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Se non sopporti avere intorno persone agitate potresti soffrire di misocinesia: come riconoscerla

Il termine misocinesia è stato coniato solo qualche anno fa e indica quella condizione cronica che vive chi prova ansia o rabbia di fronte a gesti ripetitivi di altri, come battere un piede per terra o tamburellare le dita sul tavolo. La causa potrebbe essere un meccanismo neurologico.
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C'è chi non sopporta chi batte ritmicamente il piede sul pavimento, chi vorrebbe urlare contro quel collega che continua a fare clic con la penna senza motivo e chi non riesce nemmeno a parlare con quell'amica che ha l'abitudine di arrotolarsi i capelli tra le dita. Tutti queste reazioni di fastidio, a volte perfino di rabbia e ansia, davanti ad azioni o gesti ripetitivi degli altri, soprattutto se presenti in modo costante e importante, potrebbero essere il sintomo di una condizione cronica su cui i neuroscienziati si sono concentrati solo di recente: la misocinesia o misokinesia.

Cosa significa misocinesia?

Il termine deriva dal greco e letteralmente significa "odio verso il movimento". È stato usato la prima volta in uno studio del 2013 pubblicato sulla rivista Plos One e dedicato alle cause della misofonia, ovvero il fastidio per i rumori prodotti dagli altri. In realtà, non è un caso se i due fenomeni appaiono nello stesso lavoro: come infatti suggerisce la somiglianza tra i due termini, queste due condizioni sembrano avere un'origine neurologica simile, tanto che spesso si presentano contemporaneamente nello stesso soggetto.

Sebbene le cause di questa reazione di eccessivo fastidio di fronte a movimenti ripetitivi, soprattutto di mani e piedi, di altri, non siano del tutto chiaro, nel 2021 è stato pubblicato un altro studio, il primo dedicato esclusivamente alla misocinesia, dove troviamo una sua prima definizione scientifica: "Un fenomeno psicologico caratterizzato da una forte risposta affettiva o emotiva negativa alla vista di piccoli movimenti ripetitivi di qualcun altro, come vedere qualcuno agitarsi con una mano o un piede".

Come si manifesta: i sintomi

I ricercatori che hanno condotto questo studio sono partiti da un campione di 4100 partecipanti di età diversa, per fare una stima di quanto questa condizione sia presente nella popolazione. Il risultato è stato sorprendente: circa un terzo dei partecipanti ha dichiarato di avvertire una certa sensibilità di fronte comportamenti ripetitivi o che trasmettono agitazione. In larga scala questo potrebbe significare che la misocinesia interessa circa una persona su tre, con un impatto a volte anche significativo sulla loro vita quotidiana e sulle loro relazioni.

Todd Handy, professore di psicologia della University of British Columbia a capo dello studio, ha spiegato che chi soffre di misocinesia può provare "rabbia, ansia o frustrazione", che nei casi più severi può portare le persone a vivere con disagio le situazioni sociali, compresi i contesti scolastici o lavorativi, fino, a volte, a evitarli.

Il possibile ruolo dei neuroni specchio

Secondo una delle possibili ipotesi dei ricercatori, la causa di questa condizione potrebbe essere ricondotta all'azione dei neuroni specchio. Sono questi infatti che ci permettono di provare empatia, ad esempio di sentirci tristi quando vediamo una persona soffrire, anche se non la conosciamo.

Secondo i ricercatori quindi in chi soffre di misocinesia accadrebbe qualcosa di simile, ma con i sentimenti di ansia e agitazione. In genere infatti – spiegano – chi compie questi gesti ripetitivi, come toccarsi nervosamente i capelli e battere il piede , lo fa perché è nervoso o sotto stress, quindi la persona che li osserva comportarsi in questo modo, di riflesso potrebbe provare le sue stesse sensazioni.

La reazione di fastidio e nervosismo che molti avvertono di fronte a questi gesti ripetitivi potrebbe essere dovuta quindi a una sorta di proiezione dell'ansia e agitazione altrui su se stessi. Tuttavia, questa spiegazione resta un'ipotesi che necessita di altri studi prima di poter essere confermata.

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