Scoperta una tomba di almeno 2.000 anni sotto un sito del film Indiana Jones: a chi apparteneva
A Petra, in Giordania, si trova uno dei siti archeologici più noti al mondo. Tra le sue principali attrazioni, la più nota è El Khasneh, ovvero "Il Tesoro", l'imponete monumento funerario scavato direttamente nella roccia, che per la sua bellezza venne scelto anche da Steven Spielberg per girarci il terzo film di Indiana Jones (Indiana Jones e l'ultima crociata).
Oggi, Petra ha un motivo in più per essere considerata una delle sette meraviglie del mondo (ha ricevuto l'ambito titolo nel 2007): proprio sotto il suo imponente sito archeologico un gruppo di archeologi ha scoperto quella che potrebbe essere la più grande collezione di resti umani mai rinvenuti nella città antica: una tomba contenente almeno 12 scheletri e diversi manufatti. I ricercatori stimano che risalirebbero ad almeno 2.000 anni fa. Per una strana coincidenza, tra i manufatti gli archeologi hanno trovato anche un calice, proprio come il Sacro Graal protagonista del film di Spielberg.
Com'è avvenuta la scoperta
Il gruppo di ricercatori dell'American Center of Reserch, guidato dall'archeologo Pearce Paul Creasman, stava svolgendo una missione di esplorazione nel sito. Da quando infatti nel 2003 sono state trovate due tombe sotto il lato sinistro del monumento, diversi archeologi hanno sospettato che tesori simili potessero trovarsi anche sotto l'altro lato, quello destro.
Per poter iniziare gli scavi, però, i ricercatori avevano bisogno di una prova: per questo Creasman e i suoi collaboratori hanno studiato i sotterranei del sito attraverso un radar a penetrazione del terreno: in questo modo hanno rilevato dei segnali che mostravano caratteristiche fisiche simili a quelle riscontrate nel lato sinistro, ovvero un indizio sufficiente per sospettare che anche sotto il lato destro potessero esserci altre tombe.
A chi appartenevano i resti
Creasman si è messo in contatto con il conduttore del programma "Expedition Unknown" di Discovery Channel, Josh Gates, e con una troupe cinematografica a riprenderli, i ricercatori hanno iniziato a scavare. Fino all'incredibile scoperta. Le riprese sono andate in onda durante la prima stagione del programma tv.
Secondo le supposizioni di Creasman, i resti ritrovati apparterebbero a membri dei Nabatei, un'antica popolazione nomade araba, che abitò l'Arabia antica tra il IV secolo a.C al 106 d.C. Se le sue ipotesi saranno confermati dai test del Dna rimasto sui resti, questo potrebbe fare del ritrovamento una delle poche testimonianze che possediamo di questa antica popolazione.