Scoperto un virus gigante in Finlandia: è il doppio dei virus dell’influenza e dei coronavirus

Una nuova specie di virus gigante è stata scoperta in Finlandia. Le sue dimensioni sono circa il doppio di quelle dei patogeni appartenenti ai generi dei virus dell'influenza e dei coronavirus, cui appartiene anche il SARS-CoV-2, responsabile della recente pandemia di COVID-19. Il Jyväskylävirus, come è stato chiamato dagli scienziati che lo hanno isolato, è il primo virus gigante mai identificato nel Paese della Scandinavia; la sua scoperta è considerata molto significativa poiché suggerisce che questi minuscoli organismi sono potenzialmente ubiquitari e dunque ben presenti anche nel suolo e nell'acqua dei territori alle elevate latitudini.
I primi virus giganti – genere Mimivirus – furono scoperti all'interno di torri di raffreddamento in Europa oltre 20 anni fa; all'inizio, a causa delle loro dimensioni significative, furono addirittura scambiati per batteri dai microbiologici. Questi sono infatti gli unici virus visibili al microscopio ottico, mentre in genere gli appartenenti a questo gruppo di agenti infettivi (possono replicarsi solo ed esclusivamente all'interno di altri organismi) hanno particelle di poche decine di nanometri, che possono essere studiate soltanto attraverso potenti microscopi elettronici. Il Jyväskylävirus ha dimensioni di circa 200 nanometri, che sono appunto mediamente il doppio di quelle dei patogeni umani sopraindicati ( che possono arrivare anche a soli 20 nanometri). Fortunatamente i virus giganti al momento non sono considerati pericolosi per l'uomo, poiché in genere infettano amebe e altri microrganismi. Non sono infatti in grado di interagire con le nostre cellule.
A scoprire e descrivere il primo virus gigante in Finlandia è stato un team di ricerca internazionale guidato da ricercatori della Facoltà di Bioscienze, Pesca ed Economia della UiT ‐ Università Artica della Norvegia e del Dipartimento di Scienze Biologiche e Ambientali e Centro di Nanoscienze dell'Università di Jyväskylä (da cui prende il nome il microrganismo), che hanno collaborato con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Laboratorio di struttura e biologia cellulare dei virus – Alleanza basca per la ricerca e la tecnologia (BRTA – Spagna); l'Università Federale di Minas Gerais (Brasile); l'Università di Aix Marsiglia; il Diamond Light Source, Harwell Science and Innovation Campus del Regno Unito e l'Università di Helsinki. I ricercatori, coordinati dai professori Gabriel Magno de Freitas Almeida e Lotta-Riina Sundberg, hanno scoperto il Jyväskylävirus in campioni ambientali con colture di amebe della specie Acanthamoeba castellanii, ospite del patogeno.
Proprio le amebe sono tra le “vittime” privilegiate da questi giganteschi virus, anche di quelli preistorici riemersi dal permafrost in scioglimento a causa del cambiamento climatico. Nel 2022, ad esempio, gli scienziati hanno scoperto 13 specie di virus giganti nel ghiaccio perenne della Kamchatka (Siberia). Il più antico di questi “virus zombie” risvegliati dai ricercatori e classificato con il nome scientifico di Pandoravirus yedoma, si pensa abbia circa 50.000 anni. I rappresentanti del genere Pandoravirus sono i più grandi in assoluto e possono raggiungere il micrometro (1 milionesimo di metro) e sono visibili al microscopio ottico. I ricercatori ritengono che a causa della crisi climatica in atto verranno rilasciati nell'ambiente moltissimi patogeni rimasti congelati per millenni; potrebbero rappresentare una significativa minaccia per la salute umana poiché non ci siamo coevoluti con essi. Al momento, lo ribadiamo, i virus come il Jyväskylävirus scoperto in Finlandia infettano solo amebe e affini, ma non si può escludere che in futuro possano adattarsi alle cellule umane. Recentemente sono stati identificati vari virus giganti dalle forme insolite anche in una foresta degli Stati Uniti.
La scoperta del nuovo virus in Finlandia, spiegano gli esperti, aiuterà a comprendere il ruolo di questa classe di organismi negli ecosistemi in cui vivono, le loro interazioni con altri microorganismi e la loro struttura. Per quanto concerne il Jyväskylävirus, dall'analisi del suo genoma è stato determinato che appartiene al clade B ed è affine dal punto di vista strutturale ai rappresentanti del genere Marseilleviridae, virus giganti scoperti in Francia. Attraverso tecniche come microscopia a ioni di elio, microscopia elettronica e criomicroscopia elettronica, ad esempio, è stato determinato che il capside è composto da 9240 copie della proteina principale di qusta componente, codificata dalla sequenza genetica ORF 184. I dettagli della ricerca “Genomic and structural insights into Jyvaskylavirus, the first giant virus isolated from Finland” sono stati pubblicati su eLife.