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Cambiamenti climatici

La Svizzera taglia i combustibili fossili per salvare i ghiacciai: referendum su clima è un successo

Il 60% dei votanti di un referendum in Svizzera ha approvato un disegno di legge volto a tagliare i combustibili fossili e a promuovere le fonti rinnovabili: obiettivo neutralità carbonica entro il 2050. La speranza è salvare i ghiacciai alpini superstiti; molti sono condannati a “morte certa” a causa del cambiamento climatico.
A cura di Andrea Centini
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Il ghiacciaio del Rodano in Svizzera, protetto da teloni bianchi per contrastare lo scioglimento a causa del cambiamento climatico. Credit: Ruedi Baumann/Facebook
Il ghiacciaio del Rodano in Svizzera, protetto da teloni bianchi per contrastare lo scioglimento a causa del cambiamento climatico. Credit: Ruedi Baumann/Facebook
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In Svizzera è passato un referendum in favore della lotta al cambiamento climatico. Circa il 60 percento degli elettori ha dato il proprio assenso a un disegno di legge volto a tagliare l'uso dei combustibili fossili e promuovere le fonti rinnovabili, con l'obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Il target collima con quello principale del Green Deal dell'Unione Europea, che punta alle emissioni zero nette di carbonio entro lo stesso arco temporale. Molti altri Paesi si sono prefissati il medesimo obiettivo attorno a quel decennio.

Le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e altri gas climalteranti come il metano sono infatti i principali catalizzatori del riscaldamento globale di origine antropica; senza decisioni rapide e incisive sul loro taglio la temperatura media del pianeta salirà a tal punto da innescare conseguenze sempre più gravi e irreversibili della crisi climatica, già oggi molto severa. Anche se il traguardo più virtuoso (fissato alla Conferenza sul Clima di Parigi del 2015) di non superare la soglia di 1,5° C rispetto all'epoca preindustriale sembri ormai totalmente fuori portata, ridurre il più possibile la “febbre” del pianeta salverà decine di milioni di vite e gli equilibri degli ecosistemi nei prossimi decenni.

La decisione degli elettori svizzeri è legata anche al fatto che le Alpi sono tra gli ambienti più colpiti dal riscaldamento globale. Basti sapere che entro il 2100 spariranno molti ghiacciai a causa del processo di scioglimento in atto; diversi si trovano proprio sulle Alpi svizzere. Tra i più minacciati vi è il ghiacciaio del Rodano, il più antico dell'intero arco alpino. Per proteggerlo dalla fusione i ricercatori hanno iniziato a coprirlo con immensi teloni di colore bianco, utili a “respingere” i raggi solari e aumentare di conseguenza l'albedo (la capacità di rifletterli). Nel 2019 i ghiacciai svizzeri persero 800 milioni di tonnellate d'acqua in soli 14 giorni, mentre nel 2021 il loro volume si è ridotto dell'1 percento, con lo spessore crollato in media di 20 centimetri. Complessivamente nell'ultimo ventennio il volume dei ghiacciai delle Alpi svizzere si è ridotto di un terzo, innescando un processo di scioglimento irreversibile per diversi di essi. Lo scorso anno, ad esempio, lo scioglimento del ghiacciaio di Chessjen nel cantone meridionale Vallese ha fatto emergere i resti di un aereo (e dei suoi occupanti) che era precipitato nell'area ben 50 anni anni fa.

Grazie al nuovo referendum i cittadini svizzeri hanno dato il benestare a una legge volta alla protezione dell'ambiente e alla promozione della sicurezza energetica, abbattendo l'utilizzo dei combustibili fossili come petrolio, carbone e gas. Il nuovo disegno di legge, come indicato dalla BBC News, prevede il finanziamento di circa 2 miliardi di Euro per sostituire i sistemi di riscaldamento basati sui combustibili fossili e altri 1,2 miliardi per spingere le aziende ad abbracciare le fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l'eolico. Quasi tutti i partiti svizzeri hanno appoggiato il nuovo referendum, ad eccezione della destra – tra cui il Partito popolare svizzero (SVP) – che aveva respinto le proposte del governo per una necessaria svolta green.

Tra chi ha apprezzato la scelta dei cittadini svizzeri vi sono naturalmente gli scienziati, che ormai da diversi anni cercano di metterci in allerta sui gravissimi rischi che corriamo a causa dei cambiamenti climatici. “La popolazione svizzera lancia un segnale forte: oggi è stata accettata la legge per portare il Paese a zero emissioni nette! Ciò che è iniziato con l'iniziativa #glacier diversi anni fa è ora giunto al termine. Molto felice che le argomentazioni della #scienzaclimatica siano state ascoltate!”, ha scritto su Twitter il professor Matthias Huss, glaciologo svizzero di fama internazionale in prima linea nel divulgare il drammatico impatto del riscaldamento globale su questi delicatissimi e preziosi ecosistemi.

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