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Sapevi che in Italia puoi adottare criceti, conigli e altri animali usati nella ricerca? Ecco come

Da alcuni anni in Italia è possibile adottare gli animali sfruttati nei laboratori di ricerca, come criceti, conigli, cavie, topolini e altri piccoli roditori.
A cura di Andrea Centini
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Per quanto rigidamente regolamentata al fine di garantire una parvenza di “benessere”, la vita degli animali sfruttati nella ricerca è inevitabilmente colma di stress, terrore e sofferenza, a causa del regime di detenzione negli stabulari e naturalmente per gli esperimenti – anche molto invasivi – cui vengono sottoposti per il progresso scientifico. In futuro la sperimentazione animale potrebbe diventare un lontano ricordo, grazie a metodi alternativi come colture cellulari, organi su chip e simulazioni al computer: basti sapere che l’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana (EPA) ha annunciato che dal 2035 non testerà più prodotti chimici su cani, scimmie, conigli, topi e altri mammiferi sfruttati nei laboratori, con l'abbattimento del 30 percento dei test entro il 2025. Tuttavia, al momento, c'è ancora un gran numero di animali sottoposti quotidianamente agli esperimenti. Per molti di essi il ciclo della ricerca si conclude col sacrificio, ma per altri c'è invece la speranza di essere strappati da questo incubo e iniziare una nuova vita, accolti nelle case di chi è pronto a offrire loro tutto l'affetto e l'amicizia di cui hanno bisogno. Forse non tutti sanno, infatti, che è possibile adottare conigli, criceti, cavie, gerbilli, porcellini d'India, ratti, topi e altri piccoli roditori sfruttati nella ricerca scientifica, grazie a una direttiva europea ad hoc di oltre 10 anni fa (recepita in Italia nel 2014).

Tra le organizzazioni italiane in prima linea che permettono di adottare questi animali sfortunati vi è la ONLUS “La Collina dei Conigli”, un'associazione con sedi a Monza e Torino impegnata sia nel recupero / riabilitazione che nel ricollocamento. “Il nostro scopo è quello di dare una nuova vita a tutti quelli che, senza aver avuto alcuna possibilità di evitarlo, hanno dedicato in qualche modo la prima parte della loro esistenza al nostro benessere ricevendone in cambio dolore e sofferenza”, si legge sulla pagina “Chi Siamo” dell'associazione.

Una parte fondamentale dell'opera dei volontari è quella di “rieducare alla vita” gli animali sfruttati, far capire loro che “esiste un mondo al di fuori di una piccola ed angusta gabbia, che esiste cibo diverso da quello somministrato in laboratorio, che l' essere umano può essere fonte di calore, gioia ed emozioni positive e non solo di paura e dolore”. Un'altra missione importante è avvicinare le persone a comprendere meglio queste creature, su quanto anch'esse “abbiano da donare dal punto di vista affettivo ed emozionale”. I conigli, del resto, da alcuni vengono visti solo come cibo, mentre topi e ratti sono accostati principalmente a elementi negativi, quando invece possono essere animali da compagnia dolcissimi e affettuosi.

Gli animali che escono dai laboratori presentano spesso significativi traumi fisici e psicologici, pertanto la riabilitazione iniziale è un processo indispensabile anche per ricostruire il rapporto con gli esseri umani. I volontari de La Collina dei Conigli garantiscono le migliori cure veterinarie e tutta l'assistenza necessaria affinché i piccoli amici possano diventare adottabili, da chi è disposto ad accoglierli con amore e sincero coinvolgimento. Naturalmente le specie date in adozione hanno specifiche esigenze – qui potete leggere le condizioni – e chi si impegna ad accudire gli animali deve garantire tutto ciò che è necessario per il loro benessere. È possibile anche l'adozione a distanza e acquistare gadget – come il calendario, chiamato simpaticamente “Caviendario” – per supportare i volontari de La Collina dei Conigli nella propria virtuosa missione.

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