Samantha Cristoforetti è tornata sulla Terra: la navetta Crew Dragon si è tuffata nell’Atlantico
Samantha Cristoforetti è rientrata sulla Terra. Dopo un volo di oltre cinque ore, la Crew Dragon Freedom di SpaceX ha effettuato lo “splashdown” al largo delle coste della Florida alle 22:55 ora italiana, in perfetto orario sulla tabella di marcia. Dopo aver superato l'intensa deorbita di 12 minuti, in cui la navetta ha raggiunto temperature estreme, i paracadute si sono aperti correttamente (i primi due a 5.500 metri di quota, i quattro principali attorno ai 2.000) e la Freedom ha potuto toccare la superficie dell'oceano a 7,62 metri al secondo, circa 25 chilometri orari.
L'astronauta torinese e i tre colleghi Jessica Watkins, Bob Hines e Kjell Lindgren (il team di missione SpaceX Crew-4) si erano sganciati dalla Stazione Spaziale Internazionale alle 18:05, dopo aver ricevuto il “GO” definitivo dal controllo di missione. Per due volte il viaggio di ritorno era stato rinviato a causa del maltempo; oggi, finalmente, il via libera – dopo un leggero posticipo di mezzora – che ha riportato i quattro sul pianeta.
L'astronauta italiana ha trascorso nello spazio quasi sei mesi per la missione Minerva, un'avventura iniziata il 27 aprile dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center della NASA che si è conclusa nell'Oceano Atlantico. Curiosamente anche la partenza era stata rinviata più volte a causa delle condizioni meteo. Durante la permanenza a bordo del laboratorio orbitante Samantha Cristoforetti non solo ha effettuato decine di dimostrazioni tecnologiche ed esperimenti in campo biologico e medico, come NUTRISS, Prometeo, Ovospace ed Evoo, ma ha anche ottenuto nuovi prestigiosi record, arricchendo il “palmares” che aveva già rimpinguato durante la sua prima esperienza nello spazio, la missione Futura tra il 2014 e il 2015.
Il primato più importante è indubbiamente quello di essere diventata la prima donna italiana ed europea comandante della Stazione Spaziale Internazionale, un ruolo acquisito il 28 settembre scorso, dopo essere subentrata al collega russo della ROSCOMOS (l'Agenzia Spaziale Russa) Oleg Artemyes. È stata una sorpresa, dato che a causa di un cambio nel piano di volo l'ESA aveva annunciato – prima della partenza – che non sarebbe più diventata comandante di tutta la ISS, ma "solo" leader dell'USOS (l'insieme di moduli americani, europei, giapponesi e canadesi).
Un altro momento storico della sua missione si è verificato alle 16:52 di giovedì 21 luglio, quando è diventata la prima donna europea a compiere una passeggiata spaziale, o più tecnicamente una EVA, acronimo di Extra-Vehicular Activity (attività extraveicolare). È stata impegnata per circa 7 ore assieme al collega russo Artemyes in una serie di importanti interventi di manutenzione e aggiornamento del laboratorio orbitante, oltre che nel rilascio di alcuni piccoli satelliti.
Nei momenti di tempo libero ha anche condiviso sui social network immagini e video meravigliosi dallo spazio, dei quali il documento più suggestivo resta indubbiamente quello dell'aurora polare. Del resto a 400 chilometri di quota si ha un punto di vista privilegiato sul mondo, responsabile del cosiddetto “Overview Effect”. Ma tutte le cose belle devono finire, ha sottolineato l'ESA in uno dei suoi ultimi cinguetti su Twitter, mostrando i preparativi del rientro della Cristoforetti e dei suoi tre colleghi della SpaceX Crew-4.
Ora che è rientrata l'astronauta dovrà restare in “quarantena” per qualche tempo, un periodo di recupero e riabilitazione fondamentale durante il quale sarà sottoposta a molteplici accertamenti medici. È la prassi dopo aver trascorso così tanto tempo nello spazio, un privilegio conquistato con tanto studio e il duro lavoro, ma anche un impegno che richiede dedizione assoluta e molti sacrifici. Presto comunque potrà riabbracciare i suoi cari e tornare a passeggiare nella natura, i suoi desideri – assieme a quello di una doccia – espressi durante una delle ultime conferenze stampa.