Scoperto il pianeta coi venti più veloci: tornado e uragani sulla Terra sono “carezze” in confronto
Gli scienziati hanno scoperto il pianeta con i venti più veloci mai rilevati nello spazio. Su WASP-127b, un gioviano caldo sito a circa 500 anni luce dalla Terra nel cuore della costellazione della Vergine, le correnti a getto spirano infatti alla mostruosa velocità di 9 chilometri al secondo. Ciò significa ben 33.000 chilometri orari. Per fare un confronto, i venti più rapidi mai registrati sulla Terra sono stati quelli del ciclone tropicale Olivia che il 10 aprile del 1996 soffiarono sull'Isola di Barrow, in Australia: gli strumenti indicarono l'impressionante velocità di 406 chilometri orari, in grado di frantumare il precedente record di 372 chilometri orari rilevati sul Monte Washington nel New Hampshire nel 1934. Rispetto a quanto osservato sul mondo alieno, in orbita attorno a una stella simile al nostro Sole, si tratta decisamente meno di un alito di vento. Anche i più veloci all'interno del Sistema solare, quelli di Nettuno che viaggiano a circa 1.800 chilometri orari, non sono paragonabili ai flussi su WASP-127b.
I venti più veloci dello spazio: come sono stati scoperti
A descrivere i mostruosi venti del pianeta alieno è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi dell'Università Georg-August di Gottinga, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di molteplici istituti. Fra quelli coinvolti l'Osservatorio Europeo Australe (ESO); il Dipartimento di Astronomia, Università della Scienza e della Tecnologia della Cina; il Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Uppsala (Svezia); l'Istituto di Astrofísica dell'Andalusia (Spagna) e molti altri. I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Lisa Nortmann dell'Istituto per l'Astrofisica e la Geofisica dell'ateneo tedesco, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver puntato WASP-127b con lo strumento Cryogenic high-resolution infrared echelle spectrograph (CRIRES+) installato sul Very Large Telescope (VLT) dell'Osservatorio Europeo Australe (ESO), sito nell'arido deserto di Atacama in Cile. Si tratta di uno dei luoghi più bui e stellati del pianeta, dove il meraviglioso cielo notturno aiuta continuamente gli scienziati a fare nuove scoperte. Non a caso nel deserto cileno si trovano diversi tra i più importanti osservatori al mondo.
Dalle analisi dei dati raccolte dal CRIRES+, la dottoressa Nortmann e colleghi hanno identificato un doppio picco della corrente a getto supersonica, che si muove a livello dell'equatore del pianeta. Come indicato, questi venti viaggiano alla velocità incredibile di 33.000 chilometri orari. “Una parte dell'atmosfera di questo pianeta si sta muovendo verso di noi ad alta velocità, mentre un'altra parte si sta allontanando da noi alla stessa velocità”, ha dichiarato la dottoressa Nortmann in un comunicato stampa. “Questo segnale ci mostra che c'è un vento a getto supersonico molto veloce attorno all'equatore del pianeta”, ha chiosato la scienziata, evidenziando che è qualcosa che non era mai stata vista in precedenza. Per quanto concerne la composizione atmosferica, gli elementi principali di cui sono state rilevate le firme spettroscopiche sono vapore acqueo e monossido di carbonio. I ricercatori hanno anche identificato una “leggera differenza nella temperatura” nelle porzioni all'alba e al tramonto del pianeta.
Cos'è un pianeta gioviano caldo
Come specificato, WASP-127b è un cosiddetto gioviano caldo, cioè un pianeta di dimensioni paragonabili o superiori a quella di Giove – il più grande pianeta del Sistema solare – ma che a differenza di quest'ultimo orbita nei pressi della sua stella madre. Per questo la temperatura sulla faccia rivolta verso la stella è di oltre 2.500 K (si ritiene che sia in rotazione sincrona con la stella, rivolgendo verso di essa sempre la stessa faccia, come la Luna con la Terra). Per completare un'orbita impiega poco più di quattro giorni terrestri. Un'altra curiosità di questo pianeta, scoperto nel 2016, risiede nella sua massa, che è solo il 16 percento di quella di Giove. Ciò significa che si tratta di un enorme “palla” con una densità simile a quella del polistirolo o del cotone, tuttavia sferzata da venti spaventosi. I dettagli della ricerca “CRIRES+ transmission spectroscopy of WASP-127 b” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Astronomy & Astrophysics.