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Squalo della Groenlandia avvistato ai Caraibi, a migliaia di chilometri dal suo gelido habitat

Ricercatori statunitensi hanno avvistato uno squalo artico nelle calde acque di un atollo corallino del Belize. Mistero nel mar dei Caraibi.
A cura di Andrea Centini
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Uno squalo della Groenlandia con ectoparassita sull'occhio. Credit: Orlatura1952 / wikipedia
Uno squalo della Groenlandia con ectoparassita sull'occhio. Credit: Orlatura1952 / wikipedia

Sembra assurdo, ma per la prima volta è stato avvistato uno squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) nelle acque dei Caraibi occidentali, a migliaia di chilometri dal suo gelido habitat naturale. È quasi come vedere un orso polare passeggiare lungo le coste italiane. Più precisamente, lo squalo artico è stato osservato aggirarsi nei pressi del Glover's Reef, un magnifico atollo corallino del Belize, Stato dell'America centro-settentrionale affacciato sul Mar dei Caraibi. Lo squalo della Groenlandia è un enorme pesce cartilagineo che vive nell'Oceano Artico e nell'Oceano Atlantico del Nord, tipicamente nelle acque profonde lungo le coste della Groenlandia (da cui deriva il nome) e dell'Islanda. Ma c'è ancora molto da scoprire su questi misteriosi e affascinanti animali, anche alla luce dello straordinario avvistamento caraibico. Lo squalo della Groenlandia, che può raggiungere i 7,3 metri di lunghezza per circa 1.500 chilogrammi di peso, è noto per essere il vertebrato più longevo della Terra; si ritiene che l'esemplare più vecchio analizzato potesse avere oltre 510 anni. Secondo gli studiosi questi squali dalla crescita lentissima raggiungerebbero la maturità sessuale a 150 anni.

A descrivere l'avvistamento dello squalo della Groenlandia nei Caraibi occidentali è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati statunitensi del Predator Ecology and Conservation Lab dell'Università Internazionale della Florida (FIU) di Miami, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della società del Belize Riversdale. I biologi marini, coordinati dal dottorando Devanshi Kasana, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biologiche dell'ateneo americano, si trovavano nelle acque del Paese centroamericano per etichettare gli squali tigre con l'aiuto dei pescatori locali, quando nell'aprile del 2022 si sono imbattuti in una creatura davvero insolita per le acque tropicali. “All'inizio, ero sicuro che fosse qualcos'altro, come uno squalo a sei branchie (squalo capopiatto in Italia NDR) che è ben noto per vivere nelle acque profonde al largo delle barriere coralline”, ha dichiarato il dottor Kasana in un comunicato stampa dell'ateneo. “Sapevo che era qualcosa di insolito e lo era anche per i pescatori, che non avevano mai visto niente di simile in tutti i loro anni di pesca”, ha aggiunto l'esperto.

Tuttavia, quando il dottor Kasana ha presentato le immagini dell'esemplare ai suoi colleghi, è emerso che l'animale catturato – e poi liberato – era decisamente più insolito di un capopiatto per i Caraibi: si trattava infatti (molto probabilmente) di uno squalo della Groenlandia. Tra gli indizi più sibillini le dimensioni significative dell'animale (tra i 3 e i 3,5 metri) e la presenza di un crostaceo parassita nel suo occhio, un copepode chiamato Ommatokoita elongate che è noto per parassitare questi longevi squali. Gli autori dello studio hanno affermato che non possono essere certi al 100 percento della specie, ma propendono per uno squalo della Groenlandia o per un ibrido tra lo squalo artico e il lemargo del Pacifico (Somniosus pacificus), un altro grande squalo appartenente alla famiglia dei Somniosidi (i cosiddetti “squali dormienti”) e parente stretto dello squalo della Groenlandia. “Questa è la prima registrazione di uno squalo dormiente nella regione dei Caraibi occidentali e supporta ulteriormente l'ipotesi che questi squali, meglio conosciuti alle latitudini polari e subpolari, si trovino in profondità nelle regioni tropicali”, hanno sottolineato gli autori dello ricerca nell'abstract dello studio.

Credit: wikipedia
Credit: wikipedia

Gli squali della Groenlandia sono classificati come vulnerabili (codice Vu) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), risultando dunque minacciati di estinzione. La pesca accidentale e diretta rappresentano i pericoli principali per questi animali, con migliaia di esemplari catturati e uccisi ogni anno. Si tratta di un problema enorme per pesci che vivono centinaia di anni e hanno un ciclo di vita lentissimo. Si ritiene che anche i cambiamenti climatici possano rappresentare un grave pericolo. I dettagli della ricerca “First report of a sleeper shark (Somniosus sp.) in the western Caribbean, off the insular slope of a coral atoll” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Marine Biology.

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