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Scoperto per caso un tesoro di monete antiche, ecco quanto vale e a chi potrebbe essere appartenuto

Il tesoro è stato trovato a Bunnik, nella provincia olandese dell’Utrech, ed è composto da 404 monete d’argento e d’oro di origine britannica e romana, di cui le più vecchie risalgono approssimativamente al 200 a.C. Il tesoro era nascosto a circa 30 cm di profondità nel terreno e si ritiene che fosse il bottino di guerra di un centurione romano durante la conquista della Britannia: corrisponderebbe a quasi 11 anni di stipendio di un soldato dell’antica Roma.
A cura di Valeria Aiello
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Alcune delle monete d'argento e d'oro del tesoro trovato a Bunnik, in Olanda, ora esposto al pubblico presso il Rijksmuseum van Oudheden (il Museo nazionale olandese delle antichità) di Leida / Photo Rijksmuseum van Oudheden
Alcune delle monete d'argento e d'oro del tesoro trovato a Bunnik, in Olanda, ora esposto al pubblico presso il Rijksmuseum van Oudheden (il Museo nazionale olandese delle antichità) di Leida / Photo Rijksmuseum van Oudheden

Un tesoro di antiche monete d’oro e d’argento di origine britannica e romana è stato scoperto per caso a Bunnik, nella provincia olandese dell’Utrech, una regione che un tempo rappresentava il confine settentrionale dell’Impero romano (il Limes della Bassa Germania): era nascosto a circa 30 centimetri di profondità nel terreno, in un campo lontano da siti romani noti, all’interno di una borsa di stoffa o di pelle ormai decomposta.

A individuare il tesoro sono stati due cercatori di metalli, Reinier Koelink e Gert-Jan Messelaar, che nell’ottobre 2023 stavano scandagliando l’area con i loro metal detector, alla ricerca della chiave di un trattore che era stata persa da un frutticoltore. La chiave non venne trovata ma, avendo in precedenza già trovato alcune monete in quella zona, i due decisero di proseguire le ricerche in un vicino campo fangoso. “È stato lì che il mio metal detector si è attivato e ho iniziato a scavare – ha raccontato Gert-Jan ai media locali – . Quando ho messo la mano nel fango, potevo già sentire le monete”.

Entrambi non immaginavano che in quel fango potessero trovare tutte quelle monete, inizialmente 381, alle quali si sono aggiunge altre 23, scoperte in un secondo momento dall’Agenzia per il patrimonio culturale dei Paesi Bassi, dopo che i due hanno segnalato la loro scoperta. In totale, sono state recuperate 404 monete, di cui le più vecchie risalgono approssimativamente al 200 a.C.

Quanto vale il tesoro di Bunnik e a chi potrebbe essere appartenuto

Le prime analisi hanno indicato il tesoro scoperto a Bunnik è composto da 404 monete d’argento e d’oro di origine britannica e romana, di cui 44 sono stateri d’oro che portano il nome del re celtico Cunobelino, un sovrano della Britannia prima della conquista romana, che regnò tra il 9 e il 40 d.C. Di quegli stateri britanni, quattro sono però considerati postumi, probabilmente coniati dai successori di Cunobelino, i fratelli Togodumno e Carataco, intorno al 43 d.C.

Discorso diverso per le monete di origine romana, di cui 72 sono aurei d’oro, una moneta di alto valore della Roma antica, e 288 sono denarii d’argento, datati approssimativamente dal 200 a.C. al 47 a.C. Tra queste monete, alcune risalgono all’epoca di Giulio Cesare, una raffigura Giuba I, il re di Numidia nell’Africa nord-occidentale (l’attuale Algeria), mentre le più recenti vennero coniate nel 46-47 a.C., verso la fine delle prime conquiste della Britannia, e recano l’effige dell’imperatore romano Claudio.

In particolare, due di queste monete raffiguranti l’imperatore Claudio vennero coniate utilizzando uno stesso stampo e non mostrano segni di usura, indicando che facevano parte di uno singolo lotto, probabilmente distribuito come paga militare e nascosto poco dopo. La presenza di monete britanniche ha però suggerito che parte di quel tesoro potesse essere un bottino di guerra, probabilmente dato come ricompensa ai soldati romani dopo una campagna di successo.

Ciò ha portato gli esperti a ritenere che il tesoro scoperto a Bunnik appartenesse a un soldato romano, probabilmente un centurione, in considerazione del suo valore, equivalente a 11 anni di stipendio di un normale soldato dell’antica Roma.

Il motivo per cui venne nascosto è ancora un mistero, ma dalla composizione e dalle dimensioni del tesoro, nonché dal luogo dove era sepolto, quel bottino di guerra sarebbe associato alla conquista iniziale della Britannia sotto Aulo Plauzio (43-47 d.C.), forse sepolto da un centurione come espressione di gratitudine per un ritorno sano e salvo dopo la prima fase della conquista romana.

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