Riuscire a stare su una gamba sola per 10 secondi può predire il rischio di mortalità
Riuscire a mantenersi in equilibrio per 10 secondi su una gamba sola può predire il rischio di mortalità di una persona. Chi fallisce questo test, infatti, secondo un nuovo studio ha una probabilità doppia di morire nei dieci anni successivi. Potrebbe sembrare un'assurdità, ma restare stabili in questa posizione “da fenicottero” richiede flessibilità, equilibrio, forza e potenza muscolare, tutte caratteristiche che possono essere compromesse da condizioni di salute sottostanti come il diabete di tipo 2, il sovrappeso / l'obesità, la sedentarietà, uno stile di vita insalubre e altri fattori che sono comunemente associati al rischio di morte prematura.
A determinare che chi non riesce a stare in equilibrio per 10 secondi su una gamba sola ha un rischio superiore di morire nei 10 anni successivi è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati brasiliani della Clinica di Medicina dell'Esercizio – CLINIMEX di Rio de Janeiro, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto di Medicina Clinica dell'Università della Finlandia Orientale, del Distretto sanitario della Finlandia centrale, della Facoltà di Medicina e Salute dell'Università di Sydney (Australia), del Southmead Hospital di Bristol (Regno Unito) e dell'Università di Stanford (Stati Uniti). Gli scienziati, coordinati dal dottor Claudio Gil Araujo, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver coinvolto in uno studio di coorte ad hoc oltre 1700 persone. Il 68 percento dei partecipanti era composto da uomini e avevano tutti un'età compresa tra 51 e 75 anni. Sono stati seguiti tra il 2008 e il 2020.
I volontari sono stati invitati in una palestra a eseguire il semplice esercizio, che prevedeva di mettere le mani lungo i fianchi, poggiare il piede sollevato da terra sulla parte posteriore della gamba di sostegno e guardare diritti innanzi a sé. L'obiettivo era mantenere la posizione per 10 secondi; ciascun partecipante ha avuto a disposizione tre tentativi. I ricercatori hanno raccolto anche dati antropometrici, storia clinica e parametri vitali di tutti i volontari. Al termine dello studio, che ha avuto un periodo di follow-up medio di circa 7 anni, il dottor Araujo e i colleghi hanno incrociato le informazioni, facendo emergere un'associazione significativa tra la riuscita di questo semplice test e le probabilità di morire. Innanzitutto hanno determinato che una persona su cinque (20,4 percento) non è riuscita a completare con successo il test dell'equilibrio su una gamba, con percentuali di fallimento crescenti all'aumentare dell'età. Le probabilità di fallire, infatti, raddoppiavano ogni cinque anni di vecchiaia in più.
Nell'arco di circa 10 anni sono morte 123 partecipanti all'indagine, pari al 7 percento del totale. Incrociando i dati è emerso che ci sono stati molti più decessi (per tutte le cause) tra coloro che avevano fallito il test, ovvero il 17,5 percento, contro il 4,5 percento fra coloro che erano riusciti a stare in equilibrio. Utilizzando un modello aggiustato che teneva conto di vari fattori come età, sesso, indice di massa corporea (BMI) e comorbilità (malattie sottostanti), per gli individui che non avevano superato il test “l'HR della mortalità per tutte le cause risultava più alto (1,84 (IC 95%: da 1,23 a 2,78) (p < 0,001))”, hanno scritto gli scienziati nell'abstract dello studio. In parole semplici, avevano circa il doppio delle probabilità (84 percento) di morire rispetto a chi aveva superato il test. La principale causa di morte è stata il cancro (32 percento), seguito da patologie cardiovascolari (30 percento), malattie respiratorie (9 percento), complicazioni legate alla COVID-19 (7 percento). Tra chi ha fallito il test il diabete di tipo 2 era molto più comune (tre volte), così come erano più comuni la presenza di patologie cardiovascolari, problemi di sovrappeso e simili.
“Penso che la scarsa forma fisica non aerobica (normalmente associata a uno stile di vita sedentario, ma non sempre) sia lo sfondo della maggior parte dei casi di fragilità ed è risaputo che essere fragili è fortemente associato a una scarsa qualità della vita, a una minore attività fisica/ esercizio e così via”, ha dichiarato a IFLscience il dottor Araujo. “La linea di fondo è una scarsa forma fisica. Inoltre, ovviamente, è chiaro che uno scarso equilibrio è associato alle cadute. Le persone anziane che cadono sono a rischio molto alto di fratture maggiori e altre complicazioni correlate. Questo potrebbe anche avere un ruolo in questa maggiore mortalità”, ha aggiunto il medico.
Alla luce dei risultati preziosi, gli autori dello studio sottolineano che questo semplice test di equilibrio dovrebbe essere introdotto nei controlli sanitari di routine delle persone di mezza età e anziane. I dettagli della ricerca “Successful 10-second one-legged stance performance predicts survival in middle-aged and older individuals” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica British Journal of Sports Medicine.