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Sviluppati i primi alimenti per chi ha problemi a deglutire: questo yogurt è stampato in 3D

Un gruppo di ricercatori guidato dall’Uwe Bristol ha sviluppato una tecnologia che permette di sviluppare attraverso stampanti 3D alimenti che possono essere consumati sicurezza anche dalle persone che soffrono di disfagia.
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UWE BRISTOL | La stampante per alimenti
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Da quando sono state introdotte, le stampanti 3D si sono rivelate in grado di stampare sempre più materiali: non solo oggetti in plastica – per cui erano state progettate all'inizio – ma anche metallo, vetro e perfino cibo. Quelle più chiacchierate sono state le stampanti 3D sviluppate per produrre carne e pesce stampati: una soluzione che secondo alcuni potrebbe in un futuro non troppo lontano risolvere il problema degli allevamenti intensivi e il conseguente impatto che la produzione di carne e derivati animali sul Pianeta.

Un gruppo di ricercatori ha però pensato di utilizzarle in un modo a cui nessuno aveva mai pensato finora: produrre cibo pensato ad hoc per le persone che hanno difficoltà a deglutire. Questa condizione – in termini tecnici si chiama "disfagia" – riguarda infatti più persone di quanto si potrebbe pensare: molti tra coloro che hanno subito un ictus, ma anche le persone affette da malattie come la demenza, il morbo di Parkinson, l'Alzheimer o la Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). Vi lasciamo qui la storia di Davide Rafanelli, che ha raccontato quanto possa essere importate per i malati di Sla tornare a mangiare a tavola con gli altri.

Il progetto dell'università inglese

Il gruppo di ricercatori guidato dall'Uwe Bristol (University of the West of England Bristol) ha sviluppato una tecnologia che permette di sviluppare attraverso stampanti 3D alimenti che possono essere consumati in sicurezza anche da chi ha problemi a deglutire.

Olio di oliva, piselli in purea, yogurt filtrato e brodo vegetale: questi sono alcuni degli alimenti stampati, dopo essere stati studiati con un team di nutrizionisti per garantire che fossero equilibrati da un punto di vista nutrizionale, ma anche appetibili a livello di sapore. "Li abbiamo assaggiati in laboratorio e il sapore è davvero buono", è pronto a giurare il dottor Alexandros Stratakos, a capo della ricerca.

Chi soffre di disfagia è infatti spesso costretto a mangiare solo cibi allo stato liquido, ma in questo modo il bisogno nutrizionale diventa l'unica prerogativa del pasto, come se il gusto o la convivialità del pasto passassero completamente in secondo piano.

I vantaggi degli alimenti stampanti in 3D

A differenza dei loro corrispettivi naturali, questi alimenti sono stati progettati in modo tale da ridurre in modo significativo il rischio che "le particelle di cibo si attacchino alla gola o all'esofago", cosa che potrebbe essere molto pericolosa per le persone disfagiche.

Questi alimenti vengono prodotti sovrapponendo gli ingredienti sotto forma di inchiostri, seguendo un modello preprogrammato. Bastano 20 minuti per produrre uno degli alimenti sviluppati. Inoltre, un sondaggio fatto ai pazienti con disfagia nel Regno Unito ha rilevato che in molti accoglierebbero con favore questi prodotti: i ricercatori a capo dello studio immaginano già un futuro in cui gli ospedali e le strutture per anziani siano dotate di stampanti 3D di questo tipo. Ma, affinché tutto questo possa diventare realtà sarà necessaria una fase di sperimentazione clinica, che non potrà partire senza nuovi finanziamenti.

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