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Scoperta la Balcanatolia, continente perduto di 40 milioni di anni: comprendeva Puglia e Nord Italia

Un team di ricerca internazionale ha scoperto un continente perduto di cui facevano parte Puglia e Nord Italia: la Balcanatolia.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Alexis Licht, Grégoire Métais/CNRS
Credit: Alexis Licht, Grégoire Métais/CNRS

Grazie all'analisi di fossili di antichi mammiferi ungulati e a indagini paleogeografiche è stato scoperto che, circa 40 milioni di anni fa, nell'attuale Europa sudorientale si ergeva un vero e proprio continente perduto. Gli scienziati hanno deciso di chiamarlo “Balcanatolia”, un nome legato al fatto che le sue vestigia oggi si trovano principalmente nella penisola Balcanica (o Balcani) e nell'Anatolia, una regione della moderna Turchia. Tuttavia ne fanno parte anche alcune regioni italiane, tra le quali la Puglia, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria e altre del Settentrione. Questo mondo perduto un tempo mise in connessione l'Europa e l'Asia, a causa di una significativa riduzione del livello del mare; ciò determinò un grande evento di estinzione di massa tra l'Eocene e l'Oligocene.

A ipotizzare l'esistenza della Balcanatolia è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani dell'Università di Washington, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Aix Marsiglia (Francia), del Centre de Recherches sur la Paléobiodiversité et les Paléoenvironnements del Muséum National d'Histoire Naturelle di Parigi, del Dipartimento di Ingegneria Geologica dell'Università Kütahya Dumlupınar (Turchia), dell'Università di Rennes e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Alexis Licht, docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dello Spazio dell'ateneo di Seattle, sono giunti alle loro conclusioni dopo condotto indagini paleogeografiche e aver studiato i fossili di mammiferi del periodo Eocene-Oligocene, legati un evento di estinzione noto come “Grande Coupure” (grande rottura). Si verificò circa 34 milioni di anni fa, quando improvvisamente i mammiferi dell'Europa occidentale scomparvero e furono sostituiti da altri di origine asiatica. Che cosa successe esattamente?

Credit: Alexis Licht, Grégoire Métais/CNRS
Credit: Alexis Licht, Grégoire Métais/CNRS

Il professor Licht e i colleghi hanno determinato che tra 5 e 10 milioni di anni prima della Grande Coupure emerse una “bioregione” che permise ai mammiferi asiatici di colonizzare l'Europa, una sorta di corridoio in grado di mettere in comunicazione le terre emerse e favorire il passaggio degli animali. L'intera area dell'Europa sudorientale fu caratterizzata da fluttuazioni significative del livello del mare, sia verso l'alto che verso il basso. Circa 50 milioni di anni fa la Balcanatolia era un arcipelago isolato e con la sua fauna caratteristica, diversa sia da quella europea che da quella asiatica. Tra 40 e 34 milioni di anni fa, tuttavia, vi fu un repentino abbassamento del livello del mare, che combinato a eventi tettonici trasformò l'arcipelago in un vero e proprio ponte tra Asia ed Europa. Gli animali asiatici profittarono di questo nuovo passaggio e si riversarono in massa in Europa, soppiantando le specie autoctone e dando vita alla Grande Coupure. Il fossile di un animale simile a un rinoceronte trovato recentemente in Anatolia e datato tra i 38 e i 35 milioni di anni è un indizio che suggerisce l'esistenza di questo passaggio e dunque del continente perduto.

Il fossile dell'ungulato preistorico. Credit: Alexis Licht, Grégoire Métais/CNRS
Il fossile dell'ungulato preistorico. Credit: Alexis Licht, Grégoire Métais/CNRS

“Mostriamo che la distribuzione eocenica dei mammiferi in tutta l'Eurasia supporta una provincia biogeografica precedentemente non riconosciuta, qui designata come Balcanatolia, che copre il segmento orientale e centrale del margine neotetiano”, scrivono gli autori dello studio. “La documentazione fossile dell'Eocene – proseguono gli scienziati – supporta il fatto che la Balcanatolia sia stata colonizzata da ungulati e roditori asiatici dal tardo Bartoniano, in seguito alla creazione di un corridoio di dispersione terrestre continuo attraverso il segmento centrale del margine neotetiano. Questo evento di colonizzazione è stato facilitato da un calo del livello del mare eustatico globale e da un ritiro del mare causato da fenomeni tettonici nell'Anatolia orientale e nel Piccolo Caucaso durante il tardo medio Eocene”. “Questi cambiamenti paleogeografici – concludono gli esperti – hanno determinato la scomparsa della Balcanatolia come provincia biogeografica distinta e hanno aperto la strada alla dispersione dei cladi endemici asiatici prima e durante la Grande Coupure nell'Europa occidentale”. I dettagli della ricerca “Balkanatolia: The insular mammalian biogeographic province that partly paved the way to the Grande Coupure” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Earth-Science Reviews.

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