video suggerito
video suggerito

Scoperto il segreto dei diamanti rosa: ecco cosa li rende così rari

Sulla loro formazione sono state avanzate diverse ipotesi ma un team di ricerca australiano ritiene di aver trovato la chiave del loro mistero.
A cura di Valeria Aiello
44 CONDIVISIONI
Immagine

I diamanti rosa sono tra le gemme più splendide e rare al mondo. Come tutti i diamanti naturali, si formano in un processo che può richiedere miliardi di anni nelle profondità della Terra, dove sono presenti le giuste quantità di pressione e calore per trasformare il carbonio nella pietra preziosa per eccellenza. Per i diamanti rosa sono però necessari altri fattori non completamente compresi, così come non sappiamo ancora cosa li renda rosa. I diamanti gialli o blu, ad esempio, sono colorati dalla presenza di altri elementi, mentre i diamanti rosa sono chimicamente puri quanto quelli incolore.

Una nuova analisi, condotta dai ricercatori della Curtin University in Australia, sembra però identificato un passaggio chiave nella loro formazione, che potrebbe essere di grande aiuto nella ricerca di nuovi giacimenti. Secondo gli studiosi, autori di un articolo pubblicato in questi giorni su Nature Communications, oltre al carbonio nelle profondità della Terra e alle condizioni di altissima pressione derivanti dalla collisione delle placche tettoniche, i diamanti rosa richiederebbero un “terzo ingrediente”, ovvero che i continenti “si allunghino” mentre si frantumano, qualcosa che è avvenuto durante la disgregazione continentale centinaia di milioni di anni fa.

Questo stiramento di masse continentali, ha spiegato il ricercatore capo, il dottor Hugo Olierook, del Centro John de Laeter di Curtin, avrebbe creato degli spazi nella crosta terrestre attraverso i quali “il magma che trasporta i diamanti può salire in superficie”.

Oltre il 90% di tutti i diamanti rosa mai rinvenuti sono stati trovati nel giacimento diamantifero di Argyle, un sito chiuso nel 2020 e situato in una remota regione dell’Australia nord-occidentale, chiamata Kimberley. Ed è proprio su alcuni campioni di rocce di Argyle che gli studiosi hanno utilizzato raggi laser più sottili di un capello per risalire all’età del giacimento, scoprendo che le sue rocce hanno almeno 1,3 miliardi di anni, ovvero 100 milioni di anni in più di quanto si pensasse in precedenza.

Ciò significa che si è probabilmente formato come risultato di un antico supercontinente che si sta frantumando – ha aggiunto il dottor Olierook – . Argyle si trova nel punto in cui la regione del Kimberley e il resto dell'Australia settentrionale si sono scontrati molti anni prima, e questo tipo di collisione crea un’area danneggiata o una ‘cicatrice’ nel territorio che non si rimarginerà mai completamente. Anche se il continente che sarebbe poi diventato l’Australia non si è disgregato, l’area in cui si trova Argyle si è estesa, anche lungo la cicatrice, il che ha creato degli spazi nella crosta terrestre in cui il magma potesse risalire in superficie, portando i diamanti rosa con sé”.

Pertanto, la presenza di questo terzo ingrediente (lo stiramento di masse continentali), unitamente al carbonio nelle profondità della Terra e alla collisione dei continenti, potrebbe indicare dove trovare una “nuova” Argyle, anche se come ogni tesoro, la ricerca di un giacimento di diamanti rosa non è certo priva di sfide.

La maggior parte dei giacimenti diamantiferi sono stati trovati nel mezzo di antichi continenti perché i vulcani che li ospitano tendono ad essere esposti in superficie e ciò rende possibile trovarli – ha evidenziato Olierook – . Argyle si trova sulla sutura di due di questi antichi continenti, i cui confini sono spesso coperti da sabbia e terra, lasciando la possibilità che simili vulcani contenenti diamanti rosa siano ancora da scoprire, anche in Australia”.

44 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views