Sulla Luna 227.000 kg di spazzatura umana, ma andrà sempre peggio: proposto l’Antropocene Lunare
Da quando è iniziata l'era dell'esplorazione spaziale, ovvero dal 4 ottobre del 1957 quando l'Unione Sovietica lanciò il satellite Sputnik nell'orbita bassa terrestre, secondo i dati della NASA sono finiti sulla Luna 227.000 chilogrammi di spazzatura prodotta dall'uomo. Principalmente si tratta di rifiuti che riguardano attrezzatura lasciata dalle missioni Apollo, compresi i rover lunari LRV, ma anche “escrementi, statue, palline da golf, ceneri umane e bandiere”, come indicato in un articolo pubblicato su The Conversation da tre scienziate. A questi si aggiungono anche i razzi di altre missioni non indirizzate verso la compagna della Terra. Basti ricordare il doppio cratere generato il 4 marzo 2022 da un razzo non identificato precipitato sulla faccia nascosta della Luna, nei pressi del grande cratere Hertzsprung. Secondo uno studio dell'Università dell'Arizona, si sarebbe trattato del terzo stadio del razzo cinese Long March 3C lanciato nel 2014 nel contesto della missione Chang'e 5-T1: avrebbe lasciato il doppio cratere a causa di un carico utile “segreto”. Questo è solo uno dei molteplici esempi di quello che alcuni scienziati chiamano “Antropocene lunare”.
Sebbene ancora non formalmente riconosciuto, sulla Terra l'Antropocene rappresenta l'attuale era geologica, quella dominata dall'essere umano e dAl suo impatto catastrofico sull'ambiente. Ci sono diverse teorie legate al suo effettivo inizio: utilizzo del fuoco; domesticazione di piante e animali; rivoluzione industriale; e test nucleari (che un nuovo metodo riesce a distinguere al 100 percento dai terremoti). Al di là del suo principio, è chiaro che è legato a uno sconvolgimento profondo del pianeta, diventato drammatico con l'industrializzazione e il rilascio di ingenti emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas a effetto serra, alla base dell'attuale crisi climatica. Per fare un esempio pratico, le tre scienziate Christine Daigle, Jennifer Ellen Good e Liette Vasseur dell'Università Brock hanno scritto che negli ultimi 100 anni la nostra specie ha tagliato più alberi di tutti quelli tagliati nei 9.000 anni precedenti. Questo perché con la costante necessità di crescita economica dei sistemi capitalistici abbiamo totalmente perso il contatto con il mondo naturale. “Prima venivano rispettati perché fornivano legname, cibo e ombra”, spiegano le studiose riferendosi agli alberi. Ora non più. Ciò che abbiamo fatto sulla Terra, si sta verificando anche sulla Luna.
Le ricercatrici spiegano che sono allo studio molteplici missioni per estrarre i preziosi materiali presenti sulla Luna, che potrebbe presto trasformarsi in una gigantesca miniera nello spazio (come diversi asteroidi, d'altro canto). “Secondo la NASA, la Luna detiene centinaia di miliardi di dollari di risorse non sfruttate ”, tra le quali acqua, elio-3 e i preziosissimi metalli delle terre rare, che giocano un ruolo fondamentale nelle moderne apparecchiature elettroniche e nei veicoli elettrici, che in futuro soppianteranno quelli basati sui motori legati ai combustibili fossili.
C'è già un'azienda – chiamata Lunar Resources Registry – che individua queste risorse sul satellite della Terra “e aiuta gli investitori a condurre le necessarie operazioni di esplorazione ed estrazione”. Poiché le prossime missioni spaziali sulla Luna non saranno solo per un rapido passaggio (come il programma Apollo) ma per restarci, gettando le basi per le basi lunari e magari vere e proprie colonie, gli scienziati sono preoccupato del fatto che l'essere umano possa distruggere la Luna (e altrove) come già fatto sulla Terra, spinto dalla sete di potere, avidità e denaro. Per questo le tre autrici dell'articolo hanno deciso di lanciare il concetto di Antropocene Lunare.
“Per scioccare l’umanità e spingerla a prevenire la vasta distruzione nello spazio che abbiamo provocato sulla Terra, potrebbe essere efficace aggiungere un Antropocene lunare alla scala temporale geologica della Luna”, spiegano Daigle, Good e Vasseur. “Si può sostenere che sin dal primo contatto umano con la superficie lunare abbiamo assistito all'impatto antropogenico. È probabile che questo impatto aumenti notevolmente. Ciò viene presentato come giustificazione per una nuova epoca geologica per la Luna”. Del resto, come indicato, già ci sono quasi 230 tonnellate di rifiuti umani e saranno inevitabilmente destinati a moltiplicarsi. Secondo le studiose dobbiamo fare in modo di non esportare il consumismo e la “nostra società dell'usa e getta” anche fra le stelle. “Se l’intento è quello di lanciare un messaggio di cautela, scioccare preventivamente e suscitare un sentimento di responsabilità da parte di quegli attori che potrebbero avere un impatto sulla superficie lunare, potrebbe benissimo essere il momento giusto per nominare un Antropocene lunare. Ciò potrebbe aiutare a prevenire il tipo di distruzione estesa e incurante che abbiamo causato e che continuiamo a provocare sulla Terra”, hanno chiosato gli studiosi su The Conversation.