Spray nasale abbatte i sintomi della depressione grave in tempi rapidi: rivoluzione nella cura
Un farmaco approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso aprile potrebbe rivoluzionare il trattamento della depressione grave. L'esketamina, ovvero l'enantiomero S (+) dell'anestetico ketamina, classificato tra le sostanze stupefacenti, è infatti in grado di ridurre i sintomi del disturbo depressivo maggiore sin dall'inizio del ciclo terapeutico, determinando un miglioramento significativo e la remissione dalla malattia in una percentuale rilevante di pazienti. Se ciò non bastasse, l'esketamina risulta efficace nelle persone con grave depressione che non rispondono ad altri trattamenti, inoltre gli effetti sono duraturi ed è ben tollerata. Ciò la rende un farmaco estremamente promettente che potrebbe salvare molteplici vite. Il rischio di suicidio è infatti molto elevato tra i pazienti con la forma grave della depressione.
A determinare l'efficacia dell'esketamina come farmaco antidepressivo è stato un team di ricerca italiano guidato da scienziati del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche dell'Università Gabriele D'Annunzio di Chieti e del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell'Università di Brescia, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di molteplici istituti nazionali e internazionali. Gli scienziati, coordinati dal professor Massimo di Giannantonio, docente presso l'ateneo abruzzese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio “nel mondo reale” per valutare l'efficacia e la sicurezza dell'esketamina. Il farmaco è stato somministrato nella forma di spray nasale in 116 pazienti affetti da depressione resistente al trattamento (TRD), tutti seguiti presso una ventina di servizi di salute mentale italiani.
I ricercatori hanno rilevato una significativa riduzione dei sintomi depressivi a un mese e a tre mesi di distanza dall'avvio del ciclo terapeutico, con i primi miglioramenti già osservabili subito dopo la prima seduta. Si tratta di un dato molto significativo nel trattamento della depressione grave, dato che prima il farmaco agisce, minori sono i rischi di suicidio per i pazienti. I ricercatori indicano che l'esketamina inizia ad agire con un paio di settimane di anticipo rispetto alle terapie standard (dove funzionano), un arco temporale rilevante nel contesto di questa patologia. Nel 64,2 percento dei pazienti trattati con lo spray nasale è stato osservato un netto miglioramento clinico, mentre nel 40,6 percento dei casi si è determinata la remissione dalla depressione. Sono risultati estremamente positivi, a fronte di una buona tollerabilità e della durata nel tempo degli effetti.
“I primi sintomi migliorano già nell’arco delle prime 24 ore da una singola dose, con risultati molto importanti dopo quindici giorni che, a un mese dal trattamento, aumentano ancora di più e dopo due mesi comportano la remissione completa della malattia in quasi la metà dei pazienti”, hanno dichiarato i professori di Giannantonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Società Italiana di Psichiatria (SIP). Ma come funziona esattamente il farmaco? A specificarlo il professor di Giannantonio: “L’Esketamina – spiega lo scienziato – è una molecola specchio della ketamina, vecchio anestetico utilizzato anche come allucinogeno che agisce in un modo del tutto diverso dagli antidepressivi ‘classici’, che hanno effetto sui livelli della serotonina, il neurotrasmettitore chiamato ‘ormone del buonumore’. La nuova molecola agisce invece sul recettore del glutammato per aiutare a ripristinare la connessione tra le sinapsi nelle cellule cerebrali. Ad aprile scorso, dopo FDA ed Ema, anche AIFA ne ha autorizzato l’impiego in pazienti con depressione con mancata risposta ad almeno due farmaci a un dosaggio e per una durata adeguati”.
Gli autori dello studio precisano che l'esketamina è un farmaco di fascia H che va somministrato sotto stretto controllo medico in ospedale, inoltre esso è destinato solo ai pazienti con depressione grave resistente al trattamento e col rischio di suicidio. Come specificato il farmaco è ben tollerato, può comunque avere “transitori effetti dissociativi o ipertensivi”, “ma non provoca conseguenze cognitive come la riduzione della memoria di lavoro o della velocità di pensiero”, spiega il professor di Giannantonio. I dettagli della ricerca “Real-world experience of esketamine use to manage treatment-resistant depression: A multicentric study on safety and effectiveness (REAL-ESK study)” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Affective Disorders e presentati al congresso 2022 della SIP in corso di svolgimento a Genova.