Svolta nell’energia prodotta con la fusione nucleare in un ambizioso test USA
Nella ricerca di una fonte di energia pulita, illimitata e a zero emissioni, un nuovo passo in avanti è stato compiuto dagli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory, in California, che hanno completato un ambizioso esperimento in cui potrebbero aver raggiunto una nuova quantità record di energia da fusione nucleare, generandone più di quanta sia stata spesa e migliorando i risultati di in un recente esperimento condotto in Europa. In attesa dell’annuncio ufficiale, che dovrebbe essere trasmesso martedì 13 dicembre in live streaming dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, un rapporto del Financial Times riporta che gli scienziati sono stati in grado “per la prima volta” di condurre una reazione di fusione che ha creato “un guadagno netto di energia”, segnando una svolta nel settore di ricerca che imita il processo nucleare che consente al Sole e alle stelle di brillare così intensamente.
Considerato dagli scienziati il “Sacro Graal” dell’energia senza emissioni di carbonio, è probabile che lo sviluppo verrà promosso dall’amministrazione Biden con un massiccio investimento, con l’obiettivo finale di produrre tecnologie per la fusione che possano portare elettricità alla rete senza impronta di carbonio, senza scorie radioattive e molte meno risorse di quelle necessarie per sfruttare l’energia solare ed eolica.
“Per la maggior parte di noi, si tratta solo di una questione di tempo” ha detto uno scienziato esperto di fusione che conosce il lavoro del National Ignition Facility presso il Lawrence Livermore National Laboratory in California, dove è stata fatta la scoperta. Oltre ai benefici per il clima, l’energia da fusione potrebbe aiutare a portare elettricità a basso costo nelle zone più disagiate del pianeta.
La scienza della fusione nucleare si basa sulla fusione di due atomi a velocità incredibilmente elevate e sulla trasformazione dell’energia ottenuta da questa reazione in elettricità. In particolare, il National Ignition Facility gestisce un esperimento di “fusione a confinamento inerziale” che vede quasi 200 laser sparati direttamente su una minuscola capsula di idrogeno. Secondo Nathan Garland, un fisico della Griffith University in Australia, i laser creano un plasma attorno alla capsula che alla fine avvia un’implosione, consentendo le reazioni di fusione.
L’energia rilasciata dalla fusione dei due atomi insieme è enorme e, soprattutto, non rilascia carbonio. A differenza della fissione – che divide gli atomi – utilizzata nelle centrali nucleari, la fusione non produce residui radioattivi. In altre parole, se in futuro potessimo sfruttare l’energia da fusione, questo sviluppo rivoluzionerebbe il mondo dell’energia, permettendoci di generare energia pulita senza pompare gas serra nell’atmosfera.