video suggerito
video suggerito

Un farmaco per il cancro al seno metastatico può sostituire la chemio: lo studio sui primi risultati

Sono stati presentati i risultati di un nuovo studio che ha indagato gli effetti della somministrazione del farmaco di nuova generazione trastuzumab deruxtecan nelle donne con tumore al cancro metastatico. Questo si è dimostrato più efficace della chemioterapia nel ridurre il rischio di morte e migliorare i tempi di sopravvivenza in alcune categorie di pazienti.
148 CONDIVISIONI
Immagine

Quasi il 90% delle donne che si ammalano di cancro al seno riescono a sopravvivere a cinque anni dalla diagnosi e anche dopo dieci anni la percentuale non scende sotto l'80%. Negli ultimi anni i progressi nell'ambito della diagnosi precoce e del trattamento hanno infatti permesso di migliorare in modo significativo la prognosi per questa forma di tumore, tra le più frequenti nella popolazione femminile: ogni anno solo in Italia si contano 55.000 nuove diagnosi.

Ora da Chicago arrivano nuove speranze per le donne colpite dalla forma più aggressiva, il cancro al seno metastatico. In occasione del congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) – uno degli appuntamenti mondiali più attesi in campo oncologico – sono stati infatti presentati i risultati incoraggianti di uno studio sull'utilizzo di un nuovo farmaco in sostituzione della chemioterapia nelle donne con cancro metastatico positivo per i ricettori ormonali.

Qual è il nuovo farmaco

Il lavoro di ricerca appena presentato a Chicago, il DESTINY-Breast06, aveva come obiettivo lo studio dell'utilizzo del trastuzumab deruxtecan in questa categoria di pazienti. Si tratta di un medicinale appartenente alla categoria dei nuovi farmaci cosiddetti "coniugati anticorpo-farmaco". Si tratta di farmaci che combinano un anticorpo che riconosce i recettori ormonali espressi dalla cellule tumorali con molecole di chemioterapici.

Dallo studio di Fase 3 degli effetti della somministrazione in prima linea di trastuzumab deruxtecan in 866 pazienti, ovvero subito dopo la terapia ormonale, si è mostrato più efficace della chemioterapia nel trattamento del cancro al seno con bassa o bassissima espressione della proteina Her2 (Her2-low e Her2-ultralow), un particolare recettore ormonale associato al tumore al seno.

I tumori al seno infatti si classificano in due grandi categorie, in base alla presenza o meno dei ricettori ormonali (HR+ o HR-). All'interno della categoria HR+, la più comune, si distinguono i tumori Her2+ e Her2-negativo. Negli ultimi anni tuttavia si è scoperto che molti dei tumori prima classificati come Her-negativo – spiega Fondazione Veronesi – esprimono in realtà, anche se in quantità minime, questi recettori. Da questa consapevolezza i ricercatori hanno iniziato a sperimentare il trastuzumab deruxtecan anche in questa ampia platea di pazienti, prima considerate non idonee a questo tipo di tumore e quindi trattate con chemioterapia.

Chi potrebbe usare la terapia

Per capire l'impatto di questo studio occorre sapere che l'iter standard nel trattamento del cancro al seno metastatico positivo per i ricettori ormonali prevede subito dopo la terapia ormonale la somministrazione della chemioterapia. Tuttavia i benefici di quest'ultima – ha spiegato il dottor Giuseppe Curigliano, membro del consiglio nazionale di AIOM a Chicago – sono spesso limitati.

La somministrazione del trastuzumab deruxtecan in prima linea, ovvero subito dopo la terapia ormonale, invece della chemioterapia, è stata associata a maggiori risultati, riducendo del 38% del rischio di ricomparsa della malattia o morte e migliorando la sopravvivenza libera da progressione, ovvero il tempo che intercorre tra il trattamento e la ripresa della malattia. Nello specifico, la sopravvivenza libera media registrata è stata di 13,2 mesi rispetto agli 8,1 raggiunti con la chemioterapia. Gli effetti collaterali non sono assenti ma Curigliano li definisce "gestibili". Tra questi, ad esempio, è stato segnalato il rischio di insorgenza di polmonite interstiziale (nel 5-7% dei pazienti).

148 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views