Rimanere in piedi su una gamba sola può dirti quanto stai invecchiando: uno studio ha calcolato i tempi
Un semplice movimento del corpo potrebbe essere in grado di rilevare il declino del corpo dovuto all'avanzamento dell'età: è quanto suggerisce un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori della Mayo Clinic, un'organizzazione non-profit che gestisce oltre 70 ospedali e cliniche negli Stati Uniti.
Il movimento in questione consiste semplicemente nel mettersi in piedi su una sola gamba, quella non dominante, per il maggior tempo possibile fino a un massimo di 30 secondi. Questa posizione infatti rivela la capacità di bilanciarsi, che a sua volta è il risultato di diversi fattori: non solo della forza muscolare, ma anche degli input che arrivano dalla vista, dal sistema vestibolare interno all‘orecchio, e dalle vie somatosensoriali, ovvero quei recettori nervosi che ci permettono di avere la sensibilità tattile e di percepire il calore o il dolore.
I risultati dello studio
La capacità di rimanere in equilibrio su una gamba sola è secondo i ricercatori un importante segnale predittore del rischio di caduta, un'eventualità che può avere gravi conseguenze, e volte rivelarsi perfino fatale, soprattutto nelle persone anziane. Trovare dei parametri in grado di misurarla è fondamentale quindi ai fini della prevenzione: secondo il National Institute on Aging, una persona su quattro di età superiore ai 65 anni è a rischio caduta. Qualche anno fa un altro studio aveva affermato che riuscire a rimanere in questa posizione per 10 secondi potrebbe indicare un rischio di morte più basso nei dieci anni successivi.
Per scoprire quali possano essere gli indicatori della capacità di equilibrio più efficaci, i ricercatori hanno reclutato 40 partecipanti sani, di entrambi i sessi, di cui 20 avevano tra i 50 e i 65 anni e gli altri 20 un'età superiore ai 65 anni. I partecipanti hanno eseguito alcuni test per misurare la loro andatura, l'equilibrio, la forza di presa e la forza del ginocchio. Tra i vari esercizi, ai partecipanti è stato anche chiesto di alzarsi sulla loro gamba non dominante con gli occhi aperti e resistere fino a un massimo di 30 secondi.
Perché l'equilibrio è un parametro utile
La durata media di tenuta in questa posizione è stata di 17 secondi tra tutti i partecipanti e di 11 secondi nel gruppo con più di 65 anni. Da questi test è emerso, spiegano i ricercatori nello studio pubblicato su Plos One, che quanto tempo una persona può stare sulla gamba non dominante rivela il declino fisico dovuto all'invecchiamento più di quando facciano le misurazioni della forza o dell'andatura.
Come interpretare i risultati del test
Secondo le stime dei ricercatori, chi non riesce a rimanere in questa posizione per più di cinque secondi sarebbe a rischio caduta. Invece, riuscire a farlo per almeno 30 secondi o più sarebbe un segnale molto positivo, in quanto indicherebbe che il corpo non ha ancora risentito degli effetti dell'età che avanza.
Sebbene lo studio mostri l'utilità di indagare gli effetti del declino fisico legato all'età attraverso un semplice esercizio fisico, gli stessi autori ribadiscono come ci siano dei limiti da tenere in considerazione nell'interpretazione dei risultati. Tra tutti, lo studio è stato condotto su un gruppo di persone ridotto e in un arco temporale breve e non sul lungo periodo, come avviene per la maggior parte degli studi medici.