Riduce infarti e ictus, proteggendo il cuore: il farmaco che fa dimagrire funziona oltre la perdita di peso
Riduce infarti e ictus, proteggendo la salute del cuore: sono questi i risultati dello studio SELECT (Semaglutide Effects on Heart Disease and Stroke in Patients with Overweight or Obesity), uno dei più grandi trial clinici sugli esiti cardiovascolari nel campo dell’obesità, che ha valutato gli effetti della semaglutide – il principio attivo dei farmaci Wegovy, Ozempic e Rybelsus ampiamente usati per il trattamento del diabete e per promuovere la perdita di peso – nel ridurre il rischio cardiovascolare associato a sovrappeso e obesità.
In precedenza, era stato già dimostrato che la semaglutide, un agonista del recettore del GLP-1 (peptide-1 simile al glucagone), riduce il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete, ma i dati dello studio SELECT evidenziano benefici cardiovascolari anche nelle persone senza diabete. Per la semaglutide, in particolare, si tratta della prima volta che uno studio mostra che il farmaco può ridurre il rischio di infarto, ictus e morte per cause cardiovascolari in questa popolazione.
Lo studio SELECT sulla semaglutide: il farmaco che fa dimagrire protegge anche il cuore
L’anti-diabetico semaglutide, l’agonista del recettore del GLP-1 diventato il primo farmaco ad essere stato approvato come prodotto per perdere peso, ha mostrato di poter proteggere anche il cuore, prevenendo eventi cardiovascolari gravi – come infarto miocardico non fatale o ictus non fatale – e di ridurre il rischio di morte per cause cardiovascolari anche nelle persone senza diabete.
La prova di efficacia arriva dai risultati dello studio SELECT (Semaglutide Effects on Heart Disease and Stroke in Patients with Overweight or Obesity), un trial clinico in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, che ha coinvolto oltre 17.000 persone di età pari o superiore a 45 anni con una storia di malattie cardiovascolari e un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 27, ma senza diabete.
I risultati dello studio, presentati a Venezia, al Congresso europeo sull’obesità (ECO) 2024, hanno dimostrato che la semaglutide riduce l’incidenza di infarto miocardico non fatale, ictus non fatale e la mortalità per cause cardiovascolari: nello specifico, delle 8.803 persone trattate con semaglutide (una dose settimanale da 2,5 mg per un periodo medio di 40 mesi), 569 (6,5%) hanno riportato un evento end-point cardiovascolare primario, come un attacco cardiaco, rispetto alle 701 (8%) delle 8.801 persone del gruppo placebo, indicando che il farmaco può diminuire fino al 20% il rischio di eventi cardiovascolari maggiori.
Per il farmaco, pioniere della nuova era di medicinali in grado di promuovere la perdita di peso, si tratta di un risultato significativo che, a detta degli esperti, potrebbe rappresentare una rivoluzione nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, alla stregua della svolta medica che negli Anni 90 fu fatta dalle statine per il controllo del colesterolo.
“Disponiamo di una classe di farmaci che sta dimostrando benefici che vanno oltre il trattamento dell’obesità – ha affermato la dottoressa Donna Ryan del Pennington Biomedical Research Center di Baton Rouge, in Lousiana e co-presidente del comitato direttivo dello studio SELECT insieme al dottor Michael Lincoff della Cleveland Clinic – . Con una significativa riduzione dell’incidenza di malattie cardiache, ictus e altri eventi cardiovascolari avversi, questo farmaco si sta rivelando un nuovo percorso per affrontare le complicanze di obesità e diabete”.