Scoperta associazione tra radon e leucemia nei bambini: le regioni italiane in cui è più presente
Gli scienziati hanno trovato un'associazione tra il radon e un rischio superiore di leucemia infantile. È un risultato rilevante poiché sebbene i tumori del sangue sono i più comuni nei bambini, ad oggi si conoscono pochi fattori rischio acclarati di queste forme di cancro, inoltre si ritiene che l'esposizione ambientale a sostanze potenzialmente coinvolte non è adeguatamente esplorata. Il dettaglio più inquietante emerso dal nuovo studio è legato al fatto che il collegamento tra la malattia oncologica e il subdolo gas radioattivo (normalmente presente in natura) emerge anche al di sotto della soglia di mitigazione individuata dall'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente (EPA), pari a 148 Becquerel per metro cubo (Bq/m3). In Europa la soglia di mitigazione per gli edifici è di 300 Bq/m3 mentre per l'acqua minerale è di 100 Bq/m3.
Il radon (Rn), come specificato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, è un gas nobile radioattivo presente in natura “incolore, inodore, insapore e inerte, del quale normalmente non si avverte la presenza”. Si trova nella crosta terrestre ed è prodotto dal decadimento dei radionuclidi dell'uranio e del torio, più nello specifico 238U e 232Th. Quello più problematico dal punto di vista sanitario – e in particolar modo per l'incidenza del tumore ai polmoni – è l'isotopo 222Rn derivato dall'uranio. Esso ha infatti un tempo di dimezzamento di alcuni giorni, a differenza di altri che lo hanno di pochi secondi, non rappresentando un rischio radioattivo significativo per l'essere umano. La minaccia principale del radon è il suo accumulo in ambienti a contatto col terreno e scarsamente ventilati, soprattutto garage, cantine e seminterrati, dove può raggiungere concentrazioni pericolose (anche se in linea di massima, secondo gli esperti, non esiste una soglia di sicurezza per questa sostanza). Il radon, del resto, è incluso nel Gruppo 1 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ovvero l'elenco delle 129 sostanze considerate sicuramente cancerogene per la nostra specie.
A determinare l'associazione tra radon e leucemia – una malattia che colpisce fino a 3.000 bambini e adolescenti negli USA ogni anno – è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del College della Salute presso l'Università Statale dell'Oregon, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra essi il Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell'Imperial College di Londra, il Dipartimento di Salute Ambientale della Scuola di Salute Pubblica "TH Chan" dell'Università di Harvard e il National Cancer Institute. I ricercatori coordinati dal professor Matthew Bozigar sono giunti alle loro conclusioni dopo aver incrociato i livelli di radon in oltre 700 contee di 14 stati con l'incidenza dei tumori del sangue in bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni che vi risiedevano (oltre 40.000 individui). Dall'indagine statistica è emerso un rischio relativo più alto di leucemia di 1,05 volte in entrambi i sessi e 1,06 nei maschi (più esposti) in associazione a un aumento di 50 Bq/m3 di radon rispetto al valore rilevato l'anno precedente. Per esposizioni al radon maggiori o uguali a 74 Bq/m3 rispetto all'anno precedente il rischio nelle due categorie era rispettivamente di 1,08 e 1,12 volte più alto.
“Il rischio di leucemia infantile a livello di contea in entrambi i sessi è stato associato a livelli medi di radon inferiori alle linee guida dell'Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti che raccomandano la mitigazione (148 Bq/m 3 o 4,00 pCi/L). Questi risultati giustificano ulteriori indagini utilizzando modelli di studio basati sulla popolazione e a livello individuale”, hanno spiegato il professor Bozigar e colleghi nell'abstract dello studio. Chiaramente si tratta di uno studio di associazione, pertanto dall'indagine non emerge un rapporto di causa – effetto tra il gas nobile radioattivo e i tumori del sangue infantili. Per confermarlo dovranno essere condotte indagini più approfondite ad hoc.
Ricordiamo che in Italia, secondo la mappa del rischio messa a punto dall’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e pubblicata dal MASE, tra le Regioni con i più alti e diffusi livelli di radon nelle rocce affioranti dal terreno vi sono Lombardia, Piemonte, Sardegna, Lazio e Campania. I dettagli della nuova ricerca “Domestic radon exposure and childhood cancer risk by site and sex in 727 counties in the United States, 2001–2018” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science of The Total Environment.