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Scoperta la galassia più lontana e antica mai rilevata: nuovo record del James Webb

Il telescopio spaziale James Webb ha rilevato una galassia presente quando l’Universo aveva solo 350 milioni di anni. È la più antica e lontana mai scoperta.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA, ESA, CSA, M. Zamani (ESA/Webb)
Credit: NASA, ESA, CSA, M. Zamani (ESA/Webb)

Il Telescopio Spaziale James Webb ha scoperto la galassia più lontana mai individuata, la cui luce ha viaggiato per ben 13,4 miliardi di anni prima di essere catturata dai sensori dello strumento. Si tratta di un oggetto antichissimo, originatosi quando l'Universo era ancora un “bambino”. Si ritiene infatti che il Big Bang, l'evento che ha dato inizio all'espansione universale, si sia verificato circa 14 miliardi di anni fa. La scoperta della più antica e lontana galassia rappresenta una pietra miliare nella ricerca astrofisica, ma considerando che il James Webb è operativo soltanto da sei mesi, gli scienziati sono certi che in futuro troveranno oggetti ancor più vecchi e distanti.

La conferma della galassia più antica mai rilevata è arrivata grazie alle analisi spettroscopiche dei dati raccolti attraverso lo spettrografo NIRSSpec (Near-Infrared Spectrograph) e la NIRCam (Near Infrared Camera), la sensibilissima fotocamera a raggi infrarossi – che opera nel medio e nel vicino infrarosso – installata sull'avveniristico telescopio spaziale, il più potente mai costruito. Tra le sue prerogative vi è proprio la capacità di vedere più lontano – e dunque più indietro nel tempo – rispetto a qualsiasi altro strumento. Non c'è da stupirsi che questa galassia (assieme ad altre) sia stata identificata proprio dal Webb.

Credit: NASA, ESA, CSA, M. Zamani/ESA/Webb, Leah Hustak/STScI
Credit: NASA, ESA, CSA, M. Zamani/ESA/Webb, Leah Hustak/STScI

Gli scienziati del progetto Webb Advanced Deep Extragalactic Survey (JADES) si sono concentrati su un campo chiamato Ultra Deep Field già osservato in precedenza dal Telescopio Spaziale Hubble, che in passato aveva a sua volta identificato le galassie più remote. Dalle analisi in nove lunghezze d'onda dell'infrarosso i ricercatori hanno rilevato la presenza di galassie debolissime visibili sono nell'infrarosso, con spettri “che si interrompono bruscamente a una lunghezza d'onda critica nota come interruzione di Lyman”, ha specificato la NASA in un comunicato stampa. In tutto ne sono state analizzate 250. Dalle misurazioni gli scienziati sono riusciti a rilevare lo spostamento verso il rosso (redshift) di quattro galassie estremamente lontane, determinando il loro posizionamento temporale. Tutte e quattro erano già presenti meno di 400 milioni di anni dopo il Big Bang, quando l'Universo aveva meno del 2 percento della sua età attuale.

Dalle analisi è emerso che due delle quattro galassie già intercettate da Hubble avevano uno spostamento verso il rosso di 10,38 e 11,58, mentre quelle nuove identificate dal Webb di 12,63 e 13,20. Il punteggio più alto equivale a una distanza di circa 13,5 miliardi di anni luce. Ricordiamo che per spostamento verso il rosso o redshift si intende il fenomeno per il quale la luce emessa da un oggetto in allontanamento presenta una lunghezza maggiore rispetto a quella dal punto di partenza. Ecco perché più le galassie sono distanti e maggiore è il punteggio di redshift rilevato.

Credit: NASA, ESA, CSA, M. Zamani (ESA/Webb)
Credit: NASA, ESA, CSA, M. Zamani (ESA/Webb)

“Era fondamentale dimostrare che queste galassie abitano effettivamente l'universo primordiale. È molto probabile che galassie più vicine si trasformino in galassie molto distanti”, ha dichiarato la dottoressa Emma Curtis-Lake, astronoma britannica presso l'Università dell'Hertfordshire. “Vedere lo spettro rivelato come speravamo, confermando che queste galassie si trovano al reale limite della nostra visuale – alcune più lontane di quanto Hubble potesse vedere -, è un risultato estremamente entusiasmante per la missione”, ha aggiunto l'esperta. "Per la prima volta, abbiamo scoperto galassie solo 350 milioni di anni dopo il Big Bang, e possiamo essere assolutamente fiduciosi delle loro fantastiche distanze", le ha fatto eco il dottor Brant Robertson dell'Università della California Santa Cruz. "Trovare queste prime galassie in immagini così straordinariamente belle è un'esperienza speciale. Questi sono di gran lunga gli spettri infrarossi più deboli mai presi", ha concluso il dottor Stefano Carniani, astronomo della Scuola Normale Superiore. I dettagli delle ricerche “Spectroscopy of four metal-poor galaxies beyond redshift ten” e “Discovery and properties of the earliest galaxies with confirmed distances” sono stati caricati su server di prestampa in attesa della pubblicazione su riviste scientifiche.

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