Scoperta nuova malattia ultra rara: sono noti meno di 20 casi al mondo
Medici e scienziati hanno scoperto una malattia completamente nuova, della quale sono noti soltanto circa venti casi in tutto il mondo. Ciò significa che entra a pieno titolo nell'elenco delle patologie definite “ultra rare”. Tecnicamente si tratta di una immunodeficienza primitiva legata a specifiche mutazioni genetiche. In parole più semplici, è una condizione che altera la regolazione / efficacia del sistema immunitario – anche l'AIDS è una sindrome da immunodeficienza, ma acquisita – e si innesca a causa di un difetto su un gene, chiamato STAT6. La sua caratteristica peculiare è che si manifesta con i sintomi e i segni di una severa allergia, pur avendo una base patologica completamente diversa.
A scoprire la nuova patologia ultra rara è stato un copioso team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di Pediatria del BC Children's Hospital dell'Università della British Columbia (Canada), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di molteplici istituti sparsi in tutto il mondo. Fra essi l'INSERM di Parigi, la Facoltà di Medicina Clinica dell'Università di Hong Kong, l'Università di Roma Tor Vergata e l'Ospedale Bambino Gesù di Roma. Nel nosocomio laziale è stato seguito il caso di uno dei 16 pazienti coinvolti nello studio clinico multicentrico, per il quale la diagnosi è giunta in età adulta (era monitorato sin da piccolo).
Gli scienziati, coordinati dal professor Stuart E.Turvey, hanno identificato la patologia seguendo i casi di pazienti provenienti da 10 famiglie (di tre continenti diversi) con un peculiare quadro clinico. È caratterizzato da “un profondo fenotipo di disregolazione immunitaria allergica ad esordio precoce, dermatite atopica diffusa resistente al trattamento, ipereosinofilia con malattia gastrointestinale esosinofila, asma, IgE sieriche elevate, allergie alimentari IgE-mediate e anafilassi”, come spiegato nell'abstract dello studio. Caratteristiche cliniche che possono manifestarsi anche in presenza di gravi allergie.
Questi elementi hanno spinto gli scienziati a indagare più a fondo, facendo così emergere la nuova immunodeficienza su base genetica. “A volte, i bambini che presentano quadri allergici potrebbero essere affetti da Errore Congenito dell’Immunità su base genetica. La precocità dell’esordio e/o la gravità di sintomi di immuno-disregolazione (manifestazioni allergiche gravi, ricorrenti e resistenti alla terapia convenzionale) devono suggerire sempre una condizione di Immunodeficienza su base genetica”, ha dichiarato in un comunicato stampa del Bambin Gesù la professoressa Caterina Cancrini, a capo dell'Unità Clinica e di Ricerca delle Immunodeficienze Primitive legata all’Unità Operativa Complessa di Immunologia Clinica e Vaccinologia dell’Ospedale.
Attraverso il sequenziamento del DNA gli scienziati hanno individuato specifiche mutazioni in comune tra i 16 pazienti sul gene STAT6 (segnale trasduttore e attivatore della trascrizione 6), un fattore di trascrizione “che svolge un ruolo centrale nella fisiopatologia dell'infiammazione allergica”. Il gene è coinvolto nel differenziamento delle cellule immunitarie chiamate linfociti T, globuli bianchi che si sviluppano nel timo. I casi o erano sporadici o erano legati a un modello di ereditarietà autosomica dominante, come spiegato dagli esperti.
Grazie all'identificazione dei processi patologici, i medici hanno potuto adottare con successo una terapia già impiegata contro altre condizioni, un trattamento di precisione a base di un anticorpo monoclonale anti-IL-4Rα, il Dupilumab, progettato per bloccare il recettore della citochina IL-4 (riscontrata a concentrazioni elevate nei pazienti. Il farmaco biologico “è stato altamente efficace nel migliorare sia le manifestazioni cliniche che i biomarcatori immunologici”. I dettagli della ricerca "Human germline heterozygous gain-of-function STAT6 variants cause severe allergic disease" sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Experimental Medicine.