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Scoperta per caso “Big Wheel”, la galassia gigante che non dovrebbe esistere

Un’enorme galassia a spirale, chiamata Big Wheel, è così distante dalla Terra che la sua luce impiega 12 miliardi di anni per raggiungerci: questo significa che la vediamo com’era quando l’Universo aveva solo 2 miliardi di anni, insolitamente presto per essere una galassia più grande della nostra Via Lattea.
A cura di Valeria Aiello
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La galassia Big Wheel (al centro), vista dal telescopio spaziale James Webb / Credit: JWST
La galassia Big Wheel (al centro), vista dal telescopio spaziale James Webb / Credit: JWST

Gli astronomi hanno scoperto per caso “Big Wheel”, un’enorme galassia a spirale che sfida le attuali teorie cosmologiche: circa cinque volte più massiccia della nostra Via Latta e due volte più estesa, Big Wheel è così distante dalla Terra che la sua luce impiega 12 miliardi di anni per raggiungerci. Ciò significa che la vediamo com’era quando l’Universo aveva solo 2 miliardi di anni, insolitamente presto per essere una galassia così grande.

Una vera sorpresa per gli astronomi che finora pensavano che galassie a spirale di tali dimensioni non fossero presenti nell’Universo primordiale. “Big Wheel è tra le più grandi galassie a spirale mai scoperte, il che è senza precedenti per questa prima era dell’Universoha spiegato Charles Steidel del California Institute of Technology e membro del team internazionale che, analizzando i dati del telescopio Spaziale James Webb, si è fortuitamente imbattuto in questa galassia eccezionale.

Secondo gli studiosi, guidati dal ricercatore Weichen Wang e dal professor Sebastiano Cantalupo dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, un così precoce accrescimento potrebbe essere correlato all’ambiente altamente denso che ospita la galassia, come dettagliato nello studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy.

La scoperta di Big Wheel, la galassia gigante che non dovrebbe esistere

Big Wheel è un’enorme galassia a spirale che dista 12 miliardi di anni dalla Terra: scoperta per caso da un team internazionale di astronomi durante le osservazioni di una regione del cielo che ospita un quasar luminoso, Big Wheel ha un raggio ottico di circa 10 kiloparsec, il che significa che è almeno tre volte più grande di quanto previsto dalle attuali simulazioni cosmologiche. “È invece paragonabile alle dimensioni della maggior parte dei dischi massicci visti nell’attuale Universo – ha precisato il dottor Wang – . Ulteriori analisi spettroscopiche hanno poi confermato che Big Wheel consiste in un disco galattico che ruota come la nostra Via Lattea”.

L’esistenza di una galassia di queste dimensioni nei primi due miliardi di anni dopo il Big Bang mette in discussione ciò che sappiamo sulla formazione delle galassie, suggerendo che strutture galattiche più estese possano essersi sviluppate prima o più rapidamente di quanto finora ritenuto.

Secondo gli astronomi, questo precoce accrescimento potrebbe essere correlato all’ambiente eccezionalmente denso che ospita Big Wheel ma che, per ora, resta un “territorio relativamente inesplorato” ha aggiunto il professor Cantalupo. “Sono necessarie ulteriori osservazioni mirate per costruire un campione statistico di dischi giganti nell’Universo primordiale – ha precisato l’astrofisico italiano – . Saranno queste a consentirci di aprire una nuova finestra sulle fasi iniziali della formazione delle galassie”.

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