Scoperto il fossile di una lontra gigantesca in Etiopia: era grande come un leone e pesava 200 kg
In un sito paleontologico dell'Etiopia sono stati scoperti i resti fossili di una lontra gigantesca, la più grande mai vissuta sulla Terra, perlomeno tra quelle note agli scienziati. L'animale aveva infatti le dimensioni di un leone moderno, circa un paio di metri di lunghezza, con un peso stimato di 200 chilogrammi. A render ancor più eccezionale la scoperta, il fatto che questa enorme lontra aveva abitudini terrestri, non era infatti acquatica o semi-acquatica come le lontre moderne.
A scoprire e descrivere i fossili della lontra gigante è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati francesi dell'Università di Poitiers, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Lamont-Doherty Earth Observatory dell'Università Columbia di New York (Stati Uniti) e del Centre Français des Études Éthiopiennes. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Camille Grohel, docente presso il Laboratory Paleontology Evolution Paleoecosystems Paleoprimatology dell'ateneo francese, hanno rivenuto i resti dell'animale preistorico nella Bassa Valle dell'Omo dell'Etiopia sud-occidentale, un interessante sito paleontologico pliocenico. La specie è stata classificata col nome scientifico di Enhydriodon omoensis proprio in omaggio all'area in cui sono stati trovati i suoi fossili, alcuni denti e un grande femore.
Le lontre preistoriche del genere Enhydriodon erano già note per essere le più grandi in assoluto, ma nessuna eguaglia in dimensioni la nuova specie, che ha convissuto con i nostri antenati australopiteci tra i 3,5 e i 2,5 milioni di anni fa. Come indicato, la lontra pesava circa 200 chilogrammi, un vero colosso rispetto alla lontra europea moderna (tra i 7 e i 12 chilogrammi), ma anche a confronto con la lontra gigante sudamericana (32 chilogrammi) e la lontra marina del Pacifico settentrionale (45 chilogrammi). Dalle analisi degli isotopi rilevati nei denti, i ricercatori hanno determinato che le lontre del genere Enhydriodon si nutrivano di molluschi, crostacei, tartarughe, coccodrilli ed altri animali acquatici, conducendo vita acquatica o semi-acquatica proprio come le lontre moderne. I rilievi sulla nuova specie hanno tuttavia fatto emergere un dettaglio sorprendente: gli isotopi nei denti di Enhydriodon omoensis sono infatti equiparabili a quelli dei carnivori terrestri della Valle dell'Omo, come grandi felini e iene. I ricercatori ritengono quindi che si nutrisse di erbivori, esattamente come gli altri predatori della savana.
Con le prossime indagini i ricercatori proveranno a capire le ragioni che hanno portato all'estinzione di animali così straordinari e affascinanti. I dettagli della ricerca “Lutrinae Bonaparte, 1838 (Carnivora, Mustelidae) from the Plio-Pleistocene of the Lower Omo Valley, southwestern Ethiopia: systematics and new insights into the paleoecology and paleobio-geography of the Turkana otters” sono stati pubblicati sulla rivista Publications Scientifiques.