Squalo bianco attaccato e ucciso dalle orche: lo scontro fra predatori filmato per la prima volta
Per la prima volta è stata filmata la predazione di un grande squalo bianco (Carcharodon carcharias) ad opera delle orche (Orcinus orca), un documento eccezionale sullo scontro tra due predatori all'apice della catena alimentare marina. Le immagini, riprese in Sudafrica a Mossel Bay da un drone e un elicottero, mostrano diversi attacchi e lo straordinario comportamento di caccia coordinata dei mammiferi marini, che non lascia scampo ai possenti pesci cartilaginei. In alcuni casi gli squali vengono capovolti e immobilizzati, permettendo l'attacco diretto al fegato, la parte più “ambita” dalle orche. È noto da tempo che i grossi delfinidi sono abili predatori di squali, ma mai fino ad oggi era stato possibile vederli in azione con un simile dettaglio contro uno squalo bianco. Il nuovo video, legato alla pubblicazione di un articolo scientifico, è la versione estesa di un filmato che circola già da qualche tempo.
A descrivere l'eccezionale comportamento predatorio delle orche è stato un team di ricerca sudafricano guidato da scienziati dell'Università Rhodes, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del South African Institute for Aquatic Biodiversity (SAIAB) e della società Drone Fanatics SA e Simons Town Boat Company. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Alison V. Towner del Dipartimento di Ittiologia e Scienze della Pesca dell'ateneo di Makhanda, hanno sottolineato in un comunicato stampa che i nuovi filmati “forniscono nuove prove sulla capacità delle orche di inseguire, catturare e rendere inabili gli squali bianchi”.
Da alcuni anni lungo le cose del Sudafrica si vedono squali con più difficoltà, quando solo qualche tempo fa i grandi predatori erano una presenza fissa, tanto da diventare una significativa attrazione turistica. Sono infatti in molti a recarsi nel Paese africano per immergersi e osservare da vicino il grande squalo bianco, protetti da solide gabbie. Il calo di questi animali è stato notato di concerto con la presenza di due orche chiamate Starboard e Port, osservate più volte mentre davano la caccia a squali bronzei (Carcharhinus brachyurus) e ad altre specie. Ma un'osservazione diretta della caccia a uno squalo bianco non era mai stata fatta prima, pur essendo state trovate alcune carcasse private del fegato.
“Questo comportamento non è mai stato osservato in dettaglio prima, e certamente mai dall'aria”, ha dichiarato la dottoressa Towner, dottoranda presso l'Università di Rhodes e scienziata specializzata in squali della Marine Dynamics Academy di Gansbaai. Fino ad oggi solo Starboard e Port erano stati associati alla caccia allo squalo bianco, ma, come indicato nessuno li aveva mai visti in azione. Negli eccezionali filmati registrati a maggio, Starboard è stato visto mentre attaccava uno squalo in compagnia di altre quattro orche. Secondo gli scienziati ciò potrebbe rappresentare un grosso problema per gli squali, dato che le orche sono animali estremamente intelligenti e sociali che possono trasmettere le proprie conoscenze (cultura) ad altri esemplari. In parole semplici, sempre più orche potrebbero iniziare a predare squali, con un potenziale impatto sugli ecosistemi e sulle popolazioni sudafricane.
Nel video si vedono le orche mentre nuotano lentamente dietro agli squali, che a loro volta nuotano in circolo per tenere sotto controllo i predatori. È lo stesso comportamento tenuto dalle tartarughe marine e da altre prede mentre sono inseguite dagli squali. Ma in questo caso la tecnica risulta inefficace, poiché le orche cacciano in branco e usano micidiali attacchi coordinati, dai lati e dal basso. Come indicato, le orche puntano soprattutto al fegato degli squali bianchi, che fanno fuoriuscire dopo averli capovolti, storditi e morsi con ferocia dietro le pinne pettorali. Secondo gli esperti il fegato di un grosso squalo bianco sarebbe sufficiente a fornire le calorie quotidiane per un'orca adulta.
La dottoressa Towner e i colleghi hanno sottolineato che squali bianchi erano stati avvistati regolarmente per diverse settimane prima degli attacchi di maggio, mentre nei 45 giorni successivi ne è stato visto soltanto uno. Ciò indica che gli squali sono sensibili alla presenza delle orche e si danno alla fuga quando arrivano i predatori. Ciò, come indicato, può influire sensibilmente sugli equilibri degli ecosistemi. I dettagli della ricerca “Direct observation of killer whales predating on white sharks and evidence of a flight response” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Ecology.