Scoperto ormone “elisir di lunga vita” nei topi: ecco quando si attiva
Identificato nei topi un ormone in grado di migliorare la salute metabolica e prolungare la vita dei roditori. La sua efficacia da “elisir di lunga vita” è associata a una dieta a basso contenuto proteico, che diverse ricerche – condotte su modelli murini, esseri umani e altri animali – hanno dimostrato essere capace di apportare benefici significativi alla salute. In parole semplici, l'ormone metabolico chiamato fattore di crescita dei fibroblasti 21 (FGF21) è una sorta di mediatore, che comunica al cervello che l'organismo sta seguendo una dieta con poche proteine. Questo segnale innesca i processi biologici che regolano il metabolismo di conseguenza, producendo i benefici sopracitati. Non è ancora chiaro come questa scoperta possa tradursi in un vantaggio sulla nostra longevità e sulla salute in generale, ma gli scienziati sperano di mettere a punto nuovi percorsi partendo proprio da ormoni come FGF21.
A dimostrate che l'ormone fattore di crescita dei fibroblasti 21 migliora la salute e la longevità dei topi che seguono una dieta con restrizione proteica è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Centro di ricerca biomedica di Pennington dell'Università della Louisiana, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Medicina Interna – Laboratorio di Geriatria presso la Scuola di Medicina dell'Università dell'Illinois Meridionale. Gli scienziati, coordinati dal professor Christopher D. Morrison, docente e direttore del Neurosignaling Laboratory dell'istituto di Baton Rouge, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto alcuni esperimenti con i topi.
Gli scienziati hanno dimostrato che la restrizione proteica in questi animali, oltre ad aumentare la durata della vita, riduce il peso corporeo e l'adiposità, migliorando al contempo la tolleranza al glucosio e le prestazioni fisiche e influenzando alcuni marcatori biologici nel fegato, nel sangue e in altri organi. I benefici sono coordinati proprio dall'ormone FGF21, che si accorge della dieta a basso contenuto di proteine e segnala al cervello di tarare il metabolismo su un nuovo profilo. “I nostri dati suggeriscono che FGF21 comunica al cervello e che senza questo segnale il topo non ‘sa' che sta seguendo una dieta a basso contenuto proteico. Di conseguenza, il topo non riesce a modificare in modo adattivo il suo metabolismo o il comportamento alimentare”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Morrison.
A confermare che il coordinamento del processo è dovuto proprio a FGF21 è stato un esperimento con topi geneticamente modificati, nei quali il gene responsabile del fattore di crescita di origine epatica è stato silenziato con l'ingegneria genetica. I topi nati senza FGF21 non hanno ottenuto alcun beneficio dalla dieta a basso contenuto proteico, proprio perché mancava il mediatore in grado di “informare” il cervello. I topi anziani privi di FGF21 mostrano una perdita di peso a esordio precoce, sono più fragili, hanno prestazioni fisiche ridotte, una pelliccia meno curata e in generale vivono di meno. “Complessivamente, questi dati forniscono prove chiare che FGF21 è il primo ormone conosciuto che coordina il comportamento alimentare e la salute metabolica per migliorare la durata della vita durante la restrizione proteica”, ha affermato la professoressa Cristal M. Hill, coautrice dello studio.
L'obiettivo degli scienziati è tradurre questa scoperta in un mezzo per migliorare la salute dell'uomo, ad esempio attraverso percorsi “neurali o molecolari”. “Questa ricerca rivoluzionaria ha importanti implicazioni per estendere la salute e la durata della vita delle persone. Se gli scienziati riusciranno a capire meglio come le diete e gli ormoni nutrizionali come l'FGF21 agiscono per prolungare la durata della vita, queste scoperte potrebbero compensare molti dei problemi di salute che si verificano nella mezza età e in seguito”, ha concluso il professor John Kirwan, anch'egli coautore dello studio. I dettagli della ricerca “FGF21 is required for protein restriction to extend lifespan and improve metabolic health in male mice” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Communications.