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Ricostruito il volto di Phineas Gage, l’uomo che sopravvisse a un palo piantato nel cervello

Il grafico ed esperto di medicina forense Cicero Moraes ha ricostruito la dinamica del raccapricciante incidente che coinvolse l’operaio Phineas P. Gage, la cui testa fu trafitta da una spessa barra di metallo. L’uomo sopravvisse allo spaventoso trauma al cervello e il su caso fece da traino all’introduzione della lobotomia in neurochirurgia.
A cura di Andrea Centini
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A sinistra Phineas P. Gage dopo aver superato l'incidente; a destra la deformazione del volto provocata dalla barra di metallo al momento dell'impatto. Credit: Cicero Moraes
A sinistra Phineas P. Gage dopo aver superato l'incidente; a destra la deformazione del volto provocata dalla barra di metallo al momento dell'impatto. Credit: Cicero Moraes

Non è purtroppo inconsueto che orrendi incidenti sul lavoro finiscano sulle prime pagine dei giornali, ma in alcuni casi questi tragici episodi possono fare anche la storia. Quello di Phineas P. Gage, un giovane operaio statunitense vissuto nel XIX secolo, ha addirittura rivoluzionato – almeno per un certo periodo di tempo – una branca della medicina: la neurologia. L'uomo, infatti, fu coinvolto in un incidente a dir poco raccapricciante, nel quale perse larga parte del lobo frontale sinistro del suo cervello. Ma nonostante l'orrendo trauma, provocato da una spessa barra di metallo che entrò e uscì dalla sua testa come un proiettile, sopravvisse per oltre 12 anni alla mutilazione.

Credit: Cicero Moraes
Credit: Cicero Moraes

Sebbene poté (incredibilmente) condurre una vita quasi normale dal punto di vista fisico, l'incidente non fu senza conseguenze, dato che il suo comportamento e la sua personalità vennero profondamente alterati. Fu proprio dopo aver analizzato la lesione al suo cervello che i neurochirurghi iniziarono a praticare la (desueta) lobotomia sui pazienti con malattie mentali e disturbi comportamentali, proprio alla luce dei cambiamenti osservati in Gage. Oggi il suo volto e il suo cranio nel momento esatto dell'incidente sono stati ricostruiti in grafica 3D dall'esperto forense brasiliano Cicero Moraes, che si è basato sulle scansioni di tomografia computerizzata effettuate sui resti dell'operaio donati al Museo Anatomico Warren della Scuola di Medicina dell'Università di Harvard. Il modello digitale della testa mostra con precisione l'atroce trauma ai tessuti subito da Gage, rappresentando un'ottima fonte di analisi per gli anatomopatologi. Ma procediamo con ordine.

Credit: Cicero Moraes
Credit: Cicero Moraes

L'incidente di Gage si verificò il 13 settembre 1848 nei pressi della città di Cavendish, nel Vermont, mentre era impegnato in un cantiere ferroviario. L'operaio (con il ruolo di caposquadra) stava maneggiando l'asta di metallo per comprimere la polvere da sparo in alcune rocce da far saltare in aria, quando per distrazione gli scivolò dalle mani e l'attrito produsse una scintilla. La polvere da sparo esplose e fece rimbalzare l'asta di metallo contro la testa di Gage come un proiettile, trapassandola dalla porzione inferiore della guancia sinistra alla parte superiore del cranio, finendo a circa 10 metri di distanza dove fu ritrovata con sangue, materiale cerebrale e frammenti di cranio. L'asta era lunga più di un metro e pesante più di 6 chilogrammi. La dinamica dell'incidente può essere visionata nel video sottostante (sconsigliamo la visione a un pubblico impressionabile).

Dopo l'incidente l'uomo riprese rapidamente coscienza e, secondo alcune fonti, fu addirittura in grado di parlare in pochi minuti. Fu portato con un carro trainato da buoi al più vicino hotel e lì ricevette le prime cure (il medico tolse altre parti di cervello lesionate). Secondo i racconti Gage fu in grado di rimettersi in piedi in appena tre settimane dopo l'incidente, ma a causa di esso, come indicato, la sua personalità e il suo comportamento furono profondamente cambiati. Divenne aggressivo, irascibile, asociale, tendente al turpiloquio e alla blasfemia. Chi lo conosceva lo vide totalmente trasformato. A causa di ciò perso il suo lavoro alla ferrovia, ma si rifece una vita in Cile come conducente di diligenze. Morì 12 anni e mezzo dopo l'incidente a San Francisco quando aveva soltanto 36 anni; secondo il professor Malcolm Macmillan dell'Università di Melbourne perse la vita a causa di crisi epilettiche, probabilmente scatenate proprio dalle terrificanti lesioni subite.

Credit: Cicero Moraes
Credit: Cicero Moraes

La ricostruzione digitale di Cicero Moraes del drammatico episodio è stata complessa e affascinante. “Ho virtualmente segmentato il cranio nel punto in cui si era spaccato al momento dell'incidente”, ha dichiarato il grafico 3D al Daily Mail. “Ho simulato il passaggio della barra nel punto in cui indicavano le lesioni, aggiustando i pezzi del cranio e ottenendo così la dinamica base dell'incidente”. Il danno rilevato era concentrato proprio nel lobo frontale (sinistro), una parte del cervello coinvolta nella pianificazione, nella regolazione della personalità e delle emozioni, nella memoria a lungo termine e nel linguaggio (produzione e comprensione). Si narra che Gage manifestò anche un significativo deterioramento cognitivo, portato a livello infantile, anche se ci sono testimonianze discordanti al riguardo.

Phineas P. Gage posa con la barra di metallo che lo trafisse. Credit: wikipedia
Phineas P. Gage posa con la barra di metallo che lo trafisse. Credit: wikipedia

Moraes è stato coinvolto dalla ricostruzione dell'incidente di Gage in modo molto personale, dato che assistette da ragazzino al suicidio del padre (che si sparò in testa con una pistola), inoltre egli stesso fu colpito in testa da un proiettile durante una rapina a mano armata. “Quando ho lavorato su Gage, ho visto la storia di qualcuno che ha subito un incidente molto grave, ma non si è lasciato influenzare. È un esempio di come la vita può essere crudele con noi, ma di come possiamo combattere e vincere, anche con probabilità molto basse. Questo caso mi ha fatto riflettere su quanto ho superato nel mio passato”, ha chiosato il grafico 3D al tabloid britannico. I dettagli della ricostruzione dell'incidente sono stati pubblicati nell'articolo: "Phineas Gage's Facial Approximation and Accident Dynamics (1848)".

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