video suggerito
video suggerito

Scoperte “spiagge da vacanza” su Marte: un tempo c’era un vero e proprio oceano sul Pianeta Rosso

Nel cuore di Marte, grazie ai dati raccolti dal rover cinese Zhurong, gli scienziati hanno scoperto le prove di antiche spiagge “in stile vacanziero”. Sono uguali ai depositi costieri trovati nel sottosuolo terrestre. Proprio qui si dovrebbero cercare le tracce di forme di vita aliene.
A cura di Andrea Centini
7 CONDIVISIONI
Marte un tempo aveva fiumi, laghi e oceani come la Terra. Credit:ESO/M. Kornmesser
Marte un tempo aveva fiumi, laghi e oceani come la Terra. Credit:
ESO/M. Kornmesser

Su Marte sono state trovate le prove di antiche spiagge in “stile vacanziero”, come affermato con ironia dagli scienziati. Si tratta di una scoperta eccezionale per due ragioni: da una parte sono la conferma che Marte, oggi estremamente arido, un tempo possedeva veri e propri oceani come la Terra, dall'altra questi luoghi rappresentano il posto ideale dove provare a cercare tracce di vita aliena antica. Del resto, sul nostro pianeta, si ritiene che la vita microbica nel cosiddetto “brodo primordiale” sia emersa proprio a ridosso della costa. Queste spiagge non si trovano nemmeno a profondità estreme, considerando che sono state rilevate da un radar che arriva a sondare il sottosuolo marziano fino a 80 metri di profondità. Non sono immediatamente accessibili, ma con la giusta tecnologia, in un futuro non troppo lontano potremmo essere in grado di raggiungerle e analizzarle. Proprio qui potremmo trovare le prove che la vita non è sbocciata solo sulla Terra (cosa considerata estremamente improbabile dagli scienziati, vista la vastità dell'Universo – solo nella Via Lattea ci sarebbero fino a 36 civiltà aliene intelligenti, secondo uno studio).

Le spiagge di Marte. Credit: PNAS
Le spiagge di Marte. Credit: PNAS

A scoprire le “spiagge da vacanza” sepolte su Marte è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Aerospace Information Research Institute dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino e la Facoltà di Ingegneria Civile e Trasporti dell'Università di Guangzhou, che hanno collaborato con i colleghi di diversi istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Scienze della Terra e dei Pianeti dell'Università della California di Berkeley (Stati Uniti), il Dipartimento di Geoscienze dell'Università Statale della Pennsylvania e il Dipartimento di Ingegneria Geotecnica dell'Università di Tongji di Shanghai. I ricercatori, coordinati dai professori Jianhui Li e Hai Liu, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati raccolti dallo strumento Subsurface Penetrating Radar (RoSPR) installato sul rover cinese Zhurong, “ammartato” il 14 maggio 2021 nella Utopia Planitia, una grande pianura sita nell'emisfero settentrionale del Pianeta Rosso.

Come appariva un tempo il Pianeta Rosso
Come appariva un tempo il Pianeta Rosso

Il radar a penetrazione del suolo RoSPR funziona in due bande di frequenza (basse e alte) ed è progettato per inviare impulsi radio fino a 80 metri di profondità per scandagliare le rocce sepolte; le onde riflesse captate dai suoi sensori sono in grado di determinare le caratteristiche e la composizione del sottosuolo. Grazie alla differenza nella densità è possibile ricreare una vera e propria mappa tridimensionale di ciò che si cela sotto la regolite di Marte, attraverso questo strumento. È così che sono state identificate queste distese di sabbia marziana correlate a un antico oceano, che un tempo – circa 4 miliardi di anni fa – ricopriva una vasta area al di sotto del polo nord del pianeta. Uno dei dettagli più affascinanti di queste spiagge “in stile vacanziero” risiede nella loro inclinazione di 15°, che è esattamente quella che troviamo nei depositi di sabbia simili sepolti nel cuore della Terra. La quantità di materiale, la disposizione e la modellazione suggeriscono che non si tratti né di depositi di lava né di resti di crateri da impatto, ma spiagge – o più correttamente, depositi costieri – che un tempo si affacciavano su un vasto mare, plasmate da moto ondoso, maree e vento.

Depositi costieri simili a quelli della Terra. Credit: PNAS
Depositi costieri simili a quelli della Terra. Credit: PNAS

“Stiamo scoprendo posti su Marte che un tempo sembravano antiche spiagge e antichi delta fluviali. Abbiamo trovato prove di vento, onde e non poca sabbia, ma una vera e propria spiaggia in stile vacanziero”, ha affermato in un comunicato stampa il professor Benjamin Cardenas, coautore dello studio. Le caratteristiche di questi depositi indicano la presenza di una dinamica attiva tra terra e acqua, dunque con erosione, trasporto e accumulo di materiale. “Quando guardiamo indietro a dove si è sviluppata la prima vita sulla Terra, è stato nell'interazione tra oceani e terra, quindi questo sta dipingendo un quadro di antichi ambienti abitabili, capaci di ospitare condizioni favorevoli alla vita microbica”, ha chiosato Cardenas.

Sono numerosi gli studi che hanno rilevato prove della presenza di acqua su Marte, dai resti di antiche valli fluviali a enormi depositi di acqua nel sottosuolo (dove probabilmente è migrato il fluido sopravvissuto all'evaporazione); la scoperta di spiagge marziane non è che l'ennesima conferma che un tempo il Pianeta Rosso era molto simile alla Terra, probabilmente popolato da forme di vita oggi estinte. O chissà, magari migrate sulla Terra attraverso il bombardamento di meteoriti. I dettagli della ricerca “Ancient ocean coastal deposits imaged on Mars” sono stati pubblicati su PNAS.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views