Scoperto in Cina un nuovo coronavirus: è in grado di infettare l’uomo

A cinque anni esatti dalla scoperta del primo caso noto di Covid-19 in Italia, nell'ospedale di Codogno – che segnava ufficialmente l'inizio della pandemia nel Paese – dalla Cina arriva la notizia della scoperta di un nuovo coronavirus dei pipistrelli che potrebbe trasmettersi agli uomini.
Le coincidenze con il SARS-CoV-2 non finiscono qui: il nuovo lignaggio, che è stato chiamato HKU5-CoV-2, è stato scoperto da un gruppo di ricercatori guidati dalla virologa Shi Zhengli, nota per il suo lavoro sui coronavirus dei pipistrelli presso diversi importanti istituti di ricerca cinesi, tra cui il Wuhan Institute of Virology (WIV).
Parliamo dello stesso laboratorio più volte accusato di aver causato quella fuga da laboratorio che avrebbe dato origine alla pandemia. Anche la Cia ha ritenuto l'ipotesi dell'incidente involontario come "probabile" origine della pandemia, ma non abbiamo prove certe che sia davvero così. Anche Shi ha negato ogni coinvolgimento dell'istituto nell'origine della pandemia.
Cosa sappiamo del nuovo virus
Il nuovo lignaggio di coronavirus – spiega uno studio pubblicato su Cell – fa parte del sottogenere dei merbecovirus, a cui appartiene anche il virus che causa la sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers). Tuttavia, "il potenziale rischio di ricaduta umana dei merbecovirus animali – specificano gli autori – rimane ancora da indagare".
Tuttavia, il nuovo studio ha scoperto che HKU5-CoV-2 è potenzialmente trasmissibile all'uomo in quanto è in grado di utilizzare come recettore lo stesso enzima umano (ACE2) utilizzato dal virus Sars-CoV-2 per infettare le cellule. Dopo aver isolato il virus dai pipistrelli, i ricercatori – spiega il South China Morning Post – hanno infatti scoperto che il virus "poteva infettare le cellule umane e masse di cellule o tessuti coltivate artificialmente che assomigliavano a organi respiratori o intestinali miniaturizzati".
Quanto è probabile che possa infettare l'uomo
Inoltre, "le analisi strutturali e funzionali – spiega lo studio – indicano che HKU5-CoV-2 ha un migliore adattamento all'ACE2 umano rispetto al lignaggio HKU5-CoV-1″. Un recente studio aveva infatti mostrato che quest'ultimo – il ceppo HKU5 – pur essendo in grado di trasmettersi dai pipistrelli ad altri ricettori ACE2 dei mammiferi, non presentava comunque un "legame umano efficiente".
Queste caratteristiche – spiegano i ricercatori – mostrano il "potenziale rischio di spillover zoonotico del virus", ovvero il rischio che il virus possa trasmettersi, direttamente o indirettamente, dagli animali all'uomo. A fronte di questa valutazione raccomandano quindi di monitorare l'evoluzione del virus, ma ritengono che rispetto al SARS-CoV-2 la sua efficienza è "significativamente minore", per cui "il rischio che emerga nelle popolazioni umane non dovrebbe essere esagerato".