Scoperta Super Terra densa come il piombo: su questo mondo alieno un anno dura meno di 24 ore
Nel cuore dello spazio profondo è stato scoperto un sistema stellare con due pianeti extrasolari, di cui uno è una Super Terra densa come il piombo. Si tratta di uno dei corpi celesti più densi mai identificati e quello a maggiore densità assoluta della sua classe, ovvero le Super-Terre a periodo ultra-corto o USP. Questo gruppo di corpi celesti rocciosi orbita a distanze estremamente ravvicinate alla stella madre; nel caso specifico, K2-360 b, questo il nome dell'esopianeta, completa un un'orbita attorno alla sua stella madre in appena 21 ore. Ciò significa che in un anno, su questo mondo alieno, dura meno di un giorno terrestre.
A descrivere la scoperta del pianeta extrasolare denso come il piombo è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Osservatorio Astronomico del Giappone e dell'Astrobiology Center – NINS, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi istituti. Fra quelli coinvolti il Niels Bohr International Academy – Niels Bohr Institute di Copenaghen (Danimarca); il Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino; l'Università di Oxford e molti altri ancora. Il pianeta era stato individuato per la prima volta nel 2016 dalla missione K2 della NASA grazie alla tecnica del transito (una mini eclissi davanti alla sua stella che provoca variazioni di luminosità). Solo oggi, grazie alle osservazioni di follow-up condotte con potenti spettrografi come l'HARPS e l'HARPS-N (installato all'Osservatorio del Roque de los Muchachos dell'isola di La Palma alle Canarie, Spagna), è stato possibile caratterizzare l'esopianeta e scoprire il sistema di cui fa parte. Più distante dalla stella K2-360, infatti, è stato identificato un secondo esopianeta (K2-360 c) molto più grande, 15 volte più massiccio della Terra.
Per quanto concerne K2-360 b, come indicato la sua densità è simile a quella del piombo, cioè 11 grammi per metro cubo. È il doppio di quella della Terra. Fra le altre caratteristiche determinate dal dottor John H. Livingston e colleghi, vi è il fatto che ha una massa di 7,7 volte superiore a quella terreste e un diametro quasi doppio (1,6 volte maggiore). Secondo gli studiosi, la sua densità significativa risiederebbe nell'enorme nucleo di ferro, pari a quasi la metà della sua intera massa. Ma il pianeta non sarebbe sempre stato così. Si ritiene infatti che un tempo orbitasse molto più lontano dalla stella madre e che avesse un'atmosfera significativa; dopo essersi avvicinato l'avrebbe persa totalmente, restando un corpo nudo, rovente ed estremamente denso. Pur trattandosi di una Super Terra, infatti, è totalmente inospitale per la vita – perlomeno quella che conosciamo noi – e sulla sua superficie si troverebbe un'immensa distesa di lava.
“I nostri modelli di struttura interna indicano che K2-360 b ha probabilmente un nucleo di ferro sostanziale circondato da un mantello roccioso”, ha spiegato in un comunicato stampa il coautore dello studio Mahesh Herath. “La sua superficie potrebbe essere ricoperta di magma a causa dell'intenso calore che riceve dalla sua stella. Comprendere pianeti come questo ci aiuta a ricostruire come i pianeti terrestri si formano ed evolvono in diverse condizioni in tutta la galassia”, ha aggiunto l'esperto. “I nostri modelli dinamici indicano che K2-360 c potrebbe aver spinto il pianeta interno nella sua attuale orbita stretta attraverso un processo chiamato migrazione ad alta eccentricità”, ha chiosato il dottor Alessandro Trani. Le sue condizioni estreme sarebbero state provocate dagli effetti gravitazionali del pianeta compagno. “I nostri modelli dinamici indicano che K2-360 c potrebbe aver spinto il pianeta interno nella sua attuale orbita stretta attraverso un processo chiamato migrazione ad alta eccentricità”, ha chiosato il dottor Alessandro Trani del Niels Bohr Institute. I dettagli della ricerca “An ultra-short-period super-Earth with an extremely high density and an outer companion” sono stati pubblicati su Scientific Reports.