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Sempre più persone rifiutano il vaccino contro Covid e influenza, ma è un grosso errore

Un nuovo sondaggio mostra che sempre più persone non intendono vaccinarsi contro Covid e influenza, una scelta spesso guidata dalla disinformazione che si può pagare a caro prezzo.
A cura di Andrea Centini
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All'inizio di ottobre prenderà il via in Italia (e non solo) la nuova campagna di vaccinazione 2024 – 2025 contro influenza e Covid, due malattie che possono avere conseguenze anche gravi e letali. Nonostante ciò, un nuovo sondaggio condotto negli Stati Uniti suggerisce che sempre più persone non intendono vaccinarsi, sin troppo spesso a causa della disinformazione e delle fake news che circolano abbondanti su internet e in particolar modo sui social network. Decidere di non vaccinarsi pur essendo nelle fasce di rischio è un errore che si può pagare a caro prezzo, come evidenziano i dati epidemiologici costantemente aggiornati. Senza dimenticare il prezioso valore sociale della vaccinazione, che può proteggere le persone che non possono vaccinarsi tramite l'immunità di gregge.

Per quanto concerne la COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, anche se le fasi critiche della pandemia sono fortunatamente un lontano ricordo, ancora oggi la malattia uccide decine e decine di persone ogni settimana. Basti sapere che gli ultimi due bollettini del Ministero della Salute indicano 135 morti tra il 22 e il 28 agosto e 75 tra il 29 agosto e il 4 settembre. L'influenza, sin troppo spesso presa sotto gamba, ogni anno a causa delle complicazioni che può scatenare toglie la vita a 8.000 persone nel nostro Paese, come indicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Se questi dati non fossero già sufficientemente chiari sui rischi che si corrono, per il 2024 – 2025 ci si aspetta una stagione influenzale particolarmente pesante. Proprio per questo gli esperti stanno consigliando caldamente di vaccinarsi contro l'influenza. Il vaccino è raccomandato in particolar modo a bambini, anziani e soggetti fragili che rischiano di più le conseguenze severe. I nuovi vaccini anti Covid sono invece aggiornati contro le ultime varianti immunoevasive del SARS-CoV-2, pertanto garantiscono una protezione migliore contro la sintomatologia grave. Poiché si tratta di un virus respiratorio e come tutti i patogeni di questo tipo si avvantaggia della stagione fredda, sia per motivi logistici (stare al chiuso) che fisiologici (sistema immunitario meno efficiente), i dati estivi sopracitati potrebbero peggiorare sensibilmente nelle prossime settimane. Insomma, vaccinarsi è importante laddove raccomandato, come sottolineato a più riprese dai medici. Nella maggior parte dei casi per la prossima stagione sarà possibile anche fare i due vaccini contro Covid e influenza nella medesima seduta, limitando i possibili disagi.

Nonostante l'utilità e la sicurezza acclarate da molteplici studi clinici, i vaccini sono comunque finiti nel tritacarne della rete, che funge da megafono alla disinformazione perpetrata dalle campagne novax. Spesso a pagarne il prezzo più alto sono proprio le persone anziane e malate che vengono indottrinate verso scelte antiscientifiche. E la narrazione antivaccinista continua a fare proseliti, come evidenziano i dati di un nuovo sondaggio condotto negli USA dagli scienziati del Wexner Medical Center dell'Università Statale dell'Ohio. I ricercatori hanno proposto il sondaggio via web e telefonicamente tra il 16 e il 18 agosto di quest'anno, coinvolgendo un campione della popolazione generale di circa mille partecipanti. Il sondaggio è stato condotto attraverso la piattaforma Opinion Panel Omnibus.

Dall'analisi statistica dei dati è emerso che il 37 percento degli intervistati ha detto di non aver bisogno di un vaccino contro i patogeni stagionali responsabili di Covid, influenza, pneumococco e virus respiratorio sinciziale o RSV (anch'essi sono responsabili di infezioni potenzialmente pericolose). La stessa percentuale di partecipanti ha affermato di aver fatto i vaccini in passato ma di non volerli fare per la nuova stagione. Complessivamente, solo il 56 percento degli intervistati ha dichiarato di voler fare il vaccino contro l'influenza e solo il 43 percento intende ricevere il vaccino aggiornato contro la Covid. Fortunatamente, percentuali migliori sono state rilevate nella fascia degli over 65, una di quelle per cui la vaccinazione è raccomandata.

“Siamo all'inizio della stagione dei virus respiratori, quando si ha la tripla minaccia di influenza, COVID-19 e RSV. Sfortunatamente, c'è molta disinformazione sui vaccini, ma la realtà è che sono sicuri e altamente efficaci nel prevenire gravi malattie e decessi. Gli anziani, le persone con determinate condizioni mediche croniche e le donne incinte sono particolarmente a rischio durante la stagione dei virus respiratori”, ha dichiarato in un comunicato stampa la dottoressa Nora Colburn, epidemiologa clinica presso l'ospedale universitario Richard M. Ross Heart Hospital dell'Università Statale dell'Ohio. La speranza degli specialisti è che le persone seguano le indicazioni delle autorità sanitarie e non le campagne di disinformazione che circolano sui social network.

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