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Ripristinati battito cardiaco, circolazione e funzioni vitali negli organi di maiali morti da un’ora

Grazie a una tecnica di perfusione chiamata OrganEx e a un liquido nutritivo / antinfiammatorio sono state riattivate funzioni vitali in maiali morti da un’ora.
A cura di Andrea Centini
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A destra il sistema di perfusione per riattivare la circolazione e le altre attività cellulari. Credit: Università di Yale
A destra il sistema di perfusione per riattivare la circolazione e le altre attività cellulari. Credit: Università di Yale

In maiali morti da più di un'ora sono state ripristinate la circolazione sanguigna, l'attività cellulare e altre funzioni fondamentali negli organi vitali. Sono stati persino osservati segnali legati al movimento. I suini, naturalmente, non sono stati riportati in vita, anche perché non è stata registrata alcuna attività elettrica cerebrale legata alla coscienza, tuttavia aver ripristinato queste funzioni è un risultato estremamente significativo per la medicina. Grazie alla tecnica adottata, infatti, potrebbe essere possibile curare organi colpiti da attacchi ischemici (insufficiente o assente flusso di sangue) durante un infarto o un ictus, i cui danni sono permanenti, oppure potrebbe essere possibile prolungare la vita degli organi destinati a un trapianto, con la possibilità di abbattere le lunghissime liste di attesa. Molti organi dei potenziali donatori, del resto, diventano inutilizzabili solo per questioni logistiche.

A ripristinare le funzioni vitali negli organi di maiali morti e la circolazione sanguigna è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Dipartimento di Neuroscienze della prestigiosa Scuola di Medicina dell'Università di Yale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dei dipartimenti di Genetica, Psichiatria, Medicina Comparata, Patologia e del Programma in Neuroscienze Cellulari. Gli scienziati, coordinati dai professori Nenad Sestan e David Andrijevic, hanno ottenuto questo risultato dopo aver perfezionato una tecnica chiamata BrainEx, grazie alla quale nel 2019 erano stati in grado di ripristinare la circolazione e altre funzioni cellulari nel cervello di un maiale morto. La nuova tecnologia, chiamata OrganEx, è un'evoluzione progettata per funzionare sull'intero organismo del maiale. Fondamentalmente si basa su due componenti: un macchinario per la perfusione, simile a quelli che permettono la circolazione extracorporea durante gli interventi chirurgici, sostituendo artificialmente l'attività del cuore e dei polmoni; e un fluido sperimentale progettato per nutrire e assistere le cellule, sopprimendo l'infiammazione e i processi a cascata che si verificano dopo la morte.

Come spiegato dagli esperti, dopo l'ultimo battito cardiaco inizia una catena di processi biochimici dovuti all'assenza di ossigeno, sangue e sostanze nutritive che porta alla rapida distruzione delle cellule, dei tessuti e degli organi del corpo. Grazie a OrganEx è possibile ritardare di molto questi processi e ripristinare funzioni che si arrestano dopo la morte, come appunto la circolazione e altre attività cellulari. A sei ore dall'avvio del trattamento, nei maiali morti (anestetizzati e uccisi attraverso l'induzione di un arresto cardiaco) i ricercatori hanno osservato l'attivazione di diverse funzioni cellulari i vari organi, come il fegato, i reni e il cuore, nel quale è stata riscontrata attività elettrica e la capacità di contrarsi. “Siamo stati anche in grado di ripristinare la circolazione in tutto il corpo, il che ci ha stupito”, ha dichiarato il professor Sestan in un comunicato stampa. “Normalmente, quando il cuore smette di battere, gli organi iniziano a gonfiarsi, col collasso dei vasi sanguigni e il blocco della circolazione”, ha specificato l'esperto, ma grazie al trattamento gli organi “sono apparsi funzionali a livello di cellule e tessuti”. “Al microscopio era difficile distinguere tra un organo sano e uno che era stato trattato con la tecnologia OrganEx dopo la morte”, gli ha fatto eco il professor Zvonimir Vrselja, coautore dello studio. Sono stati osservati anche movimenti muscolari involontari a livello della testa e del collo per tutte e sei le ore della durata dell'esperimento, segnale che i maiali mantenevano anche alcune funzioni motorie (benché fossero anestetizzati per tutto il tempo).

“Ci sono numerose potenziali applicazioni di questa nuova entusiasmante tecnologia. Tuttavia, dobbiamo mantenere un'attenta supervisione di tutti gli studi futuri, in particolare quelli che includono la perfusione del cervello”, ha dichiarato il coautore dello studio Stephen Latham, che dirige il Centro interdisciplinare di Yale per la bioetica. Proprio le questioni bioetiche rappresentano uno snodo cruciale per l'evoluzione di questi esperimenti che, come indicato, potrebbero aiutare a curare i tessuti colpiti da ictus e infarti e preservare a lungo gli organi di donatori deceduti. I dettagli della ricerca “Cellular recovery after prolonged warm ischaemia of the whole body” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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