Scoperta in Italia una nuova specie di pianta che regala incantevoli fiori rosa
Una pianta di circa 50 cm di altezza, dalle bellissime infiorescenze rosa, e soprattutto mai descritta prima. Si tratta di una nuova specie, battezzata Allium ducissae e individuata per la prima volta sull’Appennino Centrale, all’interno di due aree protette del Lazio e dell’Abruzzo, sui Monti della Duchessa (cui deve il suo nome) e della catena montuosa del Velino, ancora una volta scrigno di biodiversità. La scoperta, descritta in un articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica Plants, si deve a un team di ricerca tutto italiano, cui hanno collaborato la Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino e il Dipartimento di Biologia, Orto Botanico, dell’Università Federico II di Napoli.
La nuova specie, che appartiene al genere Allium, di cui fanno parte anche la cipolla, l’aglio, lo scalogno, il porro e l’erba cipollina, cresce in fenditure su rocce calcaree, pendii rocciosi e cenge erbacee di un’area dell’Appennino Centrale ad alta diversità di specie vegetali e dove si trovano le riserve con il maggior numero di unità tassonomiche d’Europa e del Bacino del Mediterraneo. In particolare, A. ducissae è stata individuata nell’area del massiccio del Velino, un territorio a clima spiccatamente continentale, generalmente con esposizione settentrionale o in luoghi con lunga persistenza del manto nevoso.
“Precedentemente, le popolazioni di A. ducissae erano denominate A. strictum, una specie descritta dalla Siberia e molto rara in Italia, dove è presente solo sulle Alpi, che rappresentano il limite occidentale della sua area di distribuzione” hanno spiegato gli studiosi che, sulla base delle analisi morfologiche e molecolari, hanno dimostrano che A. ducissae è una specie molto diversa da A. strictum, mentre è più simile ad un’altra specie, chiamata A. palentinum che cresce sui Monti Cantabrici della Spagna Nord-occidentale, con cui condivide parte dell’albero filogenetico.
Riguardo la sua origine, le particolari caratteristiche ecologiche e la ristretta area in cui cresce “potrebbero avvalorare l’ipotesi che A. ducissae sia una specie che si è differenziata nel Quaternario per la frammentazione dell’areale di un diffuso taxon terziario ancestrale” ritengono gli autori dello studio. “A. ducissae si unisce alle specie endemiche dell’Appennino Centrale, che sono la componente più vulnerabile della flora e che potrebbero essere messe in pericolo o estinguersi proprio a causa della loro area di distribuzione limitata e dei severi requisiti ecologici. Pertanto – hanno concluso – studi sistematici e tassonomici, così come le analisi fitogeografiche sono essenziali per stabilire le priorità di conservazione e guidare misure e attività di conservazione in situ”.