Rischiamo il gelo nei prossimi giorni: riscaldamento stratosferico improvviso “spezza” il vortice polare

L'equinozio di primavera è alle porte – è atteso alle 10:02 di giovedì 20 marzo – e la bella stagione sta dunque per avere inizio, tuttavia i dieci giorni che la precedono potrebbero “regalarci” (si fa per dire) giornate di intenso freddo polare. Le previsioni meteo già prevedono per questa settimana abbondanti nevicate in diverse parti d'Italia, oltre a perturbazioni a ripetizione con piogge abbondanti, temporali e vento forte da Nord a Sud. Il tempo, di fatto, sarà brutto quasi tutti i prossimi giorni sullo Stivale.
Ma quello che potrebbe verificarsi nei prossimi giorni non è legato alla tipica variabilità meteorologica del periodo; non c'è infatti nulla di cui stupirsi per nevicate (anche intense) e maltempo persistente a marzo. A innescare la potenziale ondata di gelo c'è infatti un fenomeno peculiare: l'interruzione del vortice polare. Si tratta di una vasta area di bassa pressione che ruota in senso antiorario sul Polo Nord ed è delimitata da fortissimi venti che mantengono l'aria gelida confinata sull'Artico e aree limitrofe circumpolari. In determinate circostanze, catalizzate anche dal cambiamento climatico in atto, il vortice polare può “spezzarsi” e far fluire l'aria fredda verso sud. In pratica, è un significativo indebolimento dei venti che fanno da recinto alla massa di aria fredda. È esattamente ciò che si sta verificando in questi giorni.

A prevedere la rottura del vortice polare nell'emisfero boreale o settentrionale – ce n'è uno anche australe, sopra il Polo Sud – è stato un improvviso riscaldamento della stratosfera sull'Artico. Ciò può avvenire per un fenomeno chiamato Sudden Stratospheric Warming, ovvero evento di riscaldamento stratosferico improvviso, come spiegato dal Metoffice del Regno Unito, il servizio meteorologico nazionale in UK. Si tratta di un “repentino riscaldamento (fino a circa 50 °C in appena un paio di giorni), tra 10 km e 50 km sopra la superficie terrestre”. Si verifica così in alto che noi non percepiamo questo calore sulla superficie terrestre, evidenzia il Metoffice, ciò nonostante in poche settimane “possiamo iniziare a vedere effetti a catena sulla corrente a getto, che a sua volta influenza il nostro clima più in basso, nella troposfera”.
Il riscaldamento stratosferico improvviso è principalmente innescato dalle onde planetarie che si formano nella bassa atmosfera a causa della rotazione terrestre e della distribuzione non uniforme dell'energia solare sul pianeta; queste peculiari onde atmosferiche possono andare a infrangersi contro la stratosfera, che a sua volta in pochi giorni può aumentare di decine di gradi la sua temperatura. Si innescano una serie di eventi a catena in grado di destabilizzare il vortice polare e far defluire verso il basso l'aria polare e siberiana, che può investire anche l'Italia. Negli anni passati si sono verificati periodi di freddo intenso e abbondanti nevicate proprio a causa della rottura del vortice polare.
Come spiegato in un recente articolo della NOAA, proprio per questi giorni è previsto un brusco blocco dei venti polari stratosferici da Ovest verso Est, con un altrettanto repentino cambio di direzione. “Quando questa inversione del vento (vale a dire che i venti iniziano a viaggiare da Est a Ovest) si verifica a 60°N e 10 hPa (~19 mi/30 km sopra di noi), si chiama riscaldamento stratosferico improvviso. Come suggerisce il nome, queste grandi interruzioni del vortice polare sono collegate a incredibili aumenti della temperatura stratosferica in un breve periodo di tempo”, evidenzia l'agenzia federale statunitense.

Al momento è presto per fare previsioni su ciò che potrebbe accadere esattamente nei prossimi giorni a causa di questa interruzione del vortice polare, con annessa inversione dei venti; ancora non sappiamo se il flusso di aria fredda riuscirà ad arrivare sino alla troposfera (e quindi diventare percettibile per noi) e soprattutto dove e come potrebbe colpire. Inoltre ci stiamo avviando verso la bella stagione, quindi l'impatto non sarebbe paragonabile a quello di una rottura che si determina nel mese di gennaio, spiega la NOAA. Non si può comunque escludere di un calo significativo delle temperature in determinate aree di Stati Uniti, Canada ed Europa. Attualmente le previsioni meteo italiane prevedono comunque temperature miti e sopra la media perlomeno per il Sud, nonostante la raffica di perturbazioni che ci attende in questi giorni.