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Scoperto come far bruciare calorie a cellule del grasso: possibile rivoluzione nella perdita di peso

Due scienziati hanno scoperto un metodo per trasformare le cellule del grasso bianco responsabili dell’accumulo di lipidi in cellule beige che bruciano le calorie. Il nuovo studio potrebbe sfociare in farmaci rivoluzionari per la perdita di peso.
A cura di Andrea Centini
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Gli scienziati hanno scoperto un metodo per trasformare le cellule del grasso bianco – responsabili dell'accumulo di tessuto adiposo – in varianti beige che bruciano le calorie. Il meccanismo potrebbe essere alla base di rivoluzionari trattamenti per la perdita del peso, scongiurando i potenziali effetti collaterali associati agli agonisti del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1), i nuovi farmaci “miracolosi” anti obesità – come la semaglutide – che inducono il senso di sazietà e fanno perdere tanti chilogrammi. Al momento l'efficacia di questo metodo, basato sullo spegnimento di una specifica proteina, è risultato efficace nei modelli murini (topi), tuttavia i ricercatori ritengono che possa dare buoni frutti anche nell'essere umano. È stato infatti scoperto che i farmaci testati sull'uomo prendevano di mira il recettore sbagliato; grazie alla nuova ricerca è stato individuato quello più promettente. Ci vorranno diversi anni per arrivare a una potenziale applicazione clinica, ma la scoperta è considerata estremamente interessante nel contesto della lotta all'epidemia di obesità e sovrappeso, condizioni correlate a molteplici malattie come cancro e patologie cardiovascolari, tra le più letali.

A scoprire un metodo per trasformare le cellule del grasso bianco in grasso beige “brucia calorie” sono stati i due scienziati Liang Li e Brian J. Feldman, rispettivamente del Dipartimento di Pediatria e del Centro di ricerca sulla nutrizione e l'obesità dell'Università della California di San Francisco (UCSF). I due ricercatori hanno spiegato in un comunicato stampa che molti mammiferi hanno tre tipi di grasso nell'organismo: il bianco o WAT, all'interno del quale si trovano gli adipociti immagazzinano i lipidi; il bruno o BAT, che contiene adipociti specializzati nel bruciare le calorie al fine di mantenere la temperatura corporea in equilibrio (termogenesi) quando necessario, ad esempio in inverno; e il beige, un particolare sottogruppo presente al di sotto dell'epidermide nei depositi di grasso bianco e che mantiene sia le capacità del grasso bruno. Quest'ultimo, nell'essere umano, viene quasi completamente perduto durante l'infanzia, ma la sua produzione può essere stimolata negli adulti con le basse temperature (e anche seguendo determinati modelli alimentari). È invece abbondante negli animali che vanno in letargo come gli orsi.

Gli scienziati sapevano che era possibile passare da un tipo di cellula legata all'accumulo di grasso a un'altra che stimola l'azione brucia calorie, tuttavia fino ad oggi si riteneva che ciò fosse possibile solo attraverso l'impiego di cellule staminali. Nel nuovo studio Li e Feldman hanno determinato che è sufficiente silenziare una proteina. “Molte persone pensavano che ciò non fosse fattibile. Abbiamo dimostrato non solo che questo approccio funziona per trasformare queste cellule adipose bianche in beige, ma anche che l'approccio per ottenere questo risultato non è così complesso come pensavamo”, ha dichiarato il professor Feldman. La proteina in questione si chiama KLF-15; tecnicamente è un fattore di trascrizione che gioca un ruolo fondamentale nella funzione degli adipociti, in particolar modo nel mantenere le proprietà delle cellule adipose del grasso bianco (ovvero, l'accumulo dei lipidi). Proprio per questo hanno pensato che sopprimendolo geneticamente, il grasso bianco sarebbe stato convertito nella forma specializzata nel bruciare le calorie.

È esattamente ciò che è stato dimostrato in un apposito esperimento con modelli murini geneticamente modificati che non esprimevano la suddetta proteina. Nei topi in natura il fattore di trascrizione KLF-15 si trova in concentrazioni molto inferiori negli adipociti del grasso bianco rispetto a quelle rilevate nel grasso bruno e beige. Nei topi knockout, privi del gene che produce la proteina, è stato scoperto che il grasso bianco viene automaticamente convertito in quello beige, che diventa così la forma di base. Si tratta di una scoperta significativa che potrebbe sfociare nello sviluppo di farmaci innovativi in grado di convertire il grasso bianco in una "macchina" per bruciare le calorie.

Nella seconda parte dell'esperimento i due ricercatori si sono concentrati su cellule adipose umane in coltura, scoprendo che il fattore di crescita è intimamente connesso ai livelli di un recettore chiamato Adrb1. I farmaci testati in precedenza mettevano nel mirino il recettore Adrb3 perché permettevano di far perdere peso nei topi, tuttavia si sono dimostrati inefficaci nell'uomo. I nuovi trattamenti basati sul nuovo studio proveranno a prendere di mira il recettore Adrb1, un approccio che, secondo gli autori dello studio, dovrebbe dare benefici significativi nella perdita di peso. I dettagli della ricerca “White adipocytes in subcutaneous fat depots require KLF15 for maintenance in preclinical models” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Clinical Investigation.

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