Stimolazione elettrica di un’ora può eliminare la necessità di insulina nei pazienti diabetici
Un'ora di impulsi elettrici eseguiti sull'intestino tenue potrebbe eliminare la necessità di assumere insulina nei pazienti con diabete di tipo 2. Il trattamento – potenzialmente rivoluzionario – ha dimostrato un'efficacia prossima al 90 percento in uno studio preliminare condotto con 14 pazienti; ben 12 di essi, dopo essere stati sottoposti alla stimolazione elettrica, hanno sviluppato un controllo glicemico favorevole e hanno potuto fare a meno dell'insulina per un anno. In chi soffre di diabete questo ormone peptidico prodotto dal pancreas viene secreto in quantità inefficaci o non viene rilasciato affatto, comportando una aumento dei livelli di zucchero (glucosio) nel sangue, proprio perché deputato alla sua regolazione. Non a caso il diabete viene chiamato malattia del “sangue dolce”. La condizione cronica può aumentare sensibilmente il rischio di patologie cardiovascolari, neurologiche, renali e molte altre, proprio per questo numerosi pazienti sono costretti ad assumere insulina tutta la vita. In Italia circa 3,5 milioni di persone soffrono di diabete, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS).
A testare l'efficacia della stimolazione elettrica (in endoscopia) sull'intestino tenue per migliorare il controllo glicemico – e dunque eliminare la necessità di assumere insulina nei pazienti diabetici – è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Amsterdam University Medical Center (Paesi Bassi). Il dispositivo impiegato, chiamato Endogenex (come l'azienda del Minnesota che lo produce), è progettato per inviare impulsi elettrici alla mucosa dell'intestino tenue – e in particolar modo a quella del duodeno – calibrati per indurre cambiamenti che migliorano la regolazione del glucosio. Come specificato dalla Scuola di Medicina Keck in un comunicato stampa, recenti studi hanno dimostrato che il duodeno gioca un ruolo significativo nella gestione dello zucchero, inoltre nei pazienti con diabete di tipo 2 le cellule della sua mucosa interna risultano "danneggiate". In parole semplici, grazie alla stimolazione elettrica questi strati di cellule danneggiate vengono rimossi – attraverso un processo chiamato ablazione – favorendo la ricrescita delle cellule sane. In questo modo si ripristina la capacità dell'organismo di controllare meglio il glucosio in circolo, anche se il meccanismo biologico alla base non è ancora ben compreso. Basta comunque un'ora di questi impulsi elettrici per dare nuova vita al duodeno e alla sua preziosissima funzione metabolica.
“Il potenziale per il controllo del diabete con un singolo trattamento endoscopico è spettacolare”, ha dichiarato in un comunicato stampa la dottoressa Celine Busch, dottoranda in gastroenterologia presso l'Amsterdam University Medical Center e principale autrice del nuovo studio. “Uno dei maggiori vantaggi di questo trattamento è che una singola procedura endoscopica ambulatoriale fornisce il controllo glicemico, un potenziale miglioramento rispetto al trattamento farmacologico, che dipende dai pazienti che assumono i farmaci giorno dopo giorno”, ha chiosato la scienziata. I partecipanti coinvolti nello studio non solo sono stati sottoposti alla stimolazione elettrica endoscopica, ma hanno ricevuto anche la prescrizione di semaglutide, un farmaco per diabetici recentemente balzato agli onori della cronaca internazionale per la sua significativa capacità di ridurre il peso corporeo dei pazienti.
Questo farmaco, un agonista del peptide 1 simile al glucagone” (GLP-1) che induce senso di sazietà, è così efficace che circa il 20 percento dei pazienti diabetici che lo assume smette di aver bisogno di insulina, come affermato dalla dottoressa Busch. Nel caso dello studio preliminare con stimolazione elettrica, tale percentuale è addirittura balzata all'86 percento, suggerendo che l'effetto non è legato al semaglutide. “Mentre la terapia farmacologica è ‘controllo della malattia', riduce solo la glicemia alta fintanto che il paziente continua a prendere il farmaco, questa procedura ‘modifica la malattia' in quanto inverte la resistenza del corpo alla propria insulina, la causa principale del diabete di tipo 2 ”, ha dichiarato con entusiasmo il professor Jacques Bergman, coautore dello studio e docente di gastroenterologia. Servirà naturalmente uno studio randomizzato con placebo e un numero sensibilmente superiore di partecipanti per avere le conferme del caso.
Nello studio clinico parallelo “Safety and Feasibility of Novel Therapy for Duodenal Mucosal Regeneration for Type II Diabetes (REGENT-1-US)” condotto con Endogenex il trattamento è stato progettato per i pazienti con diabete di tipo 2 che ancora non hanno bisogno di insulina, mentre nella ricerca coordinata dagli scienziati olandesi è stata valutata l'interruzione dell'insulina, che come indicato ha riguardato circa il 90 percento dei partecipanti. I dettagli del nuovo studio, ancora preliminari, saranno presentati al meeting Digestive Disease Week® (DDW) 2023 che si terrà dal 6 al 9 maggio a Chicago, negli Stati Uniti d' America.