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Scoperta enorme e magnifica barriera corallina incontaminata: “È come un roseto a perdita d’occhio”

A largo di Tahiti, tra i 30 e i 70 metri di profondità, è stata scoperta un’enorme barriera corallina incontaminata. È una delle più grandi e belle al mondo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: UNESCO/Alexis Rosenfeld/1 Ocean
Credit: UNESCO/Alexis Rosenfeld/1 Ocean

Una meravigliosa e incontaminata barriera corallina è stata scoperta al largo di Tahiti, nel cuore della Polinesia francese. Si tratta anche di una delle più grandi al mondo, grazie ai suoi 3 chilometri di lunghezza per 30-60 metri di larghezza. Uno degli aspetti più interessanti di questo paradiso sottomarino appena scoperto risiede nel fatto che si trova tra i 30 e i 70 metri di profondità, nella cosiddetta “zona del crepuscolo” dell'oceano, poco esplorata e conosciuta. Normalmente le barriere coralline sono più vicine alla superficie, entro i 25 metri. Trovandosi più in profondità il nuovo ecosistema è maggiormente protetto dagli effetti drammatici dei cambiamenti climatici, come lo sbiancamento dei coralli, che sta devastando la Grande Barriera Corallina australiana innanzi alle coste del Queensland.

A scoprire la nuova barriera corallina a largo di Tahiti è stato un team di ricerca guidato da scienziati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), impegnata in un progetto globale per mappare completamente le profondità di mari e oceani. “Ad oggi, conosciamo la superficie della Luna meglio dell'oceano profondo. Solo il 20 percento dell'intero fondale marino è stato mappato. Questa straordinaria scoperta a Tahiti dimostra l'incredibile lavoro degli scienziati che, con il supporto dell'UNESCO, ampliano la nostra conoscenza su ciò che si trova là sotto”, ha dichiarato in un comunicato stampa Audrey Azoulay, Direttore Generale dell'UNESCO. Ma com'è fatta questa barriera corallina incontaminata? Gli scienziati hanno scoperto formazioni di coralli simili a enormi rose, con un diametro di circa due metri ciascuna. “È stato magico osservare giganteschi e bellissimi coralli rosa che si estendono a perdita d'occhio. Era come un'opera d'arte”, ha affermato il fotografo francese Alexis Rosenfeld, fondatore della campagna 1 Ocean che collabora con l'UNESCO per questa missione di mappatura. “Sembra un gigantesco roseto che si estende a perdita d'occhio”, gli ha fatto eco Julian Barbière della Commissione oceanografica intergovernativa dell'UNESCO.

Questi grandi coralli appartenevano principalmente a due specie: la prima, Porites rus, era presente soprattutto nella porzione superficiale della barriera corallina, mentre la seconda, Pachyseris speciosa, di colore dal marrone al grigio, si trovava negli strati più bassi. Gli scienziati dell'UNESCO hanno fatto circa 200 ore di immersioni per mappare l'ecosistema appena scoperto, ma serviranno altri sopralluoghi per definire meglio la biodiversità e gli equilibri ecologici di questo magnifico mondo perduto. L'area è stata recentemente investita dagli effetti della catastrofica esplosione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Haʻapai nel Regno di Tonga e non è ancora noto se i coralli possano essere stati danneggiati in qualche modo.

Credit: UNESCO/Alexis Rosenfeld/1 Ocean
Credit: UNESCO/Alexis Rosenfeld/1 Ocean

Come indicato, la barriera corallina di Tahiti sembra anche essere protetta dagli effetti del riscaldamento globale, grazie alla sua inconsueta profondità. “La Polinesia francese ha subito un significativo evento di sbiancamento nel 2019, tuttavia questa barriera corallina non sembra essere stata colpita in modo rilevante. La scoperta di questa barriera corallina in condizioni così incontaminate è una buona notizia e può ispirare la conservazione futura. Pensiamo che le barriere coralline più profonde possano essere meglio protette dal riscaldamento globale”, ha dichiarato la dottoressa Laetitia Hedouin, scienziata del Centro nazionale francese di ricerca scientifica (CNRS). Ora che è stata scoperta, gli esperti sottolineano l'importanza della sua conservazione e non si esclude che possa rientrare in un'area marina protetta.

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