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Sostituire la carne rossa con l’alternativa a base di funghi può proteggere dal cancro all’intestino

Un team di ricerca britannico ha dimostrato che sostituire la carne rossa con un alimento alternativo a base di funghi (micoproteina) può ridurre il rischio di cancro al colon-retto.
A cura di Andrea Centini
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Secondo un nuovo studio, sostituire la carne rossa con un'alternativa a base di funghi (micoproteina) può ridurre il rischio di sviluppare il cancro all'intestino, tra i principali “big killer” della malattie oncologiche. La carne rossa e in particolar modo quella lavorata – come gli insaccati, gli affettati etc etc – è associata da tempo ai tumori, soprattutto quello al cancro al colon-retto, a causa dell'aumento delle genotossine che si determina con un consumo non moderato. Non a caso nel 2015 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell'OMS ha classificato la carne rossa non trattata – come una bistecca di manzo – “probabilmente cancerogena per gli esseri umani”, mentre quella lavorata è stata definita “cancerogena per gli esseri umani”. Il recente studio “Discovery and features of an alkylating signature in colorectal cancer” condotto da scienziati del Dana-Farber Cancer Institute di Boston ha invece dimostrato per la prima volta come il consumo elevato di questi alimenti determina un danno al DNA chiamato alchilazione. Per questa ragione l'OMS raccomanda di ridurre sensibilmente il consumo di carne rossa.

A determinare che sostituirla con un prodotto alternativo a base di micoproteine può ridurre il rischio di cancro all'intestino è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati del Dipartimento di Scienze Applicate dell'Università di Northumbria di Newcastle, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di Marlow Foods. Gli scienziati, coordinati dal professor Daniel Commane, docente di Scienze della Nutrizione presso l'ateneo inglese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio clinico randomizzato e in cieco nel quale sono stati coinvolti 20 partecipanti, tutti adulti maschi con un'età compresa tra i 18 e i 50 anni. I volontari hanno dovuto seguire un preciso regime dietetico nell'arco di due mesi: nelle prime due settimane hanno consumato 240 grammi di carne rossa e lavorata al giorno, compresi bistecche, affettati, salsicce e via discorrendo, mentre nelle ultime due settimane hanno consumato 240 grammi di prodotti micoproteici al giorno, basati sul fungo Fusarium venanatum. Tra le due fasi hanno seguito un periodo di 4 settimane di dieta disintossicante per liberare l'organismo dai composti legati a consumo elevato di carne rossa e lavorata.

Durante le due fasi gli scienziati hanno analizzato campioni di feci e urina dei partecipanti, osservando che durante la fase micoproteica i livelli delle genotossine – come il p-cresolo e i composti che contengono un gruppo nitroso (NOC) – risultavano sensibilmente ridotti. D'altro canto, la dieta a base di carni rosse aveva aumentato la genotossicità fecale e l'escrezione di composti nitroso, condizioni associate al rischio di sviluppare il carcinoma colorettale. Il professor Commane e colleghi hanno osservato anche altri benefici. Il consumo di micoproteine ha infatti determinato un incremento di batteri intestinali “buoni” dei generi Lactobacilli, Roseburia e Akkermansia, noti per essere associati alla protezione “contro tumori indotti chimicamente, infiammazioni e tumore all'intestino”, come indicato in un comunicato stampa. Il consumo di carne rossa ha invece aumentato l'abbondanza di batteri dei generi Oscillobacter e Alistipes, che sono stati collegati a tumori, malattie cardiovascolari, obesità e altre condizioni di salute. Le micoproteine del Fusarium venanatum hanno anche favorito l'escrezione di acidi grassi a catena corta.

“Lo studio ha dimostrato che questo cambiamento nella dieta comporta una significativa riduzione della genotossicità e un aumento dei microbi intestinali benefici. I nostri risultati suggeriscono quindi che questa fonte proteica ad alto contenuto di fibre fornisce una buona alternativa alla carne nel contesto della salute intestinale e potrebbe aiutare a ridurre il rischio di cancro intestinale a lungo termine”, ha dichiarato il professor Commane. Lo scienziato ribadisce l'importanza di seguire le linee guida dell'OMS sul consumo di carne, sottolineando i vantaggi offerti dalla micoproteina in termini di proteine e fibre, oltre alla ridotta presenza di grassi saturi e l'assenza di colesterolo. I dettagli della ricerca “Substituting meat for mycoprotein reduces genotoxicity and increases the abundance of beneficial microbes in the gut: Mycomeat, a randomised crossover control trial” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Journal of Nutrition.

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