approfondite).

Nel caso specifico sono stati utilizzati i dati del Danish Twin Tattoo Cohort, una coorte di studio recente che contiene i dati di circa 6.000 gemelli danesi. Nella prima parte del progetto sono stati selezionati casualmente 2.367 gemelli, mentre nella seconda parte è stato condotto uno studio caso-controllo su 316 gemelli nati nel periodo compreso tra il 1960 e il 1996. A condurre lo studio un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Istituto di sanità pubblica dell'Università della Danimarca meridionale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto di Medicina Molecolare Finlandia FIMM dell'Università di Helsinki e dell'Università di Odense.

I ricercatori, coordinati dal professor Signe Bedsted Clemmensen dell'ateneo danese, hanno fatto emergere la correlazione tra tatuaggi e tumori incrociando i dati del registro Danish Twin Tattoo Cohort con le diagnosi di cancro (ICD-10) del Danish Cancer Registry. In parole semplici, hanno scoperto che il gemello che si tatuava aveva un rischio superiore di cancro rispetto al fratello o alla sorella che non lo faceva. Più nello specifico, nella parte dello studio caso-controllo è emerso che chi si tatuava aveva un rischio 1,62 volte più alto di avere un qualsiasi tipo di cancro della pelle, ad eccezione del carcinoma basocellulare. Sia per i tumori della pelle che per i linfomi è stata trovata un'associazione significativa con le dimensioni dei tatuaggi; per quelli più grandi del palmo di una mano il rischio aumentava di 2,37 e 2,73 volte rispettivamente. Per quanto concerne la parte dello studio con le coppie di gemelli selezionate casualmente, il rischio di cancro della pelle per quelli tatuati era quasi quattro volte superiore (3,91), mentre per il carcinoma basocellulare (uno specifico tumore maligno della pelle) le probabilità di svilupparlo erano 2,83 volte più alte.

Perché i tatuaggi potrebbero aumentare il rischio di cancro

Ma perché i tatuaggi potrebbero aumentare il rischio di tumori della pelle e linfomi? Secondo gli autori dello studio il possibile innesco sarebbe legato all'accumulo di inchiostro nei linfonodi, dove resta per moltissimi anni. Il sistema immunitario lo riconoscerebbe come sostanza estranea attivando un processo infiammatorio; tale infiammazione, alla lunga, può favorire l'insorgenza di mutazioni nocive nelle cellule e determinare lo sviluppo di tumori. “Possiamo vedere che le particelle di inchiostro si accumulano nei linfonodi e sospettiamo che il corpo le percepisca come sostanze estranee”, spiega in un comunicato stampa l'ematologo Henrik Frederiksen, coautore dello studio. “Ciò – prosegue l'esperto – potrebbe significare che il sistema immunitario cerca costantemente di rispondere all’inchiostro e non sappiamo ancora se questa condizione persistente possa indebolire la funzione dei linfonodi o avere altre conseguenze sulla salute”.

Chiaramente, per come è stato modellato lo studio, gli scienziati non hanno trovato una correlazione causa-effetto tra tatuaggi e cancro – in altri termini, non ci stanno dicendo che i tatuaggi fanno venire i tumori – tuttavia hanno fatto emergere un'associazione statistica significativa, già rilevata da altre indagini. Per questo motivo gli autori dello studio raccomandano di condurre ulteriori analisi al fine di individuare “il percorso eziologico della carcinogenesi indotta dall'inchiostro del tatuaggio per apportare benefici alla salute pubblica”. I dettagli della ricerca “Tattoo ink exposure is associated with lymphoma and skin cancers – a Danish study of twins” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica BMC Public Health.

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