Sul Sole è comparsa un’enorme macchia solare, grande quattro volte la Terra: il video spettacolare
Sul Sole è comparsa una macchia solare enorme, talmente grande da poter contenere quattro volte la Terra. La struttura si è formata nella zona equatoriale della stella ed è stata denominata dagli scienziati AR3190. Teoricamente la macchia solare è “visibile a occhio nudo”, ma è un'operazione da non fare assolutamente, dato che si rischiano danni permanenti alla vista e anche la cecità. Solo attraverso appositi filtri solari, occhialini astronomici dedicati e strumentazione scientifica – anch'essa protetta da appositi filtri – è possibile ammirare in sicurezza questo colossale “neo” sulla superficie della stella.
Come affermato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), per oggi, giovedì 19 gennaio 2023, c'è una probabilità del 60 percento di brillamenti solari di classe M e una probabilità del 15 percento di brillamenti di classe X, i più potenti in assoluto. Si tratta di violentissime eruzioni solari che espellono enormi quantità di materiale stellare nello spazio. La principale candidata per dare origine a questi fenomeni è proprio la macchia AR3190, che è direttamente rivolta verso il nostro pianeta. Si tratta di una combinazione da non sottovalutare, poiché se davvero dovessero verificarsi tali eventi, la Terra potrebbe essere investita da un flusso altamente energetico di plasma – particelle cariche elettricamente -, in grado di innescare una tempesta geomagnetica di classe elevata.
Nei giorni scorsi un'eruzione solare legata alla macchia solare AR3182 (oggi ai margini della stella) ha proiettato vento solare verso la Terra scatenando una debole tempesta geomagnetica di classe G1, i cui effetti saranno presenti fino al 20 gennaio. Nel caso in cui dovesse manifestarsi una tempesta geomagnetica di classe G5, la più energetica in assoluto, secondo gli esperti ripiomberemmo in un vero e proprio medioevo tecnologico: verrebbero “fritti” i satelliti, si determinerebbero enormi problemi alle linee elettriche e perderemmo internet. Si stimano settimane o mesi per il ripristino delle moderne infrastrutture iperconnesse. Alla fine del 1800 un evento di questo tipo fece prendere fuoco ai telegrafi – il principale strumento di comunicazione dell'epoca – e determinò la comparsa dell'aurora boreale anche nei cieli di Roma.
Ma cosa sono esattamente le macchie solari? Come sottolineato dalla NASA, si tratta di aree che appaiono più scure sulla superficie della stella (la fotosfera) perché sono più fredde delle altre zone limitrofe. Nonostante ciò hanno una temperatura molto elevata, di circa 3.700° C. Sono più fredde perché si formano in aree dove sono presenti fortissimi campi magnetici, “che impediscono a parte del calore all'interno del Sole di raggiungere la superficie”, come indicato dall'agenzia aerospaziale statunitense. In questo periodo se ne possono vedere molte perché il Sole si sta dirigendo verso il suo picco massimo di attività magnetica del suo ciclo di 11 anni, che secondo gli esperti sarà raggiunto entro l'estate del 2025.