Scoperto un nuovo effetto della dieta mediterranea sul cervello: quali alimenti non devono mancare
I benefici della dieta mediterranea sono noti da tempo, non solo nella prevenzione di diverse malattie, come il diabete, le malattie cardiovascolari e alcuni tumori, ma anche contro l'invecchiamento cerebrale e quindi a favore delle funzioni cognitive. Tuttavia, ora un nuovo studio potrebbe aver scoperto un meccanismo chiave attraverso cui la dieta mediterranea migliora le prestazioni cognitive, come la memoria e la capacità di adattarsi a nuove informazioni. L'anello mancante potrebbe infatti trovarsi negli effetti sul microbioma intestinale, ovvero l'insieme di batteri che abitano il nostro intestino.
Dieta mediterranea e dieta occidentale a confronto
Per testare gli effetti sul cervello della dieta mediterranea rispetto alla dieta occidentale, un gruppo di ricercatori della Tulane University di New Orleans, Louisiana, ha nutrito per 14 settimane alcuni topi giovani – la cui età equivaleva ai 18 anni degli esseri umani – con due diete che riflettevano i due diversi regimi alimentari umani.
Da una parte la dieta mediterranea, che prevede alcuni alimenti fondamentali, come l'olio di oliva come principale fonte di grassi, tanta verdura, frutta e cereali integrali, ma anche pesce, proteine magre, noci, poca carne rossa e fibre da varie fonti vegetali. Dall'altra, quella che viene riconosciuta come "dieta occidentale", ovvero ricca di grassi saturi, cibi ultraprocessati, e ormai nota come fattore di rischio per diverse malattie, tra cui il cancro al colon-retto.
I risultati sul microbioma intestinale
Ne è emerso che il gruppo di topi che aveva seguito una dieta modellata su quella mediterranea aveva subito importanti cambiamenti nel microbioma intestinale. Nello specifico, in questi topi erano aumentati i livelli di quattro ceppi benefici di batteri, mentre ne erano diminuiti quelli di altri cinque.
Questa scoperta è apparsa ancora più interessante quando i due gruppi di topi sono stati sottoposti a delle prove per misurare le loro prestazioni cognitive, come la memoria o la capacità di adattarsi a nuove informazioni: i topi che avevano ricevuto la dieta mediterranea, oltre a presentare livelli di colesterolo cattivo (LDL) più bassi, hanno infatti mostrato prestazioni più efficaci rispetto ai topi sottoposti alla dieta ricca di grassi saturi.
Sebbene, come sempre accade per gli studi che si basano su sperimentazioni animali, siano necessari ulteriori studi sugli esseri umani, i risultati di questa ricerca sono coerenti con altri studi che avevano già associato alla dieta mediterranea un effetto positivo sulla memoria e un rischio inferiore di sviluppare la demenza.
Ora, secondo i ricercatori, questi risultati, considerata l'età giovane dei topi su cui è stata condotta la ricerca, potrebbero suggerire che seguire una dieta mediterranea possa migliorare le prestazioni cognitive durante la fase critica dello sviluppo (18 anni), sia scuola che a lavoro. Ma soprattutto – sottolineano i ricercatori – questo studio fornisce una prima prova del collegamento tra dieta mediterranea, salute del microbioma intestinale e prestazioni cognitive.