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Sushi di zebra e hamburger di tigre: i rivoluzionari piatti di carne coltivata per salvare la Terra

Una startup ha annunciato che venderà carne coltivata in laboratorio di animali esotici come leoni e zebre. È una rivoluzione che protegge la fauna e il pianeta.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Primeval Foods
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Primeval Foods, una startup britannica specializzata in carne coltivata in laboratorio, ha annunciato che porterà sul mercato prodotti a base di animali esotici, tra i quali sushi di zebra, hamburger di leone e bocconcini di elefante. Sebbene i nomi di questi piatti possano apparire mostruosi, nessun animale riportato sulle confezioni viene ucciso. La carne, infatti, deriva da una manciata di cellule fatte moltiplicare in appositi bioreattori, dove vengono nutrite con un apposito mix di amminoacidi, carboidrati e micronutrienti senza alcun ormone della crescita, antibiotico o prodotto geneticamente modificato (OGM), come sottolineato dall'azienda produttrice.

Ciò che si ottiene con la carne coltivata in laboratorio è l'apporto nutrizionale e l'esperienza sensoriale della vera carne, ma senza gli elementi negativi del colesterolo, dei grassi saturi e soprattutto dell'impatto sulla natura e sugli animali, come spiegato a Metro dal dottor Yilmaz Bora, fondatore di Primeval Foods. Sono diverse le aziende che si stanno lanciando su questo nuovo potenziale mercato, tra le quali figurano la Ivy Farm associata all'Università di Oxford (specializzata nella produzione di salsicce e hamburger) e CellulaREvolution, che sta sviluppando bioreattori innovativi. Good Dog Food e Bond Pet Foods stanno invece puntando a sviluppare carne coltivata da destinare agli animali domestici. Tutte queste aziende sono orientate verso prodotti a base di cellule di animali già coinvolti nella zootecnica, come pollo, maiale e bovini, mentre Primeval Foods vuole distinguersi con gli animali esotici, una scelta di marketing che sta già riscuotendo un notevole successo mediatico.

Credit: Primeval Foods
Credit: Primeval Foods

“I grandi felini sono carnivori con un modello di mobilità distinto, e questa è la ragione del loro profilo unico di amminoacidi e proteine. Gli elefanti sono erbivori colossali che percorrono lunghe distanze e il grasso nei loro tessuti muscolari espone un'esperienza umami eccezionale”, sottolinea l'azienda britannica sul suo portale. Le persone (fortunatamente) non conoscono il sapore della vera carne di questi animali e le confezioni sugli scaffali del supermercato potrebbero attirare molti curiosi. Come specificato da Primeval Foods, una “costola” dell'azienda londinese Ace Ventures, l'obiettivo è produrre un alimento rivoluzionario che abbia come principale obiettivo chi mangia la carne, i carnivori, non i vegani, che con la loro scelta di vita già danno un prezioso contributo alla salvaguardia degli animali e del pianeta. “Per avere un impatto significativo e duraturo sugli animali, dobbiamo produrre cibi che i carnivori desiderano, non i vegani, e questo deve essere l'unico scopo del lancio di una startup proteica alternativa”, ha chiosato Yilmaz Bora a Vegconomist.

Credit: Primeval Foods
Credit: Primeval Foods

Il mercato della carne e l'industria zootecnica in generale, oltre ad avere un impatto devastante sul benessere degli animali, in particolar modo quelli coinvolti negli allevamenti intensivi, è tra i principali motori del riscaldamento globale, la più grave minaccia che incombe sul futuro dell'umanità. Basti pensare che, in base ai dati del recente rapporto Meat Atlas, venti grandi aziende che producono carne e prodotti lattiero-caseari emettono in atmosfera più anidride carbonica (CO2) di grandi Paesi industrializzati come Francia e Germania. Le cinque più inquinanti al mondo emettono invece la stessa quantità di gas serra di una delle principali compagnie petrolifere internazionali. Anche alla luce dell'enorme consumo di acqua e dell'impatto sulla biodiversità dei vastissimi terreni per allevare gli animali e coltivare il loro mangime, non c'è da stupirsi che seguire una dieta a base vegetale sia ritenuto uno dei metodi migliori per proteggere se stessi e il pianeta. Non a caso se tutti fossimo vegani le emissioni verrebbero bloccate per 30 anni, secondo un nuovo studio.

La carne coltivata in laboratorio è dunque considerata una potenziale, validissima alternativa a quella ottenuta dall'uccisione degli animali, ma al momento si tratta di una produzione ridotta e sperimentale che deve essere ancora pienamente regolamentata. Inoltre i costi di produzione sono molto elevati e, per poter competere con la carne che si trova normalmente sugli scaffali, servirà ancora un lunghissimo percorso. Nel frattempo Primeval Foods ha annunciato che presenterà i suoi innovativi piatti esotici in due ristoranti stellati e già guarda alle future specie da inserire nei menù.

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