Rischio capelli di Pele a causa di un’eruzione alle Hawaii: cosa sono e perché sono pericolosi
Poco prima delle 05:00 del mattino (ora locale) di mercoledì 7 giugno il cratere Halemaʻumaʻu del vulcano Kilauea ha iniziato a eruttare copiosamente, riversando nell'ambiente circostante fiotti di lava esplosivi, gas tossici e vetro vulcanico in grande quantità. Uno spettacolo naturale impressionante che può rapidamente trasformarsi in un significativo pericolo per la popolazione e dal quale è doveroso tenersi a debita distanza (ovviamente l'accesso ai sentieri del vulcano è stato chiuso). Tra le conseguenze dell'eruzione che preoccupano gli esperti vi sono i famigerati “capelli di Pele”, che potrebbero cadere numerosi a causa del fenomeno attualmente in corso. A lanciare l'allarme in un comunicato stampa l'Hawaiian Volcano Observatory dello USGS, ovvero l'Istituto Geologico degli Stati Uniti. Ma cosa sono esattamente questi capelli di Pele?
Innanzitutto è doveroso sottolineare che il riferimento non è a “O Rei”, il compianto campione brasiliano Edson Arantes do Nascimento – noto a tutti come Pelé – spentosi il 29 dicembre del 2022 a causa di un cancro all'intestino, ma alla dea hawaiana Pele. Si tratta della divinità del fuoco, della danza, dei fulmini e dei vulcani: secondo la religione locale è la costruttrice e la distruttrice delle isole Hawaii, in pratica, colei che plasma la terra. I suoi “capelli” non sono altro che sottilissimi e leggeri filamenti di vetro basaltico (vulcanico), che originano dalle fontane di lava e vengono trasportati dal vento. Come spiegato dal National Park Service (NPS) si formano per lo scoppio di bolle di gas durante un'eruzione, che stirano la superficie della lava e danno vita a fibre di varia lunghezza (da pochi micron ad alcuni decimetri). In alcuni luoghi possono accumularsi e formare dei veri e propri tappeti spessi diversi centimetri.
L'aspetto dei capelli di Pele è simile a quello di fragili pagliuzze, opere d'arte in miniatura bellissime ma altrettanto pericolose. A causa della composizione e della leggerezza, infatti, possono finire negli occhi e sulla pelle, provocando forti irritazioni. Possono essere anche taglienti e provocare lesioni. “I forti venti possono trasportare particelle più leggere a distanze maggiori. Residenti e visitatori dovrebbero ridurre al minimo l'esposizione a queste particelle vulcaniche, che possono causare irritazione alla pelle e agli occhi”, ha spiegato lo USGS. Non va sottovalutato nemmeno il rischio di inalazione e ingestione, che può portare a serie infiammazioni.
I capelli di Pele si formano quando la velocità di eruzione è più elevata e i flussi di lava sparati in aria vengono plasmati dal vento. Se il flusso è più lento sono maggiori le probabilità che si formino le sole lacrime di Pele (gocce di vetro basaltico), ma spesso i due fenomeni si manifestano contemporaneamente, con i primi che si staccano dalle seconde a causa degli agenti atmosferici. La raccomandazione degli esperti è quella di non avvicinarsi e di non toccarli assolutamente, anche a causa dell'estrema fragilità dei filamenti.
Sebbene i capelli di Pele possano rappresentare un pericolo, quello maggiore legato all'attuale eruzione del Kilauea è legato ai gas vulcanici, che sospinti dal vento possono raggiungere rapidamente i centri abitati. “Alti livelli di gas vulcanico – principalmente vapore acqueo (H2O), anidride carbonica (CO2) e anidride solforosa (SO2) – sono la prima fonte di preoccupazione, poiché questo pericolo può avere effetti di vasta portata sottovento. Poiché la SO2 viene continuamente rilasciata dalla vetta durante l'eruzione, reagirà nell'atmosfera per creare la foschia visibile nota come vog (smog vulcanico) sottovento del Kilauea”, ha spiegato lo USGS.