Scoperto uno strano pianeta con enormi tempeste di sabbia rovente: orbita attorno a due stelle
A 40 anni luce dalla Terra è stato scoperto un pianeta extrasolare dalle caratteristiche davvero insolite. Si tratta di VHS 1256 b, un gigante gassoso – come Giove e Saturno – che orbita attorno a ben due stelle. Impiega 10.000 anni per compiere un giro completo attorno ai due astri (in pratica un anno dura quasi 30.000 volte quello della Terra) e la sua luminosità è la più variabile in assoluto per un pianeta. Ha una massa paragonabile a 20 volte quella di Giove e possiede alcuni elementi condivisi con le stelle nane brune. Il corpo celeste è stato messo nel mirino dell'avveniristico Telescopio Spaziale James Webb e gli scienziati hanno ottenuto dettagli senza precedenti.
A descrivere l'esopianeta VHS 1256 b è stato un team di ricerca internazionale composto da scienziati di numerosi istituti, tra i quali il Lunar & Planetary Laboratory dell'Università Arizona, l'Istituto Max Planck per l'Astronomia (MPIA), il Dipartimento di Astronomia e Astrofisica dell'Università della California di Santa Cruz, l'Università di Edimburgo e molti altri. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Brittanny Miles, docente presso il Dipartimento di Scienze Planetarie dell'ateneo di Tucson, hanno raccolto gli spettri luminosi emessi dal corpo celeste attraverso due strumenti a infrarossi del JWST: il Near-Infrared Spectrograph (NIRSpec) e il Mid-Infrared Instrument (MIRI). Grazie ad essi sono riusciti a identificare con precisione i composti presenti nella sua atmosfera.
Le analisi sono risultate particolarmente precise non solo per l'estrema sensibilità del costosissimo telescopio spaziale, lanciato a Natale del 2021, ma anche per il fatto che VHS 1256 b orbita ben quattro volte più lontano di quanto il pianeta nano Plutone orbita attorno al Sole, ovvero circa 24.000 milioni di chilometri. Ciò significa che la sua luce non è disturbata da quella delle stelle "madri" e riflette in maniera piuttosto precisa gli elementi che compongono la sua atmosfera. Gli scienziati hanno scoperto acqua, metano, monossido di carbonio e anidride carbonica. È la prima volta che vengono trovare così tante molecole in una volta sola un pianeta extrasolare. “Nessun altro telescopio ha identificato così tante caratteristiche contemporaneamente per un singolo obiettivo. Stiamo vedendo molte molecole in un unico spettro dal JWST che descrivono in dettaglio i sistemi meteorologici e nuvolosi dinamici del pianeta”, ha dichiarato in un comunicato stampa il coautore dello studio Paul Mollière dell'MPIA.
Tra le caratteristiche più suggestive vi sono le nuvole di silicati presenti nella tempestosa atmosfera, probabilmente composte da particelle di quarzo, enstatite o forsterite. Le particelle spaziano dalle dimensioni di quelle presenti nel fumo a veri e propri granuli di sabbia, più pesanti. Questi ultimi, secondo gli esperti, piovono verso gli stati più profondi del pianeta, mentre quelli leggeri tendono a risalire. È un costante turbinio che genera immense tempeste di sabbia rovente, responsabile dei repentini cambi di luminosità del pianeta nell'arco della durata del suo giorno (22 ore).
Nonostante la distanza dalle stelle, la temperatura del pianeta raggiunge gli 830 gradi Celsius, sufficiente a sciogliere l'alluminio. La ragione risiede nel fatto che si tratta di un pianeta giovane, nato “solo” 150 milioni di anni fa, pertanto è ancora caldo a causa del processo di formazione recente. Continuerà a raffreddarsi per miliardi di anni, secondo gli esperti. I dettagli della ricerca “The JWST Early-release Science Program for Direct Observations of Exoplanetary Systems II: A 1 to 20 μm Spectrum of the Planetary-mass Companion VHS 1256–1257 b” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica specializzata The Astrophysical Journal Letters.