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Risolto il mistero degli strani blob trovati sulle spiagge del Canada: di cosa sono fatti

Le masse bianche che hanno suscitato preoccupazione tra gli abitanti dell’isola di Terranova sono residui di un materiale utilizzato per pulire le condutture nell’industria petrolifera, molto probabilmente un composito di gomma butilica (PVA) .
A cura di Valeria Aiello
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Uno dei blob trovati sulle spiagge dell'isola di Terranova, in Canada / Photo Credit:  Philip Grace/Facebook
Uno dei blob trovati sulle spiagge dell'isola di Terranova, in Canada / Photo Credit:  Philip Grace/Facebook

Il mistero delle centinaia di strani blog recentemente trovati sulle spiagge del Canada sembra essere stato finalmente risolto dai chimici, che hanno escluso una loro origine vegetale. Le masse bianche, dall’aspetto decisamente gommoso, sono i residui di un materiale usato per pulire le condutture nell’industria petrolifera, come scoperto dal team della Newfoundland Memorial University che ha potuto analizzare una delle chiazze spiaggiate.

Secondo la guardia costiera canadese, i blob sono stati trovati su quasi 50 chilometri di costa dell’isola di Terranova, dove per oltre un mese gli abitanti hanno cercato di capire la loro natura. Secondo alcuni “assomigliano all’impasto per fare i toutons, una prelibatezza fritta di Terranova” ma quanto scoperto dai chimici dell’università canadese è ben diverso dalla pasta lievitata della ricetta tradizionale. Ed è decisamente più preoccupante, visto che il materiale, molto probabilmente un composito di gomma butilica (PVA), è più denso dell’acqua, il che significa che gran parte di questa sostanza potrebbe essersi depositato nelle profondità dell’Oceano Atlantico.

Ciò che si è spiaggiato è la parte che è stata trascinata a riva – ha spiegato il professor Chris Kozak, a capo del team di chimici che ha analizzato le chiazze – . Il sospetto è che molta di questa roba, che è qualcosa che non appartiene sicuramente all’ambiente marino, sia sul fondo del mare e venga smossa dall'andirivieni della marea. È inquinamento da plastica che, a causa della sua forma, potrebbe essere scambiato per cibo dalla fauna marina”.

I blob, ha aggiunto Kozak, non sono tossici se maneggiati nella forma indurita, ma possono rappresentare una minaccia per l’ecosistema marino. “I residenti ora sanno di cosa si tratta, potranno scoprire da dove proviene questo materiale e chi è il responsabile – ha precisato l’esperto – . L’industria è importante per lo sviluppo di questa provincia, ma allo stesso tempo può anche lasciare un’impronta ambientale molto negativa”.

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